All’inizio venne definita marsupioterapia, con il passare del tempo gli esperti che la mettono in pratica negli ospedali di tutto il mondo, inclusi quelli italiani, l’hanno ribattezzata Metodo della mamma canguro o, in inglese, Kangaroo mother care. La sostanza però non cambia e, dunque, neppure i benefici che essa apporta sulla salute dei neonati prematuri. Il metodo della mamma canguro infatti è nato proprio per la cura dei nati prima del termine della gravidanza in un ospedale di Bogotà. Era il 1978 e il dottor Edgar Rey Sanabria non disponeva di incubatrici sufficienti per tutti i nati prematuri del suo reparto di neonatologia.
neonati prematuri
Parto pretermine, i fattori di rischio della nascita prematura
Il parto prematuro è un avvenimento che riguarda una percentuale di parti compresa fra il 5 e il 10 per cento. Solo nel nostro paese sono circa 40mila ogni anno i bimbi che vengono al mondo prima del termine previsto (tra la ventiduesima e la trentasettesima settimana di gravidanza) e, quindi, prima che il processo di sviluppo nel ventre materno sia completato. Anche se negli ultimi anni è aumentato il numero di parti prematuri indotti per anticipare il termine di gravidanze troppo rischiose sia per la salute della madre, sia per la salute del nascituro, la maggior parte dei parti pretermine avviene in maniera spontanea per cause ascrivibili alla salute materna o a quella del feto o ad eventuali complicanze gravidiche.
Giornata internazionale del neonato prematuro, 17 novembre 2012
Sono circa tredici milioni i bambini che ogni anno nel mondo nascono prematuri; 40 mila di essi vengono al mondo in Italia e in Europa un parto su dieci avviene prima della trentasettesima settimana di gravidanza. Si ritiene infatti prematuro un neonato che viene al mondo prima di questa fase della gestazione, senza aver completato il processo di maturazione fisiologico nel ventre della madre e con un peso alla nascita inferiore ai due chili e mezzo. Il parto prematuro è, come si deduce dai numeri, un evento tutt’altro che inconsueto, eppure su questo tema c’è molta disinformazione.
In arrivo il cerotto indolore pensato per i neonati prematuri
Strappare via un cerotto dalla pelle di un bambino può rivelarsi un impresa piuttosto difficoltosa e sinora l’unico modo di ridurre al minimo il fastidio era tirarlo via di netto, il più rapidamente possibile, magari dopo aver chiuso gli occhi. Peccato però che questo non tenga i piccoli al riparo da fastidiose irritazioni che lasciano il segno. Anzi, il contrario. Per questo motivo un team di scienziati dello statunitense Brigham and Women’s Hospital di Boston, in collaborazione con i colleghi del MIT (Massachussets Institute of Technology), ha inventato il cerotto senza lacrime che si tira via senza irritare o, peggio, lesionare la pelle e in modo del tutto indolore e in più ha il pregio di aderire all’epidermide molto di più del classico cerotto strappa-lacrime.
Nati prematuri, molte vite potrebbero essere salvate nei paesi in via di sviluppo
Ogni anno nel mondo nascono 15 milioni di bambini prematuri e oltre un milione di questi non riesce a sopravvivere, soprattutto se vede la luce in un paese in via di sviluppo. E’ per questa ragione che il parto pre-termine è la seconda causa di morte tra i bambini sotto i cinque anni dopo la polmonite. A rivelarlo è un rapporto sulla salute neonatale stilato da oltre un centinaio di esperti provenienti da università, istituti di ricerca e agenzie onu di tutto il mondo.
Neonati prematuri, una minivite per curare l’idrocefalo
I neonati prematuri hanno oggi molte più speranze di vita di quante non ne avessero un tempo. Grazie ai progressi della ricerca scientifica ce la fanno nel 50 per cento dei casi e la speranza di tutti è che le complicanze cui li espone la loro situazione trovino presto una cura definitiva. In molti ce la stanno mettendo tutta per ottenere questo risulato e l’ultimo progresso notevole in questa direzione è stato conseguito proprio nel nostro paese.
I bambini prematuri sono più a rischio malattie metaboliche
Sono abbastanza noti i rischi che corrono i bimbi prematuri, infatti, le mamme sono spaventate di non portare a termine la gravidanza. Ci sono casi, però, in cui i piccini superano la nascita anticipata con tranquillità. La loro corsa però verso la salute e la sopravvivenza non si ferma per questo. Secondo una ricerca dell’Imperial College di Londra, infatti, possono subentrare più facilmente in età adulta malattie precoci.
Prematuri, un kit senza aghi per gli esami
Un kit senza aghi per eseguire analisi del sangue ed altri esami ai bambini prematuri. E’ questa la novità che arriva dalla Gran Bretagna dove un gruppo di ricercatori ha messo a punto un nuovo kit-test senza aghi per i bambini nati pre-termine. I bambini prematuri, si sa, sono molto delicati, fragili e vulnerabili e per questo devono essere attentamente seguiti e adeguatamente trattati. Ed è proprio in quest’ottica che si inserisce il lavoro degli studiosi britannici. Nello specifico, l’equipe di ricercatori della Queen University di Belfast, guidata dal professor James McElnay , ha ideato e realizzato una nuova tecnica per il prelievo del sangue senza l’impiego di aghi, in modo da rendere l’esame meno invaso e traumatico per i bambini prematuri.
Il kit senza aghi, presentato dai ricercatori sulla rivista Pediatrics, permette di eseguire test ed analisi sui piccoli pazienti, effettuando una leggera puntura senza ago sul tallone dei bimbi.
L’incubatrice, com’è fatta, come funziona
L’incubatrice è stata inventata nel 1898 da un ostetrico, il dottor J.B. De Lee, che la mise a punto in un ospedale di Chicago. Da allora, questo miracoloso strumento, le cui potenzialità si sono affinate di pari passo con i progressi della medicina, ha permesso di salvare molte vite. Si tratta infatti di un’apparecchiatura medica creata per curare i nati prematuri o sottopeso, quelli cioè che sono nati prima del termine della gravidanza e quelli che, alla nascita a termine, si presentano più piccoli della loro epoca gestazionale (sotto i due chili e mezzo di peso).
A cosa serve l’incubatrice?
L’incubatrice garantisce il corretto sviluppo fisico del neonato grazie ai complessi sistemi di cui è dotata, i quali gli assicurano un grado adeguato di temperatura, umidità, ossigenazione e nutrimento. Il bambino resta in incubatrice fino a quando non ha raggiunto il peso giusto e/o non è in grado di sopravvivere autonomamente nell’ambiente esterno.
La temperatura e l’umidità in incubatrice
Per quanto riguarda la temperatura, l’incubatrice permette al neonato di raggiungere, in modo graduale, la temperatura di 37 °C. L’umidità all’interno dell’incubatrice si attesta intorno all’80-90% in modo da ricreare un ambiente quanto più possibile simile all’utero materno limitando, allo stesso tempo, la disidratazione del bambino. L’umidità è apportata dall’ossigeno umidificato o attraverso un vassoio riempito di acqua sterile scaldato dal calore di una resistenza.
Lattoferrina ai prematuri per proteggerli dalle infezioni
Si è tenuto a Torino, dal 10 al 12 marzo scorsi, il secondo Convegno Internazionale sulla cura dei neonati prematuri organizzato dalla Fondazione Crescere insieme al Sant’Anna onlus, che ha visto riuniti neonatologi provenienti da tutto il mondo alla scopo di consolidare la ricerca in neonatologia attraverso la condivisione di studi e conoscenze.
Nel corso del convegno il dottor Paolo Manzoni, presidente esecutivo del comitato organizzatore, ha presentato un interessante lavoro sull’efficacia della ferritina nella prevenzione delle infezioni in neonati prematuri. La ferritina è una proteina contenuta nel latte materno che protegge il neonato dalle infezioni la quale può essere sostituita, nel caso la mamma non possa allattare, dalla ferritina del latte bovino.
Prematuri, il latte della mamma è povero di antiossidanti
Il latte delle mamme è l’alimento più importante per i primi mesi del bambino, perché ricco di tutte quelle sostanze nutritive fondamentali per la sua crescita. Non è così per piccoli nati pretermine. Purtroppo il latte di queste mamme non contiene quantità sufficienti di Q10, un antiossidante utile al trasporto di elettroni.
La salute dei bambini nati prematuri è già molto fragile, il fatto di non poter contare anche sul latte materno rende tutto più complicato. A sostenere questa tesi è uno studio condotto dall’ Università di Granada e l’ospedale universitario di San Cecilio (Spagna), durante cui sono state coinvolte 30 mamme durante l’allattamento, di cui la metà con bambini nati prima del termine.
Neonati prematuri: Aurora Bimbi Onlus l’associazione che lotta al loro fianco
Moltissime volte abbiamo parlato di neonati prematuri, spesso con notizie che riescono a portare speranza a tanti genitori che vivono in ansia la condizione dei propri piccoli nelle Terapie intensive neonatali. Oggi sono qui per parlarvi di Aurora Bimbi Onlus, una associazione no-profit nata per sostenere la ricerca sulla prematurità, per raccogliere fondi da destinare a migliorare le strutture di degenza ed acquistare macchinari all’avanguardia ma soprattutto per dare sostegno ai genitori dei neonati a rischio.
Aurora Bimbi Onlus nasce da un dolore che con il tempo ha saputo trasformarsi in consapevolezza ed infine in estrema gioia. Mi spiego meglio, la nascita molto prima del tempo di un figlio è una situazione che porta a vivere a stretto contatto con i medici nei reparti, insieme a sperare e lottare per superare gli ostacoli che trovano sulla loro strada questi angeli che vegliano sopra i neonati. Un gruppo di genitori hanno tratto il meglio dalla loro esperienza di prematurità e hanno deciso di mettere la loro storia al servizio degli altri. Così prende vita Aurora Bimbi Onlus.
Bimba nata a ventidue settimane, adesso sta bene
Angelica, una bimba nata a sole ventidue settimane di gestazione al Policlinico Umberto I di Roma, sta bene e presto tornerà a casa. La piccola pesava alla nascita, avvenuta lo scorso maggio, solo 550 grammi e ho dovuto affrontare molte traversie prima di poter essere stretta fra le braccia della sua mamma: assistenza respiratoria per due mesi, nutrizione parentale totale, numerose infezioni e somministrazione di farmaci per la chiusura del dotto di Botallo. Oggi pesa oltre tre chili e si alimenta da sola con il biberon.
Una splendida notizia che noi di Tuttomamma non potevamo non darvi. La piccola non presenta inoltre alcuna lesione neurologica visibile attraverso accertamenti strumentali, anche se bisognerà attendere qualche anno prima di capire se la nascita prematura non ha cuasato disabilità neurologiche.
L’importanza della comunicazione neonatale efficace
Abbiamo già affrontato su Tutto Mamma l’argomento relativo al linguaggio del neonato, sia dal punto di vista del suo sviluppo sia da quello della lallazione, passando per il bilinguismo. Oggi vorremmo farlo alla luce di uno studio condotto presso il Dipartimento di Neonatologia dell’Ospedale Maggiore Policlinico di Milano.
Secondo la ricerca diretta da dottor Fabio Mosca, se una mamma comunica in maniera efficace con il neonato, egli svilupperà delle capacità neuro-funzionali in modo più veloce. In condizioni normali la comunicazione tra madre e figlio è un normale e importante fattore educativo, in caso di bambini prematuri è un processo molto importante per velocizzare l’aspetto neuronale.