neonato operato

E’ nata la bambina operata di cuore nella pancia della mamma

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Operata mentre era ancora nella pancia della sua mamma. Il miracolo è avvenuto il 31 gennaio all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo. Alla piccola di sole 33 settimane è stato applicato nel cuore uno stent a causa di un’ipoplasia. La notizia di oggi però è di diversa, è molto più bella: sono passate sei settimane e finalmente la bambina è nata.

I difetti cardiaci congeniti si instaurano nei primi mesi di gravidanza

Nel nostro Paese nascono ogni anno quattromila bambini affetti da cardiopatie congenite, ovvero anomalie del cuore o dei vasi sanguigni ad esso vicini dovute a un loro sviluppo anormale prima della nascita. Alcune di esse sono asintomatiche e permettono di condurre una vita normale, altre espongono il bambino a un rischio molto elevato di morte prematura, mentre altre ancora sono incompatibili con la vita. Gli esperti sanno già che il cuore si forma nelle primissime settimane di gravidanza (tra la quarta e la decima) ma se fosse possibile tracciare lo sviluppo del cuore sin dai primi giorni dopo la fecondazione cosa cambierebbe nella diagnosi e nella prognosi d questo tipo di patologie?

La campagna “Cuore di bimbi”, per aiutare i piccoli con cardiopatie

Sono tante le iniziative per aiutare i bambini, ma quella di cui parliamo oggi è speciale. Si tratta di “Cuore di bimbi”, la campagna organizzata dalla Fondazione “aiutare i bambini” per raccogliere fondi da inviare in missioni estere dove lavorano medici italiani volontari specializzati in operazioni al cuore del piccolo. Purtroppo ogni anno nascono tantissimi bimbi con cardiopatie o malformazioni cardiache congenite.

E’ nata Giulia, operata al cuore quando era ancora un feto

Si grida al miracolo al reparto di Ginecologia e Ostetricia dell’ospedale Regina Margherita di Torino e il quadro clinico che si era profilato per la piccola Giulia davvero sembra essere un segno tangibile che certe volte i dottori sono angeli mandati sulla Terra.

Un’intervento difficilissimo, forse con scarsissime probabilità di riuscita, ma che comunque doveva essere tentato: dopo la diagnosi di una malformazione al cuore, al feto di appena 20 settimane era stato tentato un cateterismo interventistico fetale, un operazione mai tentata prima in Italia.

L’ecocardiografia fetale, quando è necessaria

ecocardiografia-fetaleDurante la gravidanza ci sono alcuni esami da eseguire per monitorare il feto che non sono di routine ma che vengono prescritti nel caso in cui ci siano delle particolari patologie in famiglia oppure nel caso in cui esami precedenti abbiano dato dei risultati dubbi. Un esame di questi è la ecocardiografia fetale, un esame non invasivo molto sensibile nel diagnosticare le cardiopatie fetali. Un primo studio del cuore viene fatto di norma durante l’ecografia morfologica che si esegue intorno alla ventesima settimana ed è proprio in questa sede che il ginecologo potrebbe ricevere l’indicazione per un esame di secondo livello.

Cosa è l’ecocardiografia fetale?

L’ecocardiografia permette uno studio morfologico e funzionale del cuore e verifica l’andamento del ritmo cardiaco, questo esame si può effettuare dalla ventesima settimana in poi, anche se il periodo migliore per eseguirlo è proprio dalla ventesima alla ventiduesima settimana di gravidanza, in questo periodo infatti le dimensioni cardiache e l’ecogenicità (la qualità con la quale gli ultrasuoni riescono a vedere, è come dire essere fotogenici) legata alla posizione fetale consentono una buona attendibilità dell’esame.