Un periodo negativo per il reparto di neonatologia del policlinico Gemelli di Roma, ma che dovrà necessariamente portare all’individuazione delle responsabilità per fatti che davvero lasciano basiti soprattutto se si parla di una delle strutture ospedaliere fiore all’ochiello della sanità italiana. E’ vero che l’ultima “bomba” scoppiata in reparto riguarda un problema generale che coinvolge tutto il personale infermieristico (nonostante la vaccinazione alla tbc per gli infermieri sia obbligatoria e importante perchè il contagio è diffuso e facilmente trasmissibile), ma l’ultimo episodio di qualche giorno ci lascia davvero nello sgomento.
morti neonatali
Babyloss, affrontare la morte perinatale
Lettera a un bambino mai nato. Potrebbe anche intitolarsi così, la manifestazione che ieri ha attraversato i Paesi in modo silenzioso. Alle 19, tantissime mamme, papà e familiari hanno acceso una candela, per ricordare i loro bambini, quelle stelle che hanno fatto parte della loro vita e che, purtroppo, non hanno potuto vivere. È stato un gesto simbolico, ma anche un modo per ricordare il dolore dei genitori negati. CiaoLapo si è fatta ambasciatrice e promotrice anche in Italia della cultura del babyloss, e organizza eventi, incontri e iniziative.
Ottobre è diventato, dal 2007, il mese del ricordo e le associazioni di tutto il mondo propongono manifestazioni di sostegno,perché perdere un bambino, magari al termine della gravidanza, è un lutto, esattamente come tutti gli altri. Purtroppo però molte donne non possono elaborare il dolore, resta nel cuore e nella mente, insieme al battito del cuoricino.
Allarme Oms: sempre più neonati prematuri
Ogni anno circa 13 milioni di neonati, il 10 per cento delle nascite a livello mondiale, vengono al mondo prematuri e rappresentano una sfida sempre maggiore da affrontare per i governi e i sistemi sanitari. Lo studio basato sui dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità riporta che almeno un milione di bambini muoiono ogni anno come conseguenza di una nascita pretermine e che questi rappresentano il 28 per cento delle morti neonatali durante il primo mese di vita. Ma ci sono milioni di neonati che sopravvivono e che dovranno affrontare problemi fisici e mentali permanenti come la cecità, difficoltà di apprendimento e malattie respiratorie.