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I bambini italiani non sanno nuotare: 3 milioni a rischio annegamento

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Quasi la metà dei bambini italiani non sa nuotare. È questo quanto è emerso dai Capri Campus pediatrici 2014 organizzati dalla Società Italiana Medici Pediatri (Simpe). Un dato che sembra quasi paradossale ma è reale: circa 3 milioni di ragazzini, per l’esattezza il 43% degli under 14, non hanno mai imparato a nuotare davvero bene e potrebbero trovarsi in difficoltà nell’acqua. È molto importante mettere l’accento su questo dettaglio alla vigilia dell’estate, perché è il momento in cui i piccoli potrebbero avere più necessità di prendere dimestichezza con l’acqua.

Bambina nuota 16 mesi video ha fatto discutere

Bambina nuota a 16 mesi, ecco il video che ha fatto discutere

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Il nuoto rappresenta sicuramente uno sport consigliato per i bambini. Apporta una serie di benefici non indifferenti. Tra i principali rafforza i muscoli e favorisce l’irrobustimento delle ossa e previene la scoliosi. Senza contare quelli di natura psicologica; aumenterebbe l’autostima, ad esempio. Gli esperti consigliano di iscrivere i bambini in piscina già a pochi anni, ma 16 mesi, ovvero l’età della bimba protagonista di questo strabiliante video è decisamente presto. Non per lei però, che a poco più di un anno di età nuota davvero bene, senza l’aiuto di braccioli o tavoletta, facendo una vasca intera completamente da sola partendo dal bordo piscina ed arrivando tra le braccia del proprio papà che la aspetta all’altro, dimostrando, nel contempo, una padronanza ed una sicurezza in acqua poco comuni da riscontrare in un bebè.

Insegnare a nuotare al bambino

Abbiamo parlato più volte, qui su Tuttomamma, dei benefici del nuoto in età pediatrica. Oggi, invece, vogliamo darvi alcuni consigli su come insegnare a nuotare ai vostri bambini. La cosa principale che un genitore deve tenere bene a mente quando si lancia nell’avventura dell’insegnamento è la necessità di munirsi di tanta pazienza. Insegnare a nuotare, infatti, può non essere cosi facile come si pensa. Prima dei tre anni, inoltre, i bambini non sono in grado di nuotare nel vero senso della parola: si limiteranno a rimanere a galla, a muoversi per piccoli tratti e sott’acqua con una certa scioltezza. Prima di procedere con l’insegnamento vero e proprio, è opportuno favorire un corretto approccio tra il bambino e l’acqua. Il genitore deve lasciare al bambino il tempo di familiarizzare con l’acqua, non deve forzarlo ad entrare in mare o in piscina ma deve far si che accada naturalmente. Quando il bimbo ha preso confidenza con l’acqua, si può iniziare con il nuoto. I bambini, si sa, hanno un forte desiderio di imparare cose nuove e per questo il genitore non dovrà necessariamente ricorrere a tecniche speciali di insegnamento, ma potrà proporre loro piccole esercitazioni sotto forma di gioco.