Cosa fare per aumentare la montata lattea

Cosa fare per aumentare la montata lattea

Cosa fare per aumentare la montata lattea

Le mamme alle prime armi sono spesso spaventate dalla diminuizione del proprio latte. Fermo restando il fatto che non ci sia niente di cui aver paura, esistono diversi metodi e soluzioni efficaci per fare aumentare la montata lattea senza dovere necessariamente ricorrere a medicine o farmaci vari. Tra gli accorgimenti più comuni e naturali c’è quello di attaccare il bambino al seno spesso: la produzione del latte materno, infatti, deve essere stimolata. Altro comportamento corretto a tal fine consiste nel bere molti liquidi, ovviamente consentiti: dall’acqua, ai succhi di frutta fino alle tisane: tra queste molto efficace risulta una tisana da acquistare in farmacia a base di galega, ovvero un’erba che aiuterebbere l’aumento della montata lattea.

Montata lattea, come stimolarla

Montata lattea, come stimolarla

Montata lattea, come stimolarla

Nonostante rappresenti uno dei gesti più naturali al mondo, l‘allattamento al seno non sempre avviene in maniera del tutto spontanea:  potrebbero rendersi necessarie delle piccole attenzioni e/o sacrifici. In alcuni casi potrebbe accadere che la ghiandola mammaria non inizi a produrre il latte in maniera tempestiva ed in quantità adeguata al fabbisogno del bambino, ecco perchè potrebbe risultare necessario stimolare la montata lattea. Ciò è possibile seguendo alcuni piccoli accorgimenti, eccoli di seguito.

Il colostro, cos’è?

colostro

Il colostro, o primo latte, è un liquido sieroso di colore giallo-arancio che viene secreto dalla ghiandole mammarie durante la gravidanza e nei giorni immediatamente successivi al parto. E’ composto principalmente da acqua, proteine, carboidrati, grassi e leucociti (globuli bianchi) ma contiene anche vitamine (deve il proprio colore giallognolo alla presenza di beta carotene) e sali minerali, soprattutto zinco, importantissimo per i processi di accrescimento. Di fatto è il primo latte che il bambino prende dalla madre mentre il latte maturo inizierà a comparire solo qualche giorno dopo.

E’ proprio attraverso il colostro che la mamma trasmette la gran parte delle proprie difese immunitarie al figlio, dal momento che questo  presenta una concentrazione di agenti immunitari maggiori del latte maturo (rispetto al quale è anche più ricco di proteine e più povero di grassi e zuccheri) e contiene elevate quantità di immunoglobulina secretoria A che protegge le membrane mucose della gola, dei polmoni e dell’intestino dall’attacco di agenti nocivi.

Il calo fisiologico: come e perché

calo-fisiologicoOrmai hai partorito e il tuo compito principale ora è quello di nutrire il tuo cucciolo. Le ore subito dopo la nascita sono impegnative, sei stanca e cominci a pensare a quando arriverà la montata lattea e soprattutto se arriverà. E’ normale avere queste preoccupazioni soprattutto pensando al famoso calo fisiologico che avviene in tutti i neonati.

Nel nostro paese la media di peso alla nascita è di circa 3300 grammi, ma viene considerato normale un peso che vada dai 2500 ai 4000 grammi, ovviamente nei primi tre giorni di vita tuo figlio dovrà adeguarsi alla vita fuori dell’utero e questo assieme al fatto che tu ancora non hai il latte provoca il cosiddetto calo fisiologico, un calo ponderale che per essere normale non deve superare il 10% del peso del bambino. Se tuo figlio pesa 3000 grammi potrebbe essere dimesso a 2700 grammi.

Montata lattea: cos’è e quando arriva

montata lattea

Per montata lattea si intende l’avvio della produzione di latte materno da parte della ghiandola mammaria nei primi giorni che seguono il parto. Si tratta di un fenomeno naturale che verifica nella quasi totalità dei casi, e la sua precocità dipende da quando il neonato viene attaccato al seno materno: è infatti proprio la suzione del capezzolo da parte del piccolo a fungere da principale stimolo di questo processo che può manifestarsi dai 2-3 giorni ai 6-7 giorni dopo la nascita.

Di solito, i segnali più evidenti del suo arrivo sono un senso di inturgidimento e pesantezza del seno, che tende ad aumentare di volume, calore ben localizzato, sensazione di tensione della pelle, presenza di un reticolo di vene sulla cute, e un flusso di latte abbondante e scorrevole che tende ad evidenziarsi premendo l’areola mammaria, cioè l’area di pelle scura che circonda il capezzolo.

Questi sintomi si attenuano dopo un periodo la cui durata può variare dalle 10-12 ore ai 2-3 giorni: a questo punto la produzione di latte si stabilizza in base alle esigenze del bambino, il seno si sgonfia e torna ad essere morbido, indurendosi solo quando risulta pieno prima della poppata.

Allattamento al seno, tutti i benefici

allattamento al seno

Il latte materno rappresenta l’alimento migliore per il bambino nei primi mesi di vita, questo infatti non solo contiene tutti i nutrienti necessari per una crescita sana e corretta, ma protegge il neonato anche dallo sviluppo di infezioni (gastrointestinali, respiratorie, urinarie) e ne rafforza il sistema immunitario garantendogli allo stesso tempo un sonno più regolare e tranquillo grazie al contenuto di caseomorfine, veri e propri calmanti naturali.

Analogamente, allattare al seno giova alla salute della mamma riducendone il rischio di insorgenza di patologie quali il tumore mammario e alle ovaie e, più tardi, l’osteoporosi. Inoltre, la neo-mamma che allatta il proprio bimbo consuma un bel pò di calorie e ritorna più velocemente al peso pre-gravidico, mentre la produzione di ossitocina, stimolata dalla suzione, aiuta ad uscire più velocemente dal periodo del cosiddetto capoparto.