Diritti delle donne e maternità

Diritti delle donne e maternità

La donna ha il grande dono di poter regalare la vita, ma non sempre tale sua unicità le viene riconosciuta e tutelata. E’ stata spesso e continua ad essere discriminata, specie per ciò che concerne l’ambiente lavorativo, all’interno del quale è frequentemente vittima di ingiustizie. Ecco perchè la donna che aspetta un bambino così come la neo mamma deve essere a conoscenza dei propri diritti, che le garantiscono così la possibilità di farli valere. Il periodo della maternità, nello specifico, viene trattato dal codice civile nella parte dedicata ai rapporti di lavoro subordinato. Dallo stato di gravidanza derivano però non solo diritti, ma anche doveri, in capo alla donna.

Diritti delle donne e maternità

padri casalingh

Mamma lavoratrice e papà casalingo? I bambini sono più liberi

padri casalingh

Il numero dei mammi, ovvero dei papà che restano a casa ad occuparsi dell’accudimento dei figli e, si spera, delle faccende domestiche è in costante aumento, almeno nei paesi anglosassoni. A dirlo è uno studio pubblicato sullo statunitense Journal of Consumer Research secondo il quale nell’ultimo decennio è più che raddoppiato il numero di uomini che cedono il titolo di genitore lavoratore alla consorte. Certo il fenomeno non è ancora di massa ma pare che il numero degi papà casalinghi sia già sufficiente per delinearne un identikit.

Mamme lavoratrici, dal 2013 arriva il bonus per asilo e baby sitter

In Italia una donna su quattro lascia il proprio lavoro dopo la nascita del primo figlio. Una tendenza abbastanza preoccupante che ci allontana dall’Europa e fa crescere a dismisura la disoccupazione femminile. Il governo Monti sembre deciso ad invertirla e ha preso proprio in questi giorni un provvedimento in tal senso: dal 2013 infatti le neo-mamme lavoratrici potranno usufruire di un bonus per il pagamento di asilo e baby sitter.

Crisi economica e occupazione femminile, sempre più madri costrette a lasciare il lavoro

La crisi economica colpisce duro le donne italiane, soprattutto se sono madri. Nel 2010 solo il 50 per cento della popolazione femminile del Belpaese aveva un’occupazione; il dato, seppure più basso della media europea di circa dieci punti, non sarebbe neppure troppo scoraggiante se non fosse che riguarda le donne che non hanno figli. La percentuale di donne occupate scende infatti al 45.5 per cento tra le donne che hanno almeno un figlio di età inferiore a 15 anni e al 35.9 per cento per quelle che hanno due figli. Questi i dati del rapporto Mamme nella crisi di Save the children, presentato lo scorso 18 settembre.

co-working

Conciliazione lavoro e famiglia, a Milano nasce l’ufficio condiviso delle mamme

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Il problema della conciliazione tra lavoro e famiglia è un argomento che abbiamo affrontato molte volte qui su Tutto Mamma, spesso, purtroppo, per mettere in risalto quanto sia raro che essa si realizzi in maniera piena e soddisfacente: donne costrette ad abbandonare il lavoro per seguire i figli, mamme discriminate nelle possibilità di carriera, difficoltà nel far quadrare soldi, tempi e spazi. Oggi invece voglio segnalarvi un’iniziativa davvero interessante: guarda caso, l’idea è stata di una mamma.

Sitterlandia il sito dove trovare la baby sitter che fa per te

Il momento di tornare a lavoro si avvicina e bisogna trovare qualcuno che si occupi del piccolo mentre la mamma e il papà sono fuori. Magari i nonni non possono occuparsene e per il nido è troppo presto. Da qui la necessità di assumere qualcuno. Ma come sappiamo bene trovare una baby sitter seria ed affidabile non è sempre facilissimo. Non tanto perchè manchino persone dotate di queste caratteristiche quanto piuttosto per la difficoltà di raggiungere una grande quantità di candidate e valutarne i requisiti, soprattutto se chiediamo a chi si occuperà del nostro cucciolo particolari competenze (ad esempio che la tata parli inglese o sia disposta a cucinare).

Il congedo di maternità obbligatoria

Il congedo di maternità obbligatoria è il periodo durante il quale la futura mamma lavoratrice ha l’obbligo (ma anche e soprattutto il diritto) di astenersi dal lavoro. La tutela delle madri lavoratrici è regolata in Italia dal “Testo unico delle disposizioni legislative in materia di tutela e sostegno della maternità e della paternità” (Decreto leglislativo 26 Marzo 2001 n° 151) che regola anche le norma relative al congedo di maternità facoltativa.

Chi ha diritto al congedo di maternità

Hanno diritto al congedo di maternità le lavoratrici dipendenti e le lavoratrici iscritte alla gestione separata che non sono titolari di pensione e non risultano iscritte ad altre forme di previdenza e che versino, dal primo gennaio 2008 aliquote pari al 24.72%.

Vacanze finite, e adesso che si fa?

Il periodo di vacanza al mare che mi sono concessa insieme a mio figlio è terminato già da qualche giorno e il rientro, oltre alle incombenze legate al riordino di ciò furono i nostri nutriti bagagli, mi ha posta dinnanzi a un interrogativo agghiacciante:“E adesso che si fa?”. Infatti ho dovuto subito riprendere i miei impegni lavorativi, e il piccolo, che trascorre tutte le proprie giornate a casa, spesso con me che rimango per ore davanti al computer, sembra annoiarsi tremendamente.

L’asilo nido, giustamente, ha chiuso i battenti e io cerco di dividermi fra i miei impegni di madre lavoratrice e casalinga come posso, ma mi rimane il cruccio di non saper proprio come intrattenere un bambino di tre anni abituato a strare con i coetanei e con educatrici piene di iniziative e idee, fermo restando che non sono una madre a cui piace l’idea che il proprio bambino passi ore ed ore davanti alla televisione.

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Famiglia numerosa, chi può permettersela?

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Nei vostri sogni di ragazza c’è sempre stata una famiglia numerosa? E quando siete diventate donne il vostro sogno è diventato realtà o, fatti i conti con la vita, avete dovuto ridimensionarlo? Capita infatti che il desiderio di avere molti figli non possa essere realizzato perchè la vita pone, almeno a noi comuni mortali, degli ostacoli che non lo permettono e che non hanno nulla a che vedere con eventuali problemi di infertilità della coppia.

Se un tempo infatti erano gli strati più svantaggiati della popolazione a mettere il mondo un maggior numero di figli (e non certo perchè li cercassero) oggi sembra che la tendenza si sia invertita e che avere una famiglia numerosa sia sempre più spesso prerogativa dei ceti sociali più abbienti. In altre parole, sembrerebbe che a fare tanti figli sia solo chi può permettersi di mantenerli e non solo economicamente.

Le mamme lavoratrici in Italia

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Dopo le dichiarazioni del ministro Gelmini, che, nel corso di un‘intervista al settimanale Io Donna ha definito privilegiate le lavoratrici che rimangono in casa ad accudire il proprio figlio dopo il parto, abbiamo deciso di tornare sull’argomento mamme che lavorano per sciorinare qualche dato che confermi questa teoria.

Infatti forse non tutti sanno che, secondo l’indagine Istat “Essere madri” pubblicata nel 2007, ma riferita al 2005, una donna su cinque perde la propria occupazione dopo la nascita di un figlio (per licenziamento, chiusura dell’azienda ma anche per dimissioni volontarie), arrogandosi così il privilegio di rimanere in casa ad occuparsene per tutto il tempo che desidera. Il 30% di queste privilegiate hanno tra 25 e 29 anni, il 40% meno di 25.