I capelli in gravidanza dovrebbero apparire più forti e lucenti. Non è per tutte così. Quindi non vi spaventate se al contrario le vostre chiome, già all’inizio della gestazione, dovessero assumere un aspetto un po’ più spento e sfibrato. Purtroppo i cambiamenti ormonali influenzano ogni aspetto del nostro corpo.
gravidanza e tinte per capelli
Tinta ai capelli in gravidanza: si può fare?
Quello della bellezza in gravidanza è un tema che sta molto a cuore alle future mamme. Anche durante i nove mesi di attesa, nonostante i naturali malesseri come le nausee mattutine, i piedi gonfi e la stanchezza incessante, c’è chi non voglia rinunciare a sentirsi bella ed a stare bene con se stessa, un diritto sacrosanto direi. Ma come la mettiamo con la tinta ai capelli? Si può fare durante la dolce attesa o sarebbe meglio evitarla? Prima di scoprire la risposta, è utile ricordare come il fatto stesso di aspettare un bambino renda i propri capelli ancora più belli, che grazie agli ormoni femminili diventano molto più splendenti rispetto al solito.
Gravidanza: attenzione alle tinte per capelli e all’abbronzatura
Durante il periodo della gravidanza una donna può (e deve) continuare a prendersi cura di se stessa; tuttavia in certe situazioni deve prestare maggiore attenzione.
A questo proposito parliamo delle tinte per capelli. La maggior parte degli esperti sconsigliano alle future mamme di ricorrere alle tinte ed in modo particolare a quelle permanenti; questo perché contengono sostanze che potrebbero nuocere al feto. Dovreste quindi abbandonare l’idea di ricorrere a tinte con ammoniaca e ricorrere semmai a quelle naturali, come l’henné. Nessuna controindicazione se desiderate fare qualche colpo di sole.
Notizia dello scorso anno è che anche le lacche per capelli e più in generale i vari spray usati potrebbero portare a gravi alterazioni genetiche. Secondo alcuni ricercatori inglesi potrebbe causare l’ipospadia (che sarebbe un’un’anomalia congenita dovuta ad un incompleto sviluppo dell’uretra – Via Wikipedia); tuttavia poiché non ci sono state ulteriori ricerche a confutare o smentire i risultati di questo studio direi che la miglior soluzione è la prevenzione.