neonati geneticamente modificati

Negli Usa sono nati i primi neonati geneticamente modificati

neonati geneticamente modificati

La scienza fa passi da gigante e a volte un po’ spaventa. Negli Stati Uniti sono nati i primi bambini geneticamente modificati: sono 30, sono sani e sono il frutto di un lungo processo di sperimentazione cha ha ovviamente destato dubbi e perplessità. Fino a che punto è giusto spingersi e quanto questa strada porterà innovazione e salute? Gli effetti a lungo termine sono delle incognite, ma bisogna ammettere che il percorso è anche di gran fascino.

cervello mamme dna figlio maschio

Nel cervello delle mamme, il DNA dei figli maschi

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Normalmente, siamo abituati a pensare che concepire e poi dare alla luce un figlio significhi trasmettergli alcuni dei nostri caratteri genetici, e che questa trasmissione sia a senso unico: dalla madre (e dal padre) al figlio, non viceversa. Ebbene, una sorprendente ricerca svela che, in realtà, non è esattamente così.

Acido folico, un aiuto anche per prevenire la sindrome di Down

Che assumere l’acido folico in gravidanza riducesse il rischio di insorgenza di malformazioni al feto, prima fra tutte la temibile spina bifida, lo sapevamo già. Se ne parla da tempo e pare sia accertato scientificamente, al punto che non esiste ginecologo che non prescriva gli integratori a base di acido folico alle sue pazienti in gravidanza. La notizia è che secondo uno studio, uscito a quanto pare già cinque anni fa, questa fondamentale vitamina ha un ruolo anche nella prevenzione della Sindrome di Down.

Lo studio in questione, in particolare, ha messo in evidenza che il rischio di mettere al mondo bambini affetti da spina bifida è superiore in quelle famiglie che presentano anche maggiori rischi di mettere al mondo bambini affetti da Sindrome di Down a causa di difficoltà nel garantire la giusta dose di tale sostanza al feto. Le due patologie sarebbero quindi in qualche modo legate e l’acido folico svolgerebbe un ruolo nella prevenzione di entrambe.

Sarà maschio o femmina? Come provare a capirlo

maschio o femmina

Ora ci sono le ecografie, ma un tempo per capire se il nascituro sarebbe stato maschio o femmina, si osservava il pancione della futura mamma, utilizzando il principio popolare che prevedeva una femmina nel caso di pancia a punta, e un maschio in quello di pancia arrotondata. Oggi le ecografie svelano il sesso del bambino in modo quasi sicuro, e sono molte le coppie che decidono di saperlo subito, in modo da prepararsi per decidere il nome del bambino e il corredino.

Il sesso del bambino è determinato in fase di concepimento dagli spermatozoi, i quali contengono sia cromosomi femminili che maschili, mentre le cellule uova della madre contengono solo cromosomi sessuali femminili, quindi se uno spermatozoo che feconda la cellula uovo possiede un cromosoma X nascerà una femmina, se invece ha quello Y nascerà un maschio.