Avere tempo di sedersi e parlare in alcune famiglie è davvero un lusso. Ci sono genitori che non riescono a cenare mai con i figli, bambini che consumano i pasti solo davanti alla tv. È un errore, un grave errore, di cui oggi forse non ci rendiamo conto, ma che domani potrebbe danneggiare i nostri piccoli. Dialogare direttamente con i bambini già quando sono nelle prime fasi dell’apprendimento del linguaggio li aiuta ad avere un vocabolario migliore e a capire più velocemente le parole.
Linguaggio neonatale
Le pause nei discorsi dei genitori aiutano i bambini a capire meglio le informazioni
Esitare nel formulare una frase è un bene. Spesso quando parliamo ai nostri bambini capita di fare lunghe pause per cercare la parola giusta o un modo semplice per farci capire, non preoccupatevi questo modo di argomentare è più che positivo e non crea confusione nel piccolino. Lo sostiene il Baby Lab dell’Università di Rochester, una sezione dell’ateneo specializzata nelle prime fasi dello sviluppo umano, all’interno del dipartimento di scienze cognitive.
Le pause aiutano a imparare a parlare e poi danno il tempo al bambino di elaborare il concetto. Per giungere a questa tesi, c’è stato uno studio su bambini dai 18 ai 30 mesi. Durante l’esperimento sono state valutate le esitazioni, gli stop, spesso del tutto involontari e abbastanza casuali, di mamma e papà quando parlano ai bebè.
L’importanza della comunicazione neonatale efficace
Abbiamo già affrontato su Tutto Mamma l’argomento relativo al linguaggio del neonato, sia dal punto di vista del suo sviluppo sia da quello della lallazione, passando per il bilinguismo. Oggi vorremmo farlo alla luce di uno studio condotto presso il Dipartimento di Neonatologia dell’Ospedale Maggiore Policlinico di Milano.
Secondo la ricerca diretta da dottor Fabio Mosca, se una mamma comunica in maniera efficace con il neonato, egli svilupperà delle capacità neuro-funzionali in modo più veloce. In condizioni normali la comunicazione tra madre e figlio è un normale e importante fattore educativo, in caso di bambini prematuri è un processo molto importante per velocizzare l’aspetto neuronale.