Come abbiamo visto di recente, in prossimità del parto, nella normalità dei casi, il feto si presenta spontananeamente in posizione cefalica, ovvero con il capo rivolto verso il basso, così da consentire un parto naturale esente da problemi. Quest’ultimo, però, non è possibile nel caso in cui il bambino prossimo alla nascita si trovi ancora in posizione podalica, ovvero con la testa rivolta verso l’alto. In questo caso può accadere che si renda necessario il parto cesareo, oppure si può decidere di ricorrere ad una manovra esterna per fare girare il feto podalico.
manovra di rivolgimento del feto
L’agopuntura favorisce il rivolgimento del feto podalico
L’angoscia di molte mamme riguarda il rivolgimento del feto. Tra la 32esima settimana e la 34esima settimana, il bambino dovrebbe lasciare la posizione podalica, per posizionare la testa verso il canale del parto. Il movimento, si tratta di un vero e proprio giro di cui spesso le madri non si accorgono neppure, avviene in questa fase, perché il bimbo ha ancora abbastanza spazio per farlo.
La manovra di rivolgimento
La posizione podalica del feto, quella in cui il bambino rivolge i piedi anzichè la testa verso il canale del parto, è la causa principale che giustifica il ricorso al parto cesareo programmato; tuttavia la maggior parte dei ginecologi preferisce evitare di sottoporre le future mamme a quello che è un vero e proprio intervento chirurgico, a meno che non sia strettamente necessario. Per questo motivo se il piccolo, all’approssimarsi della data presunta del parto non si presenta ancora in posizione cefalica, si tenta la cosiddetta manovra di rivolgimento, che rappresenta un tentativo di far fare una vera e propria capriola al feto perchè assuma la posizione cefalica permettendo così alla mamma di partorire in modo naturale.
Quando si effettua la manovra di rivolgimento?
La manovra si effettua intorno alla trentaseiesima-trentasettesima settimana di gravidanza, quando le probabilità che il feto si giri spontaneamente sono ormai piuttosto scarse.