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OMS, dipendenza da videogames nuova malattia dei nativi digitali 

Si chiamano nativi digitali e fanno parte della generazione  cresciuta a strettissimo contatto con tecnologie e ambienti digitali rispetto ai migranti digitali che sono arrivati solo più tardi e già adulti a contatto con realtà del genere. 

smartphone, figli

Il termine Nativi digitali è stato coniato per la prima volta da Marc Prensky nel 2001 e adesso proprio i nativi digitali sembrerebbero essere le vittime predestinate della dipendenza da videogames, una delle nuove malattie che rientrano nella lista diffusa dall’OMS. La dipendenza da videogames è una malattia che sembra affliggere soprattutto i nativi digitali presi quotidianamente non solo dalle console come Xbox e PS, ma anche da smartphone con giochi, app, quiz e social.

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Smartphone ai bambini, non prima dei 9 anni

Smartphone ai bambini? No grazie o almeno non prima dei 9 anni: è una delle linee guida di  “App” (Accompagnare, proteggere, proporre) che è stata messa a punto dal Centro Studi Psichedigitale, associazione fondata a Cesena cinque anni fa da alcuni psicologi per indagare sull’interazione tra le tecnologie digitali e lo sviluppo psico-emotivo dell’individuo.

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Diventa particolarmente importante però la messa a punto di un vademecum per i nativi digitali per proteggere bambini e adolescenti dai pericoli derivati dagli usi impropri delle tecnologie: proprio questo vademecum sarà presentato in anteprima al Festival della salute digitale in programma a Cesena dal 5 al 12 febbraio. 

stanza, Metodo Montessori: come arredare la cameretta

Cameretta dei nativi digitali, come dovrebbe essere

Trascorrono fino a 4 ore al giorno nelle proprie stanze anche da soli: sono i bambini di fascia di età compresa fra i 4 e i 12 anni, fascia d’età per cui i produttori di mobili starebbero pensando a stanze ad hoc.

stanza, Metodo Montessori: come arredare la cameretta

Lo studio realizzatato dal Centro Studi dell’azienda di arredo-design “Accademia del Mobile” ha messo in evidenza che il 18% dei  bimbi trascorrono da soli tra le 2 e le 3 ore al giorno nella loro cameretta. Visto il calo demografico non hanno fratelli o sorelle, ma hanno i genitori che lavorano per cui vengono sorvegliati da chi di dovere che magari però non gioca con loro.