Mestruazioni durante allattamento è normale?

E’ normale avere le mestruazioni mentre si allatta al seno? Certamente sì, anche se il cosiddetto “capoparto” arriva per ogni donna in momenti diversi. Effettivamente l’allattamento al seno inibisce il fisiologico ciclo dell’ovulazione. Ad un certo punto però per vari motivi le mestruazioni possono tornare e non occorre per questo abbandonare l’allattamento al seno, estremamente prezioso per ogni bambino. Ecco cosa occorre sapere al riguardo.

Rischio gravidanza ogni rapporto sessuale

Rischio di gravidanza ad ogni rapporto sessuale

Rischio gravidanza ogni rapporto sessuale

Molti sono i modi per cercare di avere un bambino. Uno di quelli più elementari consiste nel calcolo dei giorni fertili, ovvero nell’individuazione (approssimativa) del giorno dell’ovulazione. Ma ciò non basta e soprattutto non vale lo stesso discorso nel caso in cui facciate affidamento al calcolo per il motivo opposto, ovvero per cercare di evitare una gravidanza indesiderata. Già perchè per ogni rapporto sessuale consumato, indipendentemente dal giorno in cui avvenga, c’è una possibilità di rimanere incinta in una percentuale che varia dal 3 al 5 %.

Sindrome premestruale, la vitamina B riduce i disturbi

Sbalzi d’umore, irritabilità, mal di testa, gonfiore. Sono i classici disturbi della sindrome premestruale e le ragazze li conoscono bene, perché la settimana prima del ciclo, puntuali come un orologio svizzero, rendono difficili le giornate. Secondo uno studio dell’Università del Massachusetts, i cibi ricchi di vitamina B riducono questi fastidiosi problemi.

Per curare la sindrome premestruale, che purtroppo colpisce quasi il 60% delle donne in età fertile, bisogna fare attenzione alla dieta. I ricercatori americani hanno seguito circa 3000 donne (inserite nel Nurses’ Health Study) per 10 anni: durante questo periodo almeno 1050 donne hanno evidenziato in maniera più o meno marcata, i sintomi come dolore addominale, ansia, depressione e irritabilità.  E hanno punto verificare che una dieta ricca di vitamine B1 e B2 ha contribuito a ridurre il problema.

Esami per il colesterolo, attenzione al ciclo mestruale

Le donne in età fertile devono fare attenzione al momento in cui scelgono di fare i prelievi del sangue. I valori del colesterolo e dei trigliceridi nel sangue, infatti, possono variare del 5-8% a seconda se il prelievo viene eseguito subito dopo le mestruazioni o vicino al periodo dell’ovulazione. Ad affermarlo è una ricerca condotta dall’University of North Carolina a Chapel Hill, USA. La variazione dei valori di colesterolo e trigliceridi, spiegano i ricercatori, non è enorme ma può, comunque, portare il risultato dell’esame al di sopra o al di sotto della soglia normale di riferimento.

Gli scienziati americani sono partiti da studi precedenti che avevano già dimostrato come la somministrazioni di estrogeni dall’esterno potesse alterare le concentrazione di colesterolo nel sangue. I ricercatori, partendo da queste osservazioni, hanno voluto vedere se anche le fluttuazioni naturali degli ormoni femminili determinano variazioni della concentrazione di colesterolo nel sangue.

Post-partum: la ripresa delle mestruazioni

mestruazioni

Durante il periodo successivo al parto, il cosiddetto puerperio, la donna attraversa un’importantissima fase in cui tutte le sue funzioni vengono ripristinate e il corpo torna piano piano agli equilibri pre-gravidanza. Nei nove mesi di gestazione, le dimensioni dell’utero nella donna aumentano di circa 50 volte per rientrare nella norma proprio nella fase di ripristino successiva al parto. Questa regolarizzazione è caratterizzata da perdite simili alle mestruazioni e da forti contrazioni uterine (morsi uterini). La comparsa di queste perdite, però, non deve essere confusa con la ripresa delle mestruazioni. Si tratta infatti dei lochi, frammenti di rivestimento uterino e sangue che vengono espulsi dall’utero. La prima vera mestruazione dopo la nascita del bambino, detta capoparto, compare, infatti, nelle donne che non allattano solo dopo circa 40 giorni dal parto.