Pianto Neonati

Nuovo studio sul pianto dei neonati per prevenire malformazioni durante la gravidanza

Pianto Neonati

I neonati piangono, a volte sembrano delle vere e proprie sirene. Ci sono notti che urlano per delle ore e giornate che sembrano non finire mai. È il loro modo per comunicare, per dire che sono stanchi, hanno fame, sonno o mal di pancia. Una mamma impara a decifrare le lacrime del suo piccolo giorno dopo giorno. I ricercatori della Brown University negli Stati Uniti hanno capito partendo proprio da questo suono è possibile comprendere eventuali malformazioni o degenerazioni neonatali. Ecco quindi che hanno messo appunto uno studio per analizzarne l’acustica del pianto.

Fecondazione assistita e rischio di malformazioni congenite, c’è un legame?

Già da tempo gli esperti di tutto il mondo segnalano un leggero aumento del rischio di malformazioni tra i bambini nati grazie alla fecondazione assistita. I dati ufficiali, provenienti dai registri nazionali, non davano però motivo di preoccupazione. Il dato però c’è e uno studio australiano, condotto presso il Robinson Insitute di Adelaide, sembra aver fatto luce sulla questione.

Malattie neurologiche in pediatria, nasce la prima rete

Nasce in Italia la prima rete per le malattie neurologiche in pediatria. La prima in Europa. Il progetto, finanziato dal Ministero della salute, vedrà il coinvolgimento dei migliori centri di neuroradiologia pediatrica impeganti nella raccolta di informazioni e immagini cerebrali di bambini affetti da rare patologie di origine neurologica.

Lo scopo è quello di mettere a confronto queste immagini, ottenute mediante risonanza magnetica, con altre di coetanei sani nella speranza che questo possa aiutare a giungere a una diagnosi; diagnosi che nel 50 per cento dei casi non arriva mai o arriva tardivamente.

Morte le gemelline siamesi del Sant’Orsola di Bologna

Non ce l’hanno fatta le gemelline siamesi nate con cuore e fegato in comune e ricoverate al Sant’Orsola di Bologna. Nella tarda serata di ieri, alle 20 e 40, il cuoricino di Lucia e Rebecca, nate lo scorso 25 giugno, ha smesso di battere. Le condizioni delle gemelline, già gravi fin dal pomeriggio di ieri, sono precipitate improvvisamente fino alla morte.

Un primo campanello di allarme si era verificato già il 29 luglio per alcune difficoltà respiratorie e, in particolare per l’incapacità di mantenere adeguati scambi gassosi. Da allora, i medici  del reparto di Rianimazione pediatrica del padiglione 13 dell’Ospedale Sant’Orsola, sono stati costretti a potenziare i trattamenti intensivi per permettere alle gemelline di sopravvivere, ma la situazione era rimasta grave.

Piede torto congenito: il metodo Ponseti


Il piede torto congenito è una malformazione ossea e articolare che si verifica in un bambino su 1000. Con molta probabilità il piede torto è causato da un disordine genetico che si verifica tra la dodicesima e la ventesima settimana della gestazione. Si è constatato infatti che se un genitore è affetto da questa malformazione il figlio ha una probabilità del 3-4% di ereditare il piede torto. Le probabilità addirittura decuplica se entrambi i genitori sono affetti da piede torto congenito.

Finora i metodi correttivi si sono rivolti soprattutto agli interventi chirurgici anche se, a detta di molti, i risultati raggiunti delle volte non sono per nulla soddisfacenti. Eppure c’è un metodo di correzione che esiste da quasi 50 anni ma che in Italia è stata accolta con un forte ritardo rispetto ad altri paesi: il metodo Ponseti.

Il piede equino

Tutte le mamme lo sanno: i piedi sani sono il presupposto fondamentale per un corretto sviluppo psico-motorio dei bambini. Purtroppo però, ci sono dei disturbi che colpiscono i piedi dei bimbi e che suscitano ansie e preoccupazioni nei genitori. E’ il caso, ad esempio, del cosiddetto piede equino.

Cos’è il piede equino?

Il piede equino (o talipes equinovarus) è una malformazione congenita o acquisita in cui il piede è rivolto verso il basso e piegato all’interno. Il piede equino appare ruotato verso l’interno e, nei casi più seri, le dita arrivano a toccare il tallone. Generalmente, il piede affetto da tale patologia appare più piccolo rispetto a quello sano. Studi scientifici hanno evidenziato che il piede equino colpisce circa un bambino su mille e può riguardare uno solo o entrambi i piedi.

Malformazioni congenite, labioschisi e palatoschisi

malformazioni genetiche

Quando una coppia è in attesa di un bebè inizia a fantasticare su di lui già dalle prime settimane, immaginando un bambino sano e fisicamente perfetto. Purtroppo non sempre le fantasie dei genitori si realizzano e può succedere che il bambino nasca con delle malformazioni più o meno gravi. Tra queste vanno annoverate la labioschisi e la palatoschisi.

Cosa sono la labioschisi e la palatoschisi?

La labioschisi, detta anche cheiloschisi o labbro leporino, è una malformazione congenita del labbro. Nello specifico, si tratta della fissurazione del labbro superiore nel neonato dovuta alla mancata saldatura del labbro. La labioschisi, la cui incidenza è di un caso ogni 1000 nati vivi, può presentarsi in forme più o meno gravi: si parte da una piccola incisione sul vermiglio (la parte rossa delle labbra) fino ad arrivare alla completa separazione del labbro. La malformazione, inoltre, può colpire solo un lato del labbro superiore del neonato (labioschisi unilaterale) o entrambi i lati (labioschisi bilaterale). Nelle forme più rare la fessura può manifestarsi al centro del labbro o in quello inferiore.

La palatoschisi, invece, è una malformazione congenita che interessa il palato e che consiste in una mancata fusione dello stesso. La palatoschisi si presenta come una fessura su una o più porzioni del palato: possono essere coinvolti il palato molle (la parte priva di osso), il palato duro (la parte contenente l’osso), la cresta alveolare (dove spuntano i denti) e l’ugola. Può succedere che ad una schisi del palato si accompagni una schisi del labbro, in questo caso si parla di labio-palatoschisi.

Acido folico: il tuo alleato in gravidanza

acido folicoL’acido folico è essenziale ancora prima di sapere che sei incinta. Sembra un paradosso ma curarti del tuo bambino significa pensare a lui ancora prima di concepirlo. Se stai pensando di concepire un bambino o comunque non utilizzi metodi contraccettivi di sicura efficacia, fra le varie attenzioni che puoi avere, per favorire che nasca in salute, è di fondamentale importanza l’assunzione di acido folico.

Da tempo l’acido folico è stato riconosciuto come essenziale per la riduzione del rischio di avere un bambino affetto da anencefalia e spina bifida (i cosiddetti Difetti del Tubo Neurale o DTN). Aiuta anche a ridurre il rischio di altre malformazioni congenite, in particolare alcune cardiopatie, malformazioni delle labbra e del palato (labiopalatoschisi), difetti del tratto urinario e di riduzione degli arti.