Aptonomia, come entrare in contatto con il bebè all'interno del pancione

Aptonomia, come entrare in contatto con il bebè all’interno del pancione

Aptonomia, come entrare in contatto con il bebè all'interno del pancione

 

Capita spesso, osservando una futura mamma, di vederla accarezzarsi il pancione quasi in maniera assorta, persa nei suoi pensieri. Si tratta di un gesto istintivo che mira quasi a voler stabilire di già un contatto con il proprio bambino. Ciò non è impossibile, anzi, e l’aptonomia ne è la prova. Di cosa i tratta? Della stimolazione prenatale e dell’interazione fisica precoce tra mamma e bimbo attraverso il senso del tatto quando il feto è ancora nel pancione.

Il feto passa alla madre parti di sè forse per abituarla alla sua presenza

Quello tra madre e figlio durante i nove mesi di gestazione è uno scambio vero e proprio. Non sono solo le mamme a trasmettere al bimbo parti di sè ma accade anche il contrario: nelle ultime fasi della gravidanza, infatti, alcune cellule fetali viaggiano verso il flusso sanguigno materno e rimangono nell’organismo della madre per diverso tempo dopo il parto.

Bonding prenatale, ossia legame empatico tra madre e feto

bonding prenatale

Il termine inglese “bonding” significa “legame empatico” e, con riferimento alla gravidanza, indica la relazione che va stabilendosi tra il feto e la futura mamma durante la permanenza del nascituro nel pancione. Questo rapporto si costruisce gradualmente sulla base di scambi sensoriali ed emotivi che, nel corso dei nove mesi, si fanno via via più definiti e articolati, e individua il suo componimento nel reciproco riconoscimento che si verifica tra madre e figlio subito dopo il parto.

A partire da questo momento tale legame evolve nel cosiddetto rapporto di attaccamento che andrà consolidandosi tra loro, in particolare nel primo anno di vita del bimbo. Accanto allo sviluppo fisico del feto, durante i mesi dell’attesa vorrebbero quindi poste le basi di quella che sarà la relazione futura tra il piccolo e la sua principale figura di riferimento, quindi di una componente essenziale della maturazione emotiva e cognitiva dell’individuo.

Ecco perché si rivela così importante riuscire ad attivare quanto prima il contatto con la creatura che va formandosi all’interno del vostro corpo, avendo cura di coglierne i messaggi e stimolare le reazioni: ciò vi predisporrà nel modo migliore al prossimo incontro con lui, oltre che favorire il precoce utilizzo da parte del feto alle sue abilità sensoriali e percettive, stimolandone lo sviluppo.