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Malattie infettive, il vademecum dei pediatri

Sarà perché è in corso la settimana della vaccinazioni per sensibilizzare le famiglie e riacquistare fiducia nei vaccini, sarà perché il numero nei casi di morbillo è fortemente cresciuto negli ultimi mesi, ma i pediatri rilanciano un importante vademecum su come comportarsi davanti alle malattie infettive che in pratica possiamo identificare come le malattie esantematiche. 

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Morbillo, rosolia, varicella e scarlattina sono malattie che si caratterizzano per la comparsa di un’eruzione cutanea (seppur diversa da malattia a malattia) che si concretizza in macchioline o vescicole di diverso genere.

malattie intestinali dei bambini

Allarme malattie intestinali: è boom tra i bambini

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Sono sempre più numerose le malattie intestinali tra i bambini. A dare l’allarme è l’ottavo Congresso dell’Ecco (European Crohn’s and Colitis Organisation), in corso a Vienna, durante cui è emerso che i piccoli pazienti sono aumentati, negli ultimi anni, del 50 percento nei Peasi industrializzati. Ma di quali malattie stiamo parlando? Purtroppo sono numerose e sono anche pericolose, come la colite ulcerosa o il morbo di Crohn.

Rosolia in gravidanza, quali rischi

La rosolia in gravidanza è una delle malattie più preoccupanti, perché può avere delle conseguenze molto gravi sui bambini. È importante, quindi nella visita pre-concezionale, farsi prescrive le analisi per verificare di essere immuni oppure no. Questa è sicuramente l’unica raccomandazione per procedere alla prevenzione della malattia che, se contratta da bambini non dà particolari problemi, ma che in gestazione può risultare pericolosa.

Tbc a Roma: Bellantone VS Codacons


Assume sempre più i contorni di una querelle la spinosissima vicenda dei contagi di tubercolosi nel reparto neonatologia del Policlinico Gemelli di Roma. Rocco Bellantone, preside della facoltà di Medicina dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, grida all’eccessivo allarmismo e durante l’inaugurazione dell’anno accademico 2011 2012 e parla addirittura di un attacco ideologico:

policlinico Gemelli di Roma tubercolosi

Tbc al Policlinico Gemelli, estesi i controlli a partire da febbraio 2010

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Non diminuisce la preoccupazione intorno al caso Tbc al Policlinico Gemelli, tutt’altro. È di qualche giorno fa la notizia che il Tar ha accolto il ricorso presentato dal Codacons, che chiedeva di estendere i controlli a tutti i bambini venuti alla luce nel reparto di neonatologia dell’ospedale, nel periodo in cui è stata in servizio l’infermiera poi ammalatasi di tubercolosi (cioè da febbraio 2010).

Tubercolosi al Policlinico Gemelli: disastro o eccessivo allarmismo?

Dai primi casi scoperti di positività al test della tbc per i bambini nati a luglio al Policlinico Gemelli ai 115 di questi giorni. La verità è che non si può parlare di epidemia ma nemeno di eccessivo allarmismo. Qual’è la fotografia reale della situazione? La prima precisazione che bisogna fare è che la tubercolosi è una malattia subdola, che in Occidente è scarsamente diffuso che che quando è presente riesce a diffondersi con estrema facilità. Tuttavia una volta venuto a contatto con l’organismo solo il 10% delle persone saranno colpite dalla malattia (che può essere curata).

Tubercolosi al Policlinico Gemelli di Roma: ora i casi sono 96

Dopo 12 giorni,  sono 96 i casi positivi al test sui 1358 bambini nati al Policlinico Gemelli tra gennaio e luglio 2011 e presumibilmente entrati in contatto con l’infermiera del reparto di neonatologia che si è ammalata di tubercolosi attualmente ricoverata al Lazzaro Spallanzani.

Lo abbiamo già ribadito in precedenza ma è bene, anche per non creare eccessivi allarmismi, che la positività non implica necessariamente la malattia, anzi la sua incidenza è piuttosto bassa (circa il 10%). L’Oms ha calcolato che circa un terzo della popolazione mondiale è venuta a contatto con il Mycobacterium tuberculosis. Questo perchè il batterio si trasmette con facilità attraverso le vie aeree ma per fortuna viene bloccato altrettanto facilmente dalle cellule dendritiche.

Tubercolosi al Policlinico Gemelli di Roma: la denuncia del Codacons

Sale a 34 il numero dei neonati contagiati dalla tubercolosi ad opera di un’infermiera del reparto di neonatologia del Policlinico Gemelli di Roma ma da quello che risulta, in nessun caso la malattia ha superato la fase di quiescenza (che può durare anche 10 anni). Questo, ovviamente, perchè solo il 10% di chi viene a contato con i Mycobacterium tuberculosis ha la possibilità che l’infezione si sviluppi in patologia.

Tubercolosi al Policlinico Gemelli di Roma: più di mille bambini dovranno fare il test

Un’infermiera del Policlinico Gemelli del reparto di Neonatologia di Roma ha contratto la tubercolosi e per motivi precauzionalitutti i neonati che possono essere stati a contatto con l’operatore saranno posti a controlli. L’infermiera si è accorta di aver contratto la Tbc a fine luglio. Come da protocollo, è stata immediatamente sospesa ed è stata costituita l’unità di crisi coordinata dalla direzione sanitaria della Asl RmE. A questa unità fanno anche parte l’assessorato regionale alla Salute, Asp Laziosanità, Asl RmF, il Gemelli, lo Spallanzani e il Bambino Gesù.