Troppa igiene fa male soprattutto ai bambini

Lavarsi è molto importante, anzi importantissimi. Esagerare con l’igiene, però, non fa bene a nessuno. Ci sono le mamme ossessionate dalla pulizia che continuano a lavare i pavimenti di casa, tentando di renderli asettici, perché hanno un bimbo che ha appena incominciato a gattonare. Le mamme che tengono in borse il disinfettante e continuano a sfregare le mani e tutto ciò che toccano i loro piccoli.

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Igiene bambini quali prodotti scegliere

Igiene dei bambini, quali prodotti scegliere

Igiene bambini quali prodotti scegliere

L’igiene del bambino è un rito di particolare importanza. Oltre che per questioni di pulizia il bagnetto è di grande rilevanza in quanto svolge una significativa funzione legata all’attivazione della circolazione sanguigna della pelle. Negli ultimi decenni le abitudini nell’ambito dell’igiene dei più piccoli sono molto cambiate. Il fatto di avere a disposizione l’acqua calda ogni qualvolta si voglia ha permesso di poter ricorrere più frequentemente al bagnetto. Ciò da un lato è un bene perchè ha permesso una pulizia più accurata correlata ad una riduzione delle infezioni. Il rovescio della medaglia è costituito dal fatto che lavaggi troppo frequenti possano in qualche modo danneggiare il biofilm che protegge la nostra epidermide oltre alla possibile comparsa dell’allergia legata ad alcune sostanze contenute in shampoo, creme e detergenti.

E’ vero che pulire troppo i bambini li espone al rischio di allergie e asma?

Tutte noi mamme siamo a conoscenza della teoria nota come ipotesi igienica, ovvero la tesi secondo la quale curare in modo maniacale l’igiene del bambino e della casa nel tentativo di preservarlo dall’attacco di agenti patogeni non farebbe altro che esporlo a un maggiore rischio di sviluppare asma e allergie.  A molte mamme questa teoria però non piace affatto e se anche tu sei tra quelle un team di studiosi inglesi ti da, almeno in parte, ragione.

Come combattere i pidocchi

Il pidocchio è decisamente il più democratico tra i parassiti. Ad esempio, sfata puntualmente la credenza secondo la quale ad essere soggetti ai suoi attacchi siano solamente le persone che osservano norme igieniche scarse o superificiali. Quelle un po’ sporchine per intenderci. Mentre tutte noi mamme sappiamo bene che quando a scuola c’è un’epidemia di pediculosi (così si chiama l’attacco di pidocchi) si salvi chi può!

Pidocchi o forfora? Riconoscerli e trattarli

Avere i pidocchi non è solo un fastidio, ma è anche causa di dispetti e canzonature da parte dei compagni di scuola.

Nelle classi scoppiano spesso allarmi di questo tipo e le mamme sono così costrette ad informarsi sulla veridicità delle affermazioni dei figli, chiedendo agli insegnanti e al personale scolastico. Quando poi i pidocchi vengono accertati, esse devono ricorrere a shampoo e prodotti mirati per risolvere il problema.

E’ bene sapere però che i pidocchi, sebbene così temuti, non sono pericolosi e soprattutto non sono sinonimo di scarsa igiene. C’è di più: molti di quelli che di solito vengono classificati come pidocchi non lo sono.

Quindi, come riconoscerli?

Lezione di igiene (delle mani) alle scuole elementari

Ieri abbiamo parlato dell’igiene intima dei bambini e di come vada insegnata fin da subito, un po’ come se fosse un gioco. Questa regola vale per l’igiene in generale. In assoluto il punto del corpo che deve essere lavato più spesso sono le mani con cui, soprattutto i piccoli, toccano davvero di tutto e di più. È molto difficili fermarli per tempo durante il gioco. Per tutelare la loro salute, bisogna insegnargli a lavare le manine.

Come fare? Intanto potrebbe essere un gesto da compiere insieme. Come ricordo sempre, non c’è metodo educativo migliore che non sia dare il buon esempio. In aiuto ai genitori arriva anche una nuova campagna “La salute di mano in mano”, promossa dalla Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale (SIPPS). Questo progetto fa parte delle iniziative dell’Organizzazione delle Nazioni Unite e dell’UNICEF per la Giornata Mondiale della pulizia delle mani.

L’igiene intima del bambino

L’igiene delle parti intime dei neonati è una delle cose che più preoccupa i genitori. Vediamo oggi come mantenere puliti i genitali di bambini e bambine e soprattutto come insegnare ai piccoli il senso della pulizia: già, perché anche questa cosa è una questione di educazione. Mamma e papà si accorgeranno fin da subito quanto può essere impegnativo il cambio del pannolino: può avvenire anche sei volte al giorno e deve essere assolutamente seguito da alcune regole per mantenere la zona pulita.

Nel caso di sola pipì, potete rinfrescarlo con un po’ d’acqua e una salviettina igienica, mentre se ha fatto la cacca è bene lavarlo con un prodotto detergente. Mi raccomando fate molta attenzione a non bagnarlo troppo se il moncone ombelicale non è ancora caduto. Vi consiglio di non passarlo sotto l’acqua, ma di usare una morbida spugnetta. Prima di mettere il pannolino poi asciugatelo con molta cura.

Il bambino si tocca spesso il pisellino, perché?

Ci sono dei comportamenti un po’ imbarazzanti per gli adulti, ma per i bambini tutto è lecito e soprattutto spontaneo. Un gesto considerato “poco opportuno” dal galateo è quello di toccarsi il pisellino, soprattutto davanti agli altri. Affronto quest’argomento dopo aver passato un pomeriggio in compagnia di mio nipote (5 anni di vivacità assoluta) e aver ascoltato sua madre ripetere diverse volte: “Togli quella manina da lì”.  Perché questo gesto e così ripetuto?

I motivi possono essere diversi. Prima cosa: un fastidio ai genitali, magari dovuto a una piccola irritazione causata da una mutandina un po’ troppo stretta o dal pannolino (per i più piccoli), altrimenti anche dall’istinto di dover far pipì. Ci sono bambini che pur di non interrompere il gioco, preferiscono tenere lo stimolo. Hanno paura di perdersi un momento magico. È bene quindi premurarsi di capire se il gesto rientra in queste due variabili. Nel primo caso, chiedete al pediatra un consiglio e sicuramente vi darà una pomata o magari è sufficiente cambiare biancheria intima o marca di pannolini, nel secondo invece dovete assolutamente forzare il bimbo ad andare in bagno.

Il senso del pudore nel bambino

Se vostro figlio di circa quattro anni comincia a schernirsi se nudo davanti a voi o a rifiutarsi che lo accompagniate in bagno, lo laviate o lo vestiate non stupitevi. E’ l’età. Verso i quattro anni infatti il piccolo, che fino a quel momento appariva del tutto disinibito, comincia a sviluppare quello che viene definito “senso del pudore” e a manifestare atteggiamenti di riservatezza mai visti prima.

E’ proprio durante questo periodo infatti che il bambino definisce compiutamente la percezione di se stesso come entità autonoma ed indipendente e inizia a confrontare la propria fisicità con quella dei coetanei e di mamma e papà. Per la prima volta percepisce cioè di avere un’intimità, o meglio un nucleo intimo di se stesso, e cerca in tal modo di difenderla e tutelarla.

I seggioloni per bambini al ristorante sono pieni di batteri

Una cena fuori con il proprio bambino. Spesso per passare qualche ora in compagnia, si evita di portarsi da casa ingombranti accessori per l’infanzia, sfruttando quel del ristorante. Uno per tutti, il classico seggiolone. Uno studio, svolto su 30 ristoranti americani, ha dimostrato che i batteri delle sedute per bimbi superano i livelli di guardia e sarebbero fin peggio di quelli trovati sull’asse dei gabinetti pubblici. Per correttezza, informa che la società responsabile dello studio produce disinfettanti anti batterici.

Il team di chimici dell’azienda ha analizzato la seduta e il banco dei seggioloni messi a disposizione per la clientela. I risultati dicono che la media di batteri qui rilevati è di 147 per centimetro quadrato, e che in alcuni casi si è arrivati anche a classificarne 1.200 nella stessa seggiola. Una situazione che, conflitto di interesse o meno, rendere davvero molto preoccupante l’utilizzo di certi strumenti “a uso pubblico”.

Puliti in un lampo per arrivare puntuali a scuola

L’estate sta finendo e presto per migliaia di bambini si riapriranno le scuole. La calma, il dormire fino a tardi e, magari, il restare in pigiama tutto il giorno, lasceranno il posto a frenetiche corse contro il tempo per prepararsi in orario per la scuola. Molto spesso, le mamme fanno davvero tanta fatica a cacciare dal letto e a preparare i loro piccoli che, il più delle volte, non hanno nessuna intenzione di collaborare, anzi, fanno di tutto per perdere tempo, soprattutto per quanto riguarda il lavarsi. Esistono, però, dei piccoli trucchetti che permettono alle mamme di velocizzare la preparazione dei bimbi e di vincere la quotidiana battaglia contro il tempo.

Innanzitutto, è buona abitudine, per risparmiare minuti preziosi, fare la doccia o il bagno al bambino la sera prima in modo da evitare di farlo la mattina e di procedere, cosi, con una veloce lavata.

Il bambino ha spesso la diarrea, potrebbe essere Giardia

diarrea-bambino-giardiaOggi ho deciso di parlarvi di una malattia dell’apparato digerente molto diffusa ma altrettanto sconosciuta da molti, la Giardiasi meglio conosciuta come Giardia. Questa patologia è causata da un parassita chiamato appunto Giardia Lamblia e colpisce molto i bambini, soprattutto quelli da 1 a 4 anni, pensa che i piccoli sono tre volte più a rischio degli adulti di sviluppare questa malattia. La Giardia si trasmette come la Toxoplasmosi, infatti il contagio avviene con l’ingestione di acqua o alimenti contaminati dal parassita o dalla feci di un individuo malato, negli asili ad esempio se ci sono diversi piccoli che hanno contratto la malattia è facile che il parassita si trasmetta anche agli altri. Il parassita si attacca alla parete interna dell’intestino tenue del bambino impedendo il normale assorbimento dei grassi e dei carboidrati, che avviene durante la digestione.