verdure gravidanza

Mangiare verdure in gravidanza predispone il bambino a scelte alimentari sane

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L’abitudine di mangiare verdure a sufficienza durante la gravidanza e l’allattamento influisce sulle scelte alimentari future del proprio figlio e riduce il rischio che questo mangi troppo o male. A dirlo è uno studio condotto dai ricercatori del Monell Chemical Senses Centre di Philadelphia secondo i quali la dieta materna orienta le preferenze alimentari del bambino perchè questo è in grado di percepire i gusti già nel grembo della madre e, una volta venuto al mondo, riconosce e preferisce quelli di cui ha già fatto esperienza.

Carmen Russo mamma

Carmen Russo è diventata mamma il giorno di San Valentino

Carmen Russo è diventata mamma, proprio ieri nel giorno di San Valentino, così come aveva sperato e annunciato. La bambina pesa 2 kg 950 grammi e sta bene. Ovviamente è venuta al mondo con un parto programmato, un cesareo, all’ospedale Fatebenefratelli di Roma. È abbastanza normale che dopo una fecondazione assistita e soprattutto con una primipara di 53 anni, i medici scelgano la strada del taglio cesareo.

Perdite da impianto, come distinguerle dallo spotting premestruale?

Non appena avviene la fecondazione l’ovulo fecondato inizia subito a suddividersi e dare vita a nuove cellule dalle cui divisioni successive avrà origine l’embrione. Quest’ultimo dopo cinque-sei giorni dal concepimento inizia a spostarsi dalle tube verso l’utero dove deve impiantarsi per dare inizio alla gravidanza vera e propria. L’embrione cioè deve aderire e, quindi, aggrapparsi all’endometrio, il tessuto che riveste la parete interna dell’utero.

Picco influenzale, attenzione ai bambini a rischio

Il picco influenzale in Italia è atteso nel corso delle prossime tre settimane. La vaccinazione è raccomandata a tutti i bambini da sei mesi a cinque anni di età a prescindere dalle loro condizioni fisiche ma è ancora più importante per quelli tra loro che sono affetti da malattie croniche come diabete, asma e cardiopatie per i quali l’influenza può portare a complicanze fatali.

Autismo, un infiammazione prenatale potrebbe essere la causa

Secondo uno studio condotto dai ricercatori della Columbia University, un’iperattività del sistema immunitario materno durante i primi mesi della gravidanza è collegato all’aumento del rischio di autismo. Più precisamente, i ricercatori hanno esaminato i livelli di una proteina, la proteine C reattiva, indicata con l’acronimo CPR, che, se alti, indicano la presenza di una infiammazione sistemica, condizione che insorge quando viè un’iperattività del sistema immunitario dovuta a un’infezione batterica o virale.

Parto cesareo, nel 43% dei casi è ingiustificato

Secondo un’indagine del Ministero della Salute sull’appropriatezza del ricorso al parto cesareo nel nostro Paese, il 43 per cento dei parti cesarei fatti in Italia nel 2010 è ingiustificato. Troppe le diagnosi di posizione anomala del feto, condizione che giustifica il ricorso al parto chirurgico ma la cui incidenza è nettamente inferiore a quanto le cartelle cliniche degli ospedali italiani farebbero pensare. 

Il feto ha bisogno di luce già nel pancione

Secondo uno studio condotto negli Stati Uniti  lo sviluppo del sistema visivo attraversa una fase fondamentale già nel feto. Sin dalla gestazione infatti la luce che penetra all’interno del grembo materno avvia processi fondamentali per il corretto sviluppo dell’occhio. La ricerca è molto importante perchè aiuta a comprendere i meccanismi di sviluppo dell’occhio e della retina e quelli di insorgenza di alcune malattie del sistema visivo tra cui la retinopatia del prematuro che causa cecità nei bimbi nati prematuramente.

I papà sono più felici di tutti gli altri, soprattutto se non sono giovanissimi

I padri, soprattutto quelli che non sono più giovanissimi, sono più felici di tutti gli altri. A dirlo ben tre studi pubblicati sulla rivista scientifica Psychological Science in aperta contraddizione con altri condotti in precedenza, di natura sociologia e non psicologica, secondo i quali invece le mamme e i papà sono più stressati a causa delle complicazioni legate alla gestione dei figli e, di conseguenza, meno contenti della propria vita.

I valori della mamma condizionano la salute del bambino

Non è solo lo stile di vita della mamma a condizionare la salute dei bambini, ma anche i valori. So bene che questa è una parola un po’ inflazionata, ma secondo uno studio della University of Southern California (USC) Davis School of Gerontology, il senso di famiglia della madre, i principi morali e la cultura hanno un certo peso sulla crescita del piccolo.

Inquinamento da piombo e gravidanze future, le giovani donne sono a rischio

Secondo uno studio condotto negli Stati Uniti alla Brown University, l’esposizione a particolari tipi di agenti inquinanti predispone le donne in età fertile che vivono nelle aree urbane a rischi futuri in gravidanza. Anche se non stanno aspettando un bambino cioè, nel momento in cui decideranno di farlo avranno accumulato abbastanza sostanze tossiche nell’organismo da poterle trasmettere al piccolo con conseguenze deleterie sul suo sviluppo cerebrale.

William e Kate aspettano un bambino

William e Kate aspettano il primo figlio. La notizia è finalmente arrivata. Dal giorno del matrimonio del duca e della duchessa di Cambridge non si è fatto altro che parlare di presunte gravidanze.  La coppia reale non ha certo vita facile, in termini di privacy, e probabilmente hanno pensato fosse meno stressante mantenere il segreto, visto il ricovero Kate Middleton.

Alcol in gravidanza, quoziente intellettivo più basso per il nascituro anche per piccoli sorsi?

Mentre molte case produttrici di vini e bevande alcoliche hanno iniziato ad indicare in etichetta che il consumo di alcol è fortemente sconsigliato alle donne in gravidanza gli studi sugli effetti del bere in quantità moderate sulla salute del nascituro hanno continuato a rincorrersi fornendo spesso risultati contrastanti. Lo studio di cui vi parliamo oggi però sembrerebbe essere stato in grado di dare una risposta definitva al quesito: bere alcolici in gravidanza, anche in quantità moderate, influisce sul quoziente intellettivo del bambino causandone un abbassamento.

Giornata internazionale del neonato prematuro, 17 novembre 2012

Sono circa tredici milioni i bambini che ogni anno nel mondo nascono prematuri; 40 mila di essi vengono al mondo in Italia e in Europa un parto su dieci avviene prima della trentasettesima settimana di gravidanza. Si ritiene infatti prematuro un neonato che viene al mondo prima di questa fase della gestazione, senza aver completato il processo di maturazione fisiologico nel ventre della madre e con un peso alla nascita inferiore ai due chili e mezzo. Il parto prematuro è, come si deduce dai numeri, un evento tutt’altro che inconsueto, eppure su questo tema c’è molta disinformazione.