Non siete sicure che la ninna nanna emessa dalla vostra vocina, soprattutto se è stonata, sia la coccola più importante per il vostro bimbo. Sbagliate. Non è una prova d’intonazione. Il bimbo ha solo bisogno di essere rassicurato da suoni familiari. Se avete avuto la buona abitudine, durante i nove mesi, di fargli ascoltare un po’ di musica, sappiate che per i primi 4 mesi, il piccolino sarà in grado di riconoscere quei suoni. Non solo quindi vi (o ci) sente perfettamente, ma vi registra.
musica per neonati
Musica, se il bambino la ascolta sente meno dolore
Quante volte ci è capitato di dover infliggere piccoli dolori ai nostri figli? La puntura per il vaccino, le iniezioni di antibiotico e in qualche caso i punti di sutura. Esperienze che causano una certa dose di angoscia anche in mamma e papà che farebbero qualunque cosa pur di non vedere il proprio piccolo star male. Ebbene, sembra che il rimedio per lenire questi piccoli dolori ci sia: far ascoltare loro della musica.
I neonati preferiscono essere coccolati da suoni dolci
Musica dolce e poi un tono di voce sottile, rilassante. È questa la melodia più apprezzata dai neonati. Tornare a casa con il proprio bambino e soprattutto instaurare un feeling non è semplicissimo e scontato. Si dice che una mamma capisca il suo piccolo con uno sguardo. È vero, ma è anche un rapporto che va costruito passo dopo passo, un po’ alla volta e soprattutto rispettando i ritmi del cucciolo.
Ascoltare musica attivamente rende i bambini più felici e socievoli
L’ascolto attivo di musica ha sullo sviluppo psichico del bambino effetti ancora più positivi che il semplice ascoltarla. Infatti, far partecipare bambini di meno di un anno di età a una sorta di lezione di musica invitandoli a battere il tempo di una ninna nanna o una filastrocca su uno strumento a percussione e a canticchiarci su li rende più felici e socievoli.
Musica per neonati da -9 a 12 mesi
Il richiamo fortissimo della musica in età embrionale è una convinzione divenuta evidenza scientifica già da diversi anni e che ha visto quasi all’unanimità eleggere la musica classica come fonte sonora più indicata al rilassamento e alla stimolazione sensoriale del feto.
Ma in cima alla “classifica musicale” il primo posto spetta sicuramente alla voce della mamma. Anche se il liquido amniotico in qualche modo isola – non completamente – il nascituro dai rumori e dai suoni, le vibrazioni e le percezioni familiari arrivano al feto che ne trae apprezzamento, soprattutto riguardo al respiro e al battito cardiaco della mamma. E naturalmente della sua voce.
La ninna nanna è utile?
Secondo uno studio condotto qualche anno fa al conservatorio di Bologna, i bambini che hanno ascoltato la mamma cantare mentre erano ancora nel pancione non solo riconoscono, una volta nati, le canzoni che si ripetevano più di frequente ma raggiungono l’intonazione già verso i quattro-cinque anni (con due anni di anticipo). Inoltre, l’abitudine di cantare al proprio piccolo la ninna nanna, anche se non sempre lo aiuta ad addormentarsi, gli permette comunque di prendere familiarità con la musica.
Quest’ultima informazione è per me di enorme conforto dal momento che seppure io abbia sempre cantato per il mio bambino sin da quando lo portavo in grembo (gli cantavo in continuazione Avrai di Baglioni) non ho mai avuto in alcun modo l’impressione che riconoscesse i brani da me scelti quando, una volta venuto al mondo, ho provato a farglieli riascoltare. Per di più, con mio grande disappunto e nonostante tutti i miei sforzi, non sono mai riuscita a farlo addormentare cullandolo e cantandogli una nenia.
Mozart e i prematuri: una sinfonia al giorno toglie il medico di torno
Oggi voglio presentarvi questa notizia che viene direttamente da Israele e che parla di bambini prematuri e del loro rapporto con la musica, infatti secondo i ricercatori dell’università di Tel Aviv, i prematuri cui viene fatta ascoltare la musica di Mozart sembrano prendere peso più velocemente e fortificarsi maggiormente rispetto i piccoli non esposti alle melodie del genio del 18esimo secolo. Questo nuovo studio condotto dal dottor Dror Mandel e dal dottor Ronit Lubetzky del Tel Aviv Medical Center ha messo in evidenza che i neonati pretermine esposti per 30 minuti al giorno alla musica di Mozart consumano meno energie e perciò hanno bisogno di meno calorie per crescere.
Musica per neonati, non solo “ninna nanna”
Cosa ascolterà vostro figlio da grande? Rap? Musica classica? Rock? Pop? Musica leggera? A questi dubbi vi risponderà lui stesso al momento della sua crescita, ma voi da brave madri, dovrete stimolarlo all’ascolto della musica fin da piccolo. Nella foto sopra vedete un bambino appena nato che ascolta la musica con le cuffie.
In un ospedale privato della Slovacchia orientale, a Kosice Saka, si è attuato un programma sperimentale di musica sui neonati, avviato circa due anni fa, arrivando alla conclusione che ascoltare la musica aiuta a superare lo stress della nascita e favorisce la capacità di comunicazione e di apprendimento. Attualmente sono trenta i neonati che ogni giorno ascoltano cinque sessioni di musica di 20 minuti ciascuna. I generi musicali variano, dal jazz, bossanova, new wave, ma prevale la classica.