In arrivo il nuovo codice salva vita dedicato ai neonati. Saranno 4 i colori utilizzati per indicare i diversi gradi di pericolo ai quali potrebbero potenzialmente essere esposti i bambini appena venuti al mondo, anche se apparentemente sani. Secondo i Neonatologi italiani infatti, grande attenzione dovrebbe essere dedicata alla prevenzione, soprattutto nelle prime ore di vita, durante le quali il rischio di insorgenza delle principali malattie neonatali è dietro l’angolo. Non è insolito, infatti, che accada che il primo parere sulla salute dei nuovi arrivati si riveli in un secondo momento errato. Da quì nasce l’esigenza di un programma di sorveglianza.
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I neonati riconoscono le vere emozioni
Chissà quante volte vi sarà capitato di fare buon viso a cattivo gioco, ovvero di fingere che vada tutto bene quando invece siate in preda a qualche preoccupazione, o sconbussolati in seguito ad una lite in famiglia, o per dei problemi sul lavoro. Forse è quello che ci si aspetta dalle mamme, che sopportino non facendo mai mancare la serenità necessaria ai propri figli. O almeno questo è l’intento, perchè, secondo un recente studio condotto in Canada si tratterebbe di cautele inutili in quanto i neonati avrebbero la capacità di riconoscere le vere emozioni.
I rapporti familiari e sociali modificano il cervello fino all’adolescenza
Uno studio spagnolo, svolto presso l’Epigenetics and Cancer Biology Biomedical Research Institute (Idibell) di Barcellona e pubblicato sulla rivista scientifica Science, conferma la straordinaria plasticità del nostro cervello rivelando come le esperienze familiari e sociali possono modificare le risposte genetiche dei bambini fino all’adolescenza.
I neonati preferiscono essere coccolati da suoni dolci
Musica dolce e poi un tono di voce sottile, rilassante. È questa la melodia più apprezzata dai neonati. Tornare a casa con il proprio bambino e soprattutto instaurare un feeling non è semplicissimo e scontato. Si dice che una mamma capisca il suo piccolo con uno sguardo. È vero, ma è anche un rapporto che va costruito passo dopo passo, un po’ alla volta e soprattutto rispettando i ritmi del cucciolo.
I bambini apprendono il linguaggio nel pancione di mamma.
I bambini imparano il linguaggio nel pancione di mamma. Sono ancora là dentro eppure ci ascoltano con attenzione e soprattutto, come piccole spugne, fanno loro tutto quello che avvertono. A sostenerlo è uno studio dell’Università di Washington, che ha mostrato quanto i bimbi di poche ore siano già in grado di distinguere i suoni di una lingua apparentemente sconosciuta.
I neonati capiscono le parole sin dai primi giorni di vita
Le basi per lo sviluppo del linguaggio si pongono già al momento della nascita e i bambini hanno già perfetta consapevolezza del tono delle parole che gli vengono rivolte. Lo hanno confermato diversi studi ma lo sanno bene le mamme che pur sapendo che il loro piccolo non potrà certamente rispondere e non capirà il contenuto dei discorsi che vengono loro rivolti, gli comunicano tutto il loro amore con parole dolci e di affetto. Parole che i bambini però possono già riconoscere e, in qualche modo, memorizzare.
I neonati infatti riconoscono le parole già a pochi giorni di vita. A dimostrarlo è uno studio in parte italiano condotto all’ospedale Santa Maria della Misericordia di Udine su 44 neonati nei giorni immediatamente successivi alla nascita. Gli studiosi erano già consapevoli, grazie ad alcuni studi condotti in passato, che al momento della nascita sono attive aree del cervello coinvolte nell’ascolto delle parole; quello che restava da stabilire era se i neonati sono anche in grado di memorizzare e riconoscere le parole ascoltate.
Creme solari, no della FDA all’applicazione sui neonati
Le creme solari non andrebbero utilizzate sui bambini di età inferiore a sei mesi. E’ questa la raccomandazione della statunitense FDA (Food and Drug Administration), l’organismo preposto al controllo della sicurezza di alimenti e farmaci. Secondo il pediatra Hari Cheryl Sachs, che lavora proprio per la FDA, è più opportuno tenere i neonati lontani dal sole almeno nella fascia oraria compresa fra le 10 e le 16 piuttosto che spalmarli di protezione solare.
I neonati si annoiano. Come intrattenerli?
Pensare che un neonato possa soffrire la noia sembra strano, ma succede. Spesso sottovalutiamo i nostri bimbi. Il fatto che siano piccoli non vuol dire che non siano in grado di avere dei gusti o degli interessi. È ovvio, tutto è misurato all’età. Secondo una ricerca dell’University of Rochester (Usa), i piccoli a 7 mesi sono capaci di elaborare le informazioni e di conseguenza manifestare una loro opinione.
I neonati al caldo sentono meno male
Tenere il bambino al caldo è la preoccupazione di ogni mamma. Quando è ancora un bebè, deve avere sempre la sua copertina nella culla, quando diventa un po’ più grande, non può uscire di casa senza un’accurata ispezione: sciarpa, cappello e guanti. Possiamo riderci sopra, ma è una cosa davvero importante. Così importante che un recente studio medico ha dimostrato quanto il calore per i neonati svolga il ruolo di antidolorifico.
Compravendita di neonati. Una storia agghiacciante che arriva proprio dall’Italia
Può il desiderio di diventare genitori spingere una coppia a comprare un bambino come se fosse un oggetto? La risposta purtroppo è si. Il traffico di bambini è una realtà e non solo una finzione cinematografica. Anche nel nostro Belpaese. Lo sanno bene i carabinieri di Mondragone che hanno scoperto una vera e propria compravendita di bambini tra l’Italia e la Bulgaria.
Litigare davanti al neonato: gli studi confermano
Vi ricordate qualche giorno fa quando abbiamo discusso sulle percezioni emozionali dei neonati davanti ai litigi dei genitori? Crescere in un clima sereno lontano dalle tensioni e dalle urla che possono scuotere la tranquillità familiare è un pensiero da tempo assodato dalla pedagogia e avvalorata da tutta le branche della psicologia, ma finora la ricerca scientifica non si è mai applicata troppo per confermare questo concetto empirico.
Litigare davanti al neonato
I neonati non sono dei bambolotti che ridono, piangono e scherzano. Sono a tutti gli effetti delle persone, con le loro emozioni e una loro sensibilità, molto spiccata. Ecco perché oggi ci tengo a riprendere il tema di ieri, durante il quale abbiamo affrontato i classici litigi davanti i bambini. Abbiamo detto che discutere è umano, quanto normale e che, a volte, può capitare di alzare la voce anche davanti ai figli.
Non siamo delle macchine. Siamo genitori e abbiamo i nostri difetti. È inutile ricercare un modello di perfezione e sperare di arrivarci. È uno sforzo impossibile e dispendioso. È molto più costruttivo cercare di dare il meglio e seguire quelle che sono le regole di buon senso. Nel caso delle litigate, vuol dire darsi dei limiti: non urlare troppo e soprattutto non mancare di rispetto al partner. Stessa cosa vale quando ci sono dei neonati.
Bambini abbandonati in ospedale, un trend in crescita
Separarsi dal proprio bambino, per necessità o perché non ci si sente pronte a diventare mamme. Sono tantissime le donne che scelgono di non abortire, ma che abbandonano il loro piccolo in ospedale, sperando sia accolto e accudito da persone qualificate e, soprattutto, possa avere una famiglia che lo ami. Ogni anno, queste situazioni si verificano con una certa frequenza: pensate, che solo a Roma sono circa 60 i casi.
È un trend decisamente in crescita perché nella capitale, fino a qualche anno fa, gli orfanelli in ospedale non superavano i 40/50 casi. È anche il segno di una società in continuo mutamento: non esistono più, per fortuna, gli aborti illegali e molte donne, soprattutto le immigrate, non sanno a chi rivolgersi per mettere fine alla loro gravidanza. La soluzione? Rivolgersi a una struttura pubblica e poi scappare. Quello di queste donne è comunque un gesto d’amore: di solito sono mamme giovanissime, senza mezzi per crescere un figlio. È questo forse il sacrificio più grande.
Progetto Dioniso per diagnosi della sordità neonatale
Ottocentottanta bambini l’anno nascono con disturbi all’udito. Capire se il proprio cucciolo, una volta portato a casa dall’ospedale, ci sente oppure no, non è una cosa semplice per un genitore. Inoltre, è una brutta scoperta che condiziona la vita dell’intera famiglia. L’Italia però è piena di progetti interessanti, nati proprio dalla passione e dalla volontà dei medici di trovare sempre terapie nuove. Con questo spirito è stato creato Progetto Dioniso, per tutti i piccoli neoarrivati della Regione Lazio.
Progetto Dioniso è figlio dell’impegno di molti esperti, ma soprattutto di due medici, il dottor Carlo Diaferia, che ha segnalato al nostro blog l’iniziativa, e il professor Roberto Filipo. Mette a disposizione uno screening audiologico neonatale per identificare, già nelle prime ore di vita dei bambini, se ci sono dei disturbi legati all’udito e di conseguenza iniziare quanto prima una terapia riabilitativa. Una vera rivoluzione, perché in passato la prima diagnosi di sordità non poteva essere fatta se non verso i due o tre anni.