La principessa sul pisello è un classico della letteratura per bambini del romanziere danese Hans Christian Andersen, universalmente considerato il padre della favola moderna. Le storie di Andersen popolano da sempre l’immaginario dei bambini, eppure non sempre offrono ai giovanissimi lettori un lieto fine; più che un momento di intrattenimento, quindi, rappresentano forse un modo per offrire ai nostri figli una riflessione, per metafora, sulla caleidoscopica complessità dell’esistenza umana.
Non è questo però il caso della favola che raccontiamo oggi, in cui il principe e la principessa infine vissero per sempre felici e contenti.…
C’era una volta un principe che voleva sposare una principessa, ma ella doveva essere una principessa vera, una fanciulla di sangue blu. Perciò se ne andò in giro per il mondo cercando la giovinetta dei suoi sogni. Di fanciulle che affermavano di essere vere principesse egli ne trovò moltissime, ma al momento di sposarsi il principe era assalito da un dubbio: “Sarà proprio una principessa di sangue blu, oppure no?”.
Qualcosa, infatti, nel loro modo o nel loro portamento era poco reale e non convinceva del tutto il principe. Egli quindi non si decideva a sceglierne alcuna e, infine, dopo tanto vagare per il mondo, se ne tornò al suo castello, deluso per non aver trovato ciò che desiderava. Una sera si scatenò un temporale: i lampi si incrociavano, il tuono brontolava, cadeva una pioggia torrenziale: non si era mai vista una bufera così! Qualcuno bussò alla porta del castello, e il vecchio re si affrettò ad aprire.
Era una principessa. Ma come l’avevano ridotta la pioggia e il temporale! L’acqua cadeva a rivoli dai suoi capelli e dai suoi vestiti, e le entrava nelle scarpe, uscendone dalla suola. Tuttavia ella si presentò affermando di essere una vera principessa.
“E’ ciò che sapremo presto” pensò la vecchia regina, e senza dire nulla a nessuno entrò in una camera e mise un pisello nel letto che era in mezzo alla stanza.