Il Metodo Billings è un modo totalmente naturale per identificare l’ovulazione, perché attraverso il monitoraggio del suo muco cervicale la donna può capire quali sono i suoi giorni fertili. Attenzione però è una strada interessante da seguire se si sta cercando di avere un bambino, mentre non è consigliabile utilizzare questa strategia a fini di contraccezione. Non è un metodo di barriera.
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Calcolo dell’ovulazione, nuovi e vecchi metodi
Il calcolo dei giorni fertili di una donna non può, purtroppo, basarsi su precise formule matematiche. Esistono però diversi metodi che consentono di individuare il particolare periodo del ciclo in cui è possibile avere dei rapporti fecondi. Accanto ai metodi classici hanno fatto la propria comparsa negli ultimi anni nuovi strumenti che ci permettono di capire se l’ovulazione è in corso in modo più facile e immediato. Dopo il salto una breve panoramica sui nuovi e vecchi metodi di calcolo dell’ovulazione.
Avere un ciclo irregolare può comportare difficoltà di concepimento?
Nelle scorse settimane abbiamo ampiamente affrontato il tema dell’ovulazione pubblicando una guida sull’argomento e descrivendovi in maniera dettagliata alcuni strumenti per individuare il periodo ovulatorio quali i metodi Billings, Ogino-Knaus e la misurazione della temperatura basale. Come abbiamo visto però alcuni di questi metodi presuppongono che la donna abbia un ciclo mestruale molto regolare mentre invece sappiamo molto bene che non sempre è così; sono moltissime infatti quelle di noi che hanno un ciclo che tende a imbizzarrirsi un po’ di mese in mese.
A questo punto dunque le nostre lettrici che stanno cercando di avere un bambino si staranno chiedendo se avere un ciclo irregolare rappresenti un ostacolo verso la maternità, ossia se le donne che presentano questa condizione hanno maggiori difficoltà a concepire. In questo senso ci sentiamo di potervi rassicurare perchè, come affermano gli esperti, non c’è alcun motivo per cui un ciclo mestruale irregolare non debba essere anche ovulatorio. Anche se individuare i giorni fertili potrebbe essere più difficoltoso, questo non significa affatto che non si può avere un figlio.
Come ho avuto mio figlio grazie al metodo Billings
Sono trascorsi molti anni dalla prima volta che a cena a casa di amici appresi dell’esistenza del Metodo Billings per il controllo della fertilità; a parlarmene fu un’altra ospite che, prossima alle nozze, stava frequentando un corso di preparazione matrimoniale in parrocchia. Il metodo in questione era stato presentato come metodo anticoncezionale naturale, fra i pochi quindi ammessi dalla religione cattolica.
La ragazza ne era talmente entusiasta e ne parlava con tale enfasi che ben presto tutto il gruppo venne coinvolto nella conversazione la quale, tra chi si dichiarava favorevole e chi contrario, chi le chiedeva “ma perchè non ti pigli la pillola punto e basta?!” e chi cercava, non senza una punta di raccapriccio, di capirne di più (mi riferisco ai signori uomini naturalmente!), assunse presto un tono umoristico.
Frattanto un’amica medico cercava, senza risultato, di contenere il suo entusiasmo avvertendola dei molteplici fattori che possono incidere sulla consistenza del muco cervicale e che, non avendo nulla a che vedere con la fertilità, avrebbero potuto portarla fuori strada (la futura sposa era fermamente convinta che sarebbe ricorsa al metodo Billings a scopi anticoncezionali). Andammo avanti così per un po’ di tempo (io ero fra i più scettici) e finita la bella serata ci salutammo.
Il metodo Ogino-Knaus
Il metodo Ogino-Knaus è un metodo che veniva un tempo ampiamente utilizzato per individuare i giorni fertili della donna e scegliere quindi astenersi o avere rapporti sessuali a seconda che si desiderasse avere un figlio o evitare una gravidanza indesiderata; come tutti i metodi per sapere si è in ovulazione quindi può essere usato a scopi anticoncezionali.
Tuttavia lo stesso Kyusaku Ogino, il medico giapponese che lo individuò nel 1924 nel corso di studi sulla fertilità della donna, ne sconfessò l’uso a scopi anticoncezionali che fu introdotto qualche anno dopo, nel 1928, dal medico tedesco Hermann Knaus. Il metodo Ogino-Knaus è infatti tutt’altro che affidabile ed è stato ampiamente superato da altri metodi anticoncezionali naturali molto più precisi.
I sintomi dell’ovulazione
Come abbiamo in parte già visto, esistono molti modi per individuare i giorni fertili e quindi il momento esatto del ciclo mestruale in cui abbiamo maggiori probabilità di ottenere una gravidanza: dalla collaudatissima misurazione della temperatura basale all’utilizzo di stick per l’ovulazione come Eva-Test.
Alcune donne però “sentono” di essere in ovulazione anche senza l’aiuto di alcuno strumento, semplicemente prestando attenzione ai segnali che giungono dal proprio corpo; infatti i cambiamenti ormonali che occorrono durante la fase ovulatora del ciclo possono generare dei sintomi precisi che ci indicano il momento in cui siamo fertili. Sono questi quelli che possiamo definire i sintomi dell’ovulazione:
Il metodo Billings
Avete mai sentito parlare di metodo Billings? Se non lo conoscete, il metodo dell’ovulazione Billings è un sistema naturale di regolazione delle nascite, ovvero uno strumento cui si può ricorrere sia nel caso si cerchi una gravidanza, sia a scopi anticoncezionali; questo sempre attraverso l’osservazione del muco vaginale. Quest’ultimo infatti durante l’ovulazione si modifica diventando più denso e filante per facilitare l’ascesa degli spermatozoi verso l’ovulo della donna; ne consegue che attraverso la sua osservazione è possibile capire qual è il momento esatto in cui si sta ovulando.
Più precisamente, secondo gli esperti, il momento di massima fertilità è quello che si colloca tra il primo giorno della presenza di muco filante e i quattro giorni la sua scomparsa. Se una donna è abile nell’osservare i mutamenti del proprio corpo, dovrebbe essere quindi in grado di individuare tale momento e tenerne conto se vuole rimanere incinta, oppure evitare una gravidanza indesiderata.
Ma cosa si deve fare per mettere in pratica il metodo Billings?