Non siete sicure che la ninna nanna emessa dalla vostra vocina, soprattutto se è stonata, sia la coccola più importante per il vostro bimbo. Sbagliate. Non è una prova d’intonazione. Il bimbo ha solo bisogno di essere rassicurato da suoni familiari. Se avete avuto la buona abitudine, durante i nove mesi, di fargli ascoltare un po’ di musica, sappiate che per i primi 4 mesi, il piccolino sarà in grado di riconoscere quei suoni. Non solo quindi vi (o ci) sente perfettamente, ma vi registra.
ninna nanna
La ninna nanna della mamma è sempre la migliore (anche se stonata)
Le ninna nanna della mamma sono una manna per tutti i bambini. Non tutte però hanno grandi doti vocali e alle volte ci sono canzoncine per calmare i cuccioli che sembrano dei lamenti. Poco importa, non fatevi dei problemi se non siete in grado di prendere alcune note. Ciò che conta è solo l’orecchio del vostro bimbo, che si sente sempre molto rassicurato dalla voce della mamma.
Ninna nanna per bambini: E dopo dormo
http://www.youtube.com/watch?v=TgdaBT6Bkr8
Il momento della nanna dei più piccoli è forse uno dei più dolci in assoluto, ma non sempre il più facile. Un aiutino per far addormentare i bambini e per rendere speciale l’ora del riposo arriva dalle ninna nanne. Cantare una ninna nanna, infatti, aiuta il bimbo a rilassarsi e la voce familiare della mamma lo tranquillizza, lo rassicura e lo abbandona tra le braccia di Morfeo.
Personalmente adoro le ninna nanne, forse perché mia madre le cantava sempre a me e ai miei fratelli prima di dormire. Oggi, care mamme, ho scelto per voi una ninna nanna davvero graziosa che conosco da quando sono piccola. Sicuramente, molte di voi la conosceranno già anche perché ha partecipato alla 26° edizione dello Zecchino d’Oro (1983)
E dopo dormirò
(di Sterpellone-Pagano, cantata da Anita Panella, Valentina Ambrosioe Nicoletta Cataldo)
Ancora un favola mamma
poi faccio la nanna
Ancora una favola mamma
raccontami un po’
e dopo dormirò
Ninna nanne per bambini
Rituale classico appartenente alla tradizione culturale di tutti i popoli, la ninna nanna è il mezzo più più dolce per far addormentare i bambini. La ninna nanna è una canzoncina rassicurante che la mamma canta al proprio bambino per farlo addormentare. E’ una melodia dolce che tranquillizza, calma e rilassa il bambino, favorendone, cosi, il sonno. Esistono tantissime ninna nanne: alcune molto antiche, magari tramandate da generazioni in generazioni, altre più moderne. Oggi, care mamme, ho scelto per voi una ninna nanna che adoro e che la mia mamma mi cantava quando ero piccola.
Ninna nanna del chicco di caffè
Ninna nanna Mamma
tienimi con te
nel tuo letto grande
solo per un po’
una ninna-nanna io ti canterò
e se ti addormenti, mi addormenterò
A che ora mettere il bambino a dormire?
Sull’ora alla quale il bambino deve andare a letto esistono due scuole di pensiero: alcuni mandano il loro pargolo a nanna diciamo così, in prima serata, orientativamente intorno alle 21, altri invece lasciano che i bambini, anche molto piccoli, rimangano svegli finchè il resto della famiglia va a dormire. In genere, i primi fanno questa scelta per poter godere di qualche ora di tranquillità durante le ore serali, magari dopo una lunga giornata trascorsa ad occuparsi delle esigenze dei figli, mentre i secondi preferiscono il contrario magari perchè desiderano stare con i propri cuccioli dopo aver lavorato tutto il giorno fuori casa o semplicemente per darsi la possibilità di dormire qualche minuto in più al mattino.
Gli esperti decisamente propendono per la prima scelta, poichè permette ai bambini di riposare un numero sufficiente di ore (soprattutto se il giorno dopo devono andare a scuola) e a mamma e papà di stare un po’ insieme a guardare un bel film o a fare due chiacchere (o a scambiarsi qualche coccola, perchè no?). Ma quale che sia la vostra posizione ci sono alcune regole che vanno assolutamente rispettate per garantire a vostro figlio, e a voi stessi, un buon sonno ristoratore:
La ninna nanna è utile?
Secondo uno studio condotto qualche anno fa al conservatorio di Bologna, i bambini che hanno ascoltato la mamma cantare mentre erano ancora nel pancione non solo riconoscono, una volta nati, le canzoni che si ripetevano più di frequente ma raggiungono l’intonazione già verso i quattro-cinque anni (con due anni di anticipo). Inoltre, l’abitudine di cantare al proprio piccolo la ninna nanna, anche se non sempre lo aiuta ad addormentarsi, gli permette comunque di prendere familiarità con la musica.
Quest’ultima informazione è per me di enorme conforto dal momento che seppure io abbia sempre cantato per il mio bambino sin da quando lo portavo in grembo (gli cantavo in continuazione Avrai di Baglioni) non ho mai avuto in alcun modo l’impressione che riconoscesse i brani da me scelti quando, una volta venuto al mondo, ho provato a farglieli riascoltare. Per di più, con mio grande disappunto e nonostante tutti i miei sforzi, non sono mai riuscita a farlo addormentare cullandolo e cantandogli una nenia.
Musica per neonati, non solo “ninna nanna”
Cosa ascolterà vostro figlio da grande? Rap? Musica classica? Rock? Pop? Musica leggera? A questi dubbi vi risponderà lui stesso al momento della sua crescita, ma voi da brave madri, dovrete stimolarlo all’ascolto della musica fin da piccolo. Nella foto sopra vedete un bambino appena nato che ascolta la musica con le cuffie.
In un ospedale privato della Slovacchia orientale, a Kosice Saka, si è attuato un programma sperimentale di musica sui neonati, avviato circa due anni fa, arrivando alla conclusione che ascoltare la musica aiuta a superare lo stress della nascita e favorisce la capacità di comunicazione e di apprendimento. Attualmente sono trenta i neonati che ogni giorno ascoltano cinque sessioni di musica di 20 minuti ciascuna. I generi musicali variano, dal jazz, bossanova, new wave, ma prevale la classica.