La sua bambina è nata appena 2 giorni fa ma Michelle Hunziker si dice pronta a tornare a lavoro, e non è uno scherzo. Dopo essersi resa disponibile al rientro poche ore dopo il parto, la conduttrice tornerà effettivamente in studio, alla condizione di Striscia la Notizia, già lunedì, esattamente a 4 giorni dalla nascita della piccola Sole, avuta dal compagno Tomaso Trussardi. La notizia potrebbe fare storcere un po’ il naso, ma a quanto afferma Antonio Ricci, regista della fortunata trasmissione televisiva, l’intento della Hunziker sarebbe quello di dimostrare che la maternità non sia una malattia.
maternità delle donne italiane
Famiglia e lavoro per due mamme su tre è più importante conciliarli
Il profilo della tipica donna-mamma-lavoratrice è cambiato, o forse, mi permetto di aggiungere io, sono tramontati alcuni dei pregiudizi tradizionalmente legati a questa figura. La donna che lavora, infatti, non sempre lo fa con l’unico scopo di fare carriera e portare a casa un più lauto stipendio. Ha ben altro a cui pensare.
Fare la mamma è un lavoro e i papà hanno diritto ai permessi durante l’allattamento
Fare la mamma e occuparsi della propria casa è un lavoro. Per anni le donne lavoratrici e soprattutto gli uomini hanno identificato il mestiere delle casalinghe come un non lavoro. Una visione, questa, molto retrograda e superficiale di quello che è uno dei cardini delle famiglie. Occuparsi del focolare, non significa solamente fare i mestieri e cucinare, ma organizzare la vita di più persone e consentire loro di occuparsi esclusivamente della loro attività.
Diritti di maternità nei casi di adozione e disabilità del bambino
In diverse occasioni, Tuttomamma si è occupata dei diritti delle madri lavoratrici e di come esse possono esercitarli secondo la legislazione italiana.
A questo proposito si sono esplorate le regole in materia di congedo di maternità obbligatoria e maternità anticipata, cercando di aiutare le mamme, con informazioni e consigli, a gestire il lavoro durante la gravidanza.
E’ riconosciuto a più livelli il fatto che non è sempre semplice per le mamme fare la scelte giuste in queste situazioni e il relativo problema della regolamentazione e della tutela del lavoro è ancora un tema caldo per ciò che riguarda le pari opportunità.
Le donne italiane sono più consapevoli della maternità: lo dice un’indagine dell’ISS
Qualche giorno fa vi avevamo presentato i risultati di uno studio condotto dall’Università di Washington secondo il quale l’Italia sarebbe il posto più sicuro per partorire; oggi vi presentiamo quelli dell’indagine condotta dall’Istituto Superiore di Sanità, dalla quale emergono segnali positivi.
L’indagine dell’Istituto Superiore di Sanità raccoglie i dati di 25 ASL di undici regioni italiane, nell’ambito del progetto “Percorso nascita” iniziato circa dieci anni fa; dalla ricerca è emerso che le donne in gravidanza hanno capito i rischi del fumo durante la gestazione, e che quindi consumano meno sigarette: il 68,1% delle donne in gravidanza smette di fumare e non riprende se allatta al seno. In più, sempre più donne assumono acido folico, in una percentuale quantificabile nel 20,8%, ben il 16,8% in più rispetto al 2004, e seguono i corsi di preparazione al parto.
Inoltre, i dati rilevano che l’82% delle donne viene assistita da un ginecologo, che nel 72% dei casi si tratta di un medico privato, il 15,2% da un consultorio familiare e il 3% da un’ostetrica. Unica tendenza negativa è l’aumento dei parti con taglio cesareo: dal 32% del 2002 al 33,8% del 2008.