Prematuri, il latte della mamma è povero di antiossidanti

Il latte delle mamme è l’alimento più importante per i primi mesi del bambino, perché ricco di tutte quelle sostanze nutritive fondamentali per la sua crescita. Non è così per piccoli nati pretermine. Purtroppo il latte di queste mamme non contiene quantità sufficienti di Q10, un antiossidante utile al trasporto di elettroni.

La salute dei bambini nati prematuri è già molto fragile, il fatto di non poter contare anche sul latte materno rende tutto più complicato. A sostenere questa tesi è uno studio condotto dall’ Università di Granada e l’ospedale universitario di San Cecilio (Spagna), durante cui sono state coinvolte 30 mamme durante l’allattamento, di cui la metà con bambini nati prima del termine.

I bambini prendono più peso con il latte in polvere

State ancora allattando al seno o siete passate al latte artificiale? Oggi per voi mamme, e soprattutto per i vostri piccoli, c’è una notizia abbastanza interessante: i bambini nutriti con latte di mucca formulato (il classico latte in polvere) aumentano di peso più dei coetanei alimentati con quello idrolizzato, usato di solito da chi è intollerante (possiamo anche chiamarlo latte ipoallergenico). Il motivo? Il latte di mucca sembra essere più facile da digerire perché le proteine vengono frazionate in piccoli frammenti grazie al processo di idrolisi. Questa teoria si applica solo ai piccoli tra i 2 e gli 8 mesi. La prima cosa quindi su cui riflettere è questa: il latte in polvere non è tutto uguale.

A fare questa scoperta sono stati i ricercatori, guidati da Julie Mennella, del Philadelphia Monell Chemical Senses Center. Per giungere a tale tesi sono stati esaminati ben 64 bambini sani che hanno seguito un’alimentazione o a base di latte di mucca o di quello idrolizzato. Non c’è stata una logica precisa nell’assegnazione: è stato tutto causale.

Baby pit-stop, ora anche in aeroporto

Care mamme, buone notizie per noi. Finalmente i Baby pit-stop, quelle aree attrezzate per l’allattamento che sono state realizzate in alcune farmacie, bar e supermercati, ora arrivano anche negli aeroporti. Questo è davvero un segno di civiltà e garantisce alle signore con i bebè di poter avere un attimo di privacy, in un ambiente confortevole e pulito, per dare la pappa ai loro bimbi.

Il servizio parte da Linate, per adesso l’unico aeroporto, ma presto sarà allestito anche a Malpensa, con ben quattro aree per i piccoli. Lì potete trovare davvero una situazione di comfort: con poltrone ergonomiche apposite per l’allattamento, tavolini e fasciatoio.

Allattamento artificiale: se prolungato può causare carenza di ferro

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Non tutte le mamme sono uguali, anzi. Ognuna, nell’accudire i piccoli, ha i propri tempi, le propri idee e i propri modi di fare. Questa diversità emerge in particolare per quello che riguarda l’allattamento. Ci sono mamme che scelgono di allattare il proprio bambino a lungo fino ai 3 anni e altre, invece, interrompono l’allattamento già a 6 mesi. Tutte queste situazioni presentano, sicuramente, dei pro e dei contro e sarà compito del pediatra indirizzare ogni donna e il proprio bambino nella strada migliore da intraprendere. Una recente ricerca del The Hospital for Sick Children (SickKids) e del St. Michael’s Hospital di Toronto in Canada mette, però, in guardia dai rischi di un allattamento artificiale prolungato. Nello specifico, lo studio ha evidenziato che allattare artificialmente oltre i 16 mesi di età comporterebbe nel bambino, oltre ai già noti problemi di carie ed obesità, una carenza di ferro.

Il latte artificiale: tutte le domande

latte-artificialeE se devo dare il latte artificiale al mio bambino?

Ogni mamma si rammarica quando per necessità deve passare al biberon perché magari il suo latte è andato via oppure se il rientro a lavoro le preclude di continuare l’allattamento. Nonostante il latte materno sia l’alimento ideale per nutrire il neonato almeno fino ai primi sei mesi di vita ma anche oltre, quando questo manca si può passare al latte artificiale o formulato.
Il latte formulato di partenza, cioè quello che si può dare al nenonato dalla nascita ai primi quattro mesi di vita è contrassegnato con il numero 1 (Nidina 1, Humana 1, Mellin 1 etc) ed ha un contenuto in termini di calorie pari a circa 64-72 calorie ogni 100 cc, contiene zuccheri, acidi grassi essenziali e proteine.

Il latte in polvere contiene troppe calorie: lo dice una ricerca europea

latte in polvere e obesità

Secondo una ricerca condotta dall’Helmholtz Zentrum München in collaborazione con l’Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione e parte del progetto europeo CASCADE, i cui risultati d sono stati pubblicati sull’International Journal of Food Sciences and Nutrition, i neonati allattati con latte artificiale potrebbero assumere più calorie di quelle veramente necessarie. L’analisi è stata condotta su 22 formulazioni di latte in polvere di diversi tipi, e il risultato emerso è che ogni giorno il bambino potrebbe assumere il 24% di calorie in più rispetto al fabbisogno quotidiano raccomandato.

La ricerca ha fatto emergere che anche il misurino delle confezioni di latte in polvere non è adatto, in quanto ha una capacità maggiore rispetto a quella dichiarata di ben 0,5 g a misurino: insomma, ogni volta che viene preparato il biberon, il bambino riceve un surplus di prodotto, e quindi di calorie, di circa il 7% rispetto al reale fabbisogno.

 La dottoressa Raffaella Piccinelli, la nutrizionista che ha realizzato il campionamento dei prodotti, suggerisce di verificare, quando viene preparato il biberon, che l’insieme dei misurini usati corrisponda veramente alla formula lattea prescritta dal pediatra; inoltre la dottoressa ha spiegato che, nelle etichette dovrebbe essere indicato che il misurino va riempito “raso” e non compresso di prodotto, come spesso accade con la convinzione di nutrire meglio il neonato.

Aptamil Milupa per i bambini allergici al latte vaccino

Aptamil MilupaCi sono bambini che nei primissimi mesi di vita possono sviluppare allergie alle proteine del latte vaccino; si tratta di una delle allergie più diffuse nei bambini. Se questi vengono allattati artificialmente in genere si manifesta a partire dal 2° mese di età: se invece vengono allattati al seno, questa allergia può comparire quando si passa al latte artificiale o nel momento dello svezzamento. Si può manifestare con eczemi, diarrea o vomito.

I bambini allergici al latte vaccino possono sviluppare con maggiori probabilità anche altre allergie come quella alle uova o alla soia.

I vari tipi di latte artificiale

latte artificiale

Per nutrire i bambini di chi non può allattare al seno, esistono numerosi preparati della chimica industriale: i latti artificiali. Nel caso in cui si debba ricorrere a questa soluzione, sarebbe meglio preferire alimenti non manipolati, come il latte vaccino diluito con latte di soia o di mandorle o con un decotto di cereali integrali provenienti da colture biologiche, ma la loro preparazione è piuttosto complicata e il risultato non è sempre garantito.

Esistono vari tipi di latte destinati a sostituire quello materno, vediamo quali sono. Il latte adattato che ha una composizione molto simile a quella del latte materno, e contiene un’alta percentuale di lattosio e lipidi di origine vegetale, ed è ideale per bambini sopra i 2,5 kg; il latte parzialmente adattato, che si differenzia da quello adattato per composizione di zuccheri, e perché riduce più rapidamente il senso di fame.

Il latte di seguito è preparato riducendo la concentrazione delle proteine nel latte vaccino e per questo è molto simile a quello di mucca, ed è usato per i bambini dai 5 mesi in poi. Il latte vegetale è utile per neonati intolleranti ai componenti del latte e per curare particolari problemi di salute; i più usati sono il latte di soia e il latte di mandorle. Esistono anche dei latti particolari studiati per i neonati nati prematuri.