Fare sport è davvero molto importante per mantenere il peso forma, per stimolare una crescita armoniosa e per socializzare. Eppure ci sono bambini che di movimento ne fanno ben poco. Lo stile di vita non aiuta: mattinate sedute a scuola, poi a casa a fare i compiti, i tragitti casa-scuola in macchina o con in mezzi e quando ci si può svagare: tutti insieme sul divano. E così uno studio condotto in Texas e pubblicato sull’American Journal of Public Health ha pensato a un escamotage molto divertente, anche se non proprio riposante.
obesità infantile
5 consigli per prevenire l’obesità infantile e i disturbi alimentari
I problemi di peso dei bambini possono avere non solo un impatto sulla loro salute ma anche sulla loro psiche. È molto importante, quindi, evitare di focalizzare l’attenzione su questo aspetto con commenti negativi o che possono risultare canzonatori, perché potrebbero favorire obesità infantile e disturbi alimentari. Questi i consigli dell’American Academy of Pediatrics (che riunisce i pediatri americani) pubblicate su Pediatrics.
L’obesità infantile si combatte con la dieta delle porzioni
Far perdere peso ai bambini non è semplice. Qual è la dieta migliore? Evitate le mode e fatevi seguire da un medico. Secondo l’Infant and Toddler Forum, autorevole punto di riferimento per i genitori britannici e non solo, il regime dietetico di riferimento per i piccoli deve essere la dieta delle porzioni.
Gravidanza, bambini a rischio obesità se la mamma mangia troppo nei 9 mesi
Mantenere la linea in gravidanza è importante. In questa fase della vita è fondamentale assumere i chili necessari allo sviluppo del bambino, senza esagerare. Perché mai? Le donne che accumulano chili in eccesso o sviluppano il diabete durante la gravidanza hanno più probabilità di avere figli obesi anche quando nascono con una corporatura normale.
Obesità infantile, i genitori italiani la sottovalutano
Quello dell’obesità infantile è un argomento che fa molto discutere. Si tratta di un fenomeno pericoloso per la salute dei più piccoli i quali anche se così piccoli, dovrebbero essere controllati nell’ambito dell’alimentazione dai propri genitori ai quali spetta il compito di supervisionarli. In realtà, però, da quanto emerso a seguito di un’indagine di Altroconsumo, la maggior parte delle mamme e dei papà italiani sottovaluterebbe la gravità del disturbo addirittura non accorgendosene.
Bambini a scuola di dieta contro l’obesità
Fare mangiare bene i bambini non è semplici. Ci sono le mode, le merendine e ritmi frenetici della vita che sicuramente ostacolano la quotidianità e anche la cucina di mamma e papà. Se non si riesce a dare l’esempio, che cosa si può fare? Mandarli a scuola di dieta. I medici della University College di Londra e del Great Ormond Street Hospital che hanno lanciato in alcune zone circoscritte della Gran Bretagna un programma di formazione rivolto ai bimbi dai 18 mesi in su e soprattutto ai loro genitori.
I bimbi con pancreas grasso hanno un rischio diabete maggiore
La salute dei bambini deve sempre essere messa la primo posto: è proprio per questo motivo che i genitori devono incominciare a pensare alla dieta come una sorta di medicina preventiva. Secondo uno studio del Bambino Gesù, un piccolo con fegato grasso su due presenta accumuli di grasso anche nel pancreas. Questi bambini corrono un rischio di sviluppare insulino-resistenza e, quindi, diabete, 5 volte superiore alla media.
Expo Milano 2015, allarme obesità infantile in Italia e in Europa
L’Expo di Milano non è solo una grande fiera, è un modo per riflettere sul cibo e sulla nostra salute. In questi giorni si è tornati di conseguenza parlare dell’obesità infantile: il problema riguarda più o meno il 10 per cento della popolazione e soprattutto, come ha dimostrato uno studio del Centro studi e ricerca sull’Obesità, dipartimento di Farmacologia di Milano, diretto da Michele Carruba. E per i bambini? Il 4 percento è obeso e il 12 percento in sovrappeso.
Bambini obesi già nel primo anno di vita
Bambini italiani sulla bilancia. Al Meyer di Firenze è stata presentata la ricerca Piccoli più che ha messo in luce una triste realtà: l’obesità infantile inizia già al primo anno di vita. Per giungere a questo bilancio sono stati osservati 3 mila bambini in cinque città italiane, a 6, 12, 24 mesi di vita.
I bambini obesi pensano più lentamente di quelli magri
Non è la prima volta che affrontiamo il tema dell’obesità infantile, perché è diventata una vera e propria piaga nel futuro delle nuove generazioni. Considerate che solo in Italia un quarto dei bambini è obeso e si arriva a oltre il 33 percento se si considerano anche i piccoli in sovrappeso. Che cosa comporta? Ovviamente, il rischio è quello di sviluppare diverse malattie, da quelle cardiovascolari al diabete, alla sindrome metabolica, riducendo le aspettative di vita notevolmente.
I bambini di oggi sono meno in forma e in salute di mamma e papà
Si parla spesso di peso forma, bambini e obesità, perché purtroppo i chili di troppo nei piccoli di casa sono davvero troppi. Solo nel nostro Paesi si conta un 36 percento di sovrappeso tra i minori e il 13 percento sono gravemente oltre il cicciottello. A confermare questo dato sono gli studi sullo stile di vita. È emerso che i ragazzini di oggi corrono meno veloci dei loro genitori alla stessa età.
I bambini italiani sono i più grassi d’Europa: superano il 35%
Triste record per l’Europa e per l’Italia. Ancora una volta, i dati dell’ Organizzazione Mondiale della Sanità sull’obesità infantile non sono per nulla confortanti. In numerosi Paesi, obesità e sovrappeso sono triplicati e oggi circa il 4% dei bambini d’Europa è affetto da obesità. Sono moltissimi genitori (e non solo) che non riescono a vedere i chili di troppo per quello che sono realmente: una malattia. Favoriscono lo sviluppo di diabete, problemi cardiocircolatori, ma anche sindrome metabolica nel corso della vita.
Bambini affetti da “fegato grasso”: cuore a rischio
La steatosi epatica, nota comunemente come fegato grasso, è un disturbo legato all’organo dovuto ad un accumulo di grasso superiore al 5% del peso del fegato stesso. Nonostante si tratti di una malattia largamente diffusa tra gli adulti tra i 40 ed i 60 anni, molti sono i bambini affetti e per essi c’è un particolare rischio a livello cardiaco. Grazie ad uno studio condotto dall’Università La Sapienza di Roma e l’Istituto di Farmacologia Traslazionale del Consiglio nazionale delle Ricerche (Cnr) e pubblicato sulla rivista Hepatology, si sarebbe dimostrato come i bambini obesi che siano affetti da questa patologia epatica, siano particolarmente soggetti a problemi cardiaci di tipo morfologico e funzionale.
Aumento di peso in gravidanza, se è troppo precoce il bambino è a rischio obesità
Aumentare eccessivamente di peso in gravidanza non è mai una buona cosa. Non è affatto necessario (una volta si diceva che la futura mamma doveva mangiare per due, oggi sappiamo bene che non è così), rende la gravidanza più gravosa ed espone a non pochi rischi per la salute della donna. Per non parlare poi di quanto sia difficile, dopo il parto, smaltire i chili presi inutilmente. Ancora peggio la futura madre è aumentata di peso troppo precocemente, pechè in questo caso a farne le spese è anche la salute futura del bambino.