Contro i dolori del parto in arrivo uno spray nasale

Spaventate dai dolori del parto? C’è una novità. È stato inventato uno spray nasale. Il nebulizzatore, a base di fentanil, un analgesico, avrebbe anche meno effetti collaterali rispetto alle iniezioni di petidina comunemente usate in questi casi. Lo spray di fentanil oggi è usato soprattutto per ridurre il dolore durante gli spostamenti in ambulanza, ma visti i risultati positivi della sperimentazione, entro quest’anno potrebbe essere disponibile anche per le mamme negli ospedali del Sud dell’Australia, riporta il ‘Guardian’.

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Il dolore del parto, esistono alternative all’epidurale?

Il dolore del parto non si può completamente evitare. C’è poco da fare. Esiste però un’importante verità, con cui dobbiamo fare i conti: siamo fatte per partorire e siamo nati tutti così. Questo almeno se si è scelto un parto naturale. Perché ho ricordato questa banalità? Perché non dobbiamo avere paura, ma anzi dobbiamo preparaci fisicamente e psicologicamente a questo momento di grande gioia.

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Epidurale, quali sono le controindicazioni

Epidurale, quali sono le controindicazioni

Epidurale, quali sono le controindicazioni

L’anestesia epidurale (o peridurale) è il rimedio al quale molte donne in dolce attesa decidono di ricorrere nel momento in cui andranno a partorire per ridurre sostanzialmente il dolore. Non solo, è molto diffusa all’Estero, dove viene utilizzata nell’80 % dei casi. Tra i suoi aspetti positivi il fatto di far giungere la futura mamma al momento del parto meno stremata e quindi più partecipe della venuta al mondo del proprio bambino. Ma all’anestesia epidurale sono legate una serie di controindicazioni che, nei casi in questione, fanno si che il suo utilizzo non sia permesso. Fortunatamente queste si riducono a pochi e selezionati casi, ecco quali sono.

Epidurale: è vero che allunga il travaglio?

Epidurale: è vero che allunga il travaglio?

Epidurale: è vero che allunga il travaglio?

Partorire senza dolore rappresenta l’obiettivo delle future mamme nel momento in cui pensino di ricorrere all’epidurale.  Con il termine epidurale – o peridurale – si intende l’anestesia in base alla quale l’anestetico viene iniettato tra il canale osseo della colonna vertebrale e la dura madre. Essa inizia a fare effetto dopo circa una ventina di minuti dalla somministrazione. Il ricorso all’epidurale allevia di gran lunga i dolori del parto facendo si che la donna sia più “presente” alla nascita del proprio bambino. Ma la domanda più ricorrente riguarda i tempi del travaglio: è vero che questi si allunghino?

travaglio lungo

Per le donne meglio un travaglio lungo se il parto è poco doloroso

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Se vi chiedessero di scegliere: meglio un parto con un travaglio lungo ma non molto doloroso o un parto rapido della serie tolto il dente tolto il dolore? Secondo lo studio della Stanford University su 40 donne pubblicato dal British Journal of Anaesthesia, le gravide preferiscono la prima opzione, come quello che si ottiene con l’uso dell’epidurale.

Epidurale, parto indolore ma più lungo

Epidurale, parto indolore ma più lungo

Epidurale, parto indolore ma più lungo

Diciamo la verità, il dolore del parto spaventa un po’ tutte. E se è vero che sono in molte a dire che si tratti di una sofferenza che si dimentica e che viene ripagata alla vista del proprio figlio, è anche vero che sono in molte a decidere di ricorrere a dei metodi che in qualche modo possano diminuirla significativamente. L’anestesia epidurale rappresenta una modalità di anestesia loco-regionale che viene effettuata attraverso la somministrazione di anestetici, grazie all’utilizzo di  un catetere posizionato nello spazio epidurale, appunto.

L’anestesia epidurale sarà gratuita e garantita in tutti gli ospedali da gennaio

Non soffrire durante il parto, è il sogno di ogni donna. Chi sceglie di avere un bambino, deve essere anche consapevole del percorso biologico e psicologico cui andrà incontro. Fare un bambino vuol dire accettare un cambiamento, importante, nel proprio corpo e in qualche modo anche il dolore (e l’immensa gioia) al momento del parto. Ciò non vuol dire però arrendersi alla sofferenza. Il parto senza dolore (o quasi) diventa un diritto per tutte le donne italiane.

Mamme oggi. Il travaglio è più lungo ma il parto è più sicuro

La medicina ha fatto enormi progressi negli ultimi cinquanta anni. Il parto è più sicuro e si sono moltiplicate a dismisura la cure e le attenzioni rivolte a mamma e bambino nei punti nascita, dal momento del travaglio al post parto. L’epidurale, il cesareo, l’ossitocina hanno cambiato il modo in cui mettiamo i nostri figli al mondo ma un piccolo prezzo da pagare per noi mamme c’è: l’aumento della durata media del travaglio.

Prepararsi al parto con l’autoipnosi

Avete partorito da poco e ricordate i dolori del parto perfettamente. Li avete così chiari in mente, da poterli chiamare per nome? Siete delle mamme in attesa e temete quel fatidico momento? È un passaggio di grande gioia, ma complicato per tutte le donne. Purtroppo nascita significa anche dolore. E non esiste un modo per evitarlo, anche perché la famosa epidurale è ancora una rarità nella maggior parte degli ospedali.

Epidurale: diritto e lusso per poche

Torniamo a parlare di epidurale, come diritto sancito dal 2008 nei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) ma che sempre più spesso viene negato in molte strutture ospedaliere tale da rendere questa procedura medica un privilegio e non una prestazione che il Servizio sanitario nazionale è tenuto a fornire a tutti i cittadini.

Obbiettivamente si può discutere sui i pro e i contro dell’epidurale, si possono mettere in evidenza i rischi e i passi avanti, le possibili alternative, possiamo anche domandarci se sia una scelta competente al medico o alla partoriente, ma non bisognerebbe rendere questa pratica ad appannaggio solo di pochi.

La riforma dei punti nascita

Avete scoperto di essere incinta ma non sapete ancora quale ospedale scegliere. Purtroppo non è un campo facile, bisogna valutare tante cose: dove opera il proprio medico, se la struttura ha una serie di servizi interessanti (dal parto in acqua a un buon centro di neonatologia infantile), se siete comode e vi fidate. Tutte motivazioni valide che vanno ad aggiungersi un lavoro intenso che il ministero della Salute e le Regioni hanno definito: tre anni per rivoluzionare i punti nascita.

L’obiettivo è quello di ridisegnare il sistema dell’assistenza alla madre e al bambino su due assi fondamentali: ospedali e territorio. I primi andranno saranno ottimizzati: i centri con meno 500 parti l’anno dovranno scomparire, mentre quelli tra i 500 e i 1100 dovranno essere accorpati. Ma non è tutto. Le strutture di primo livello dovranno poter gestire i parti normali, mentre ci saranno quelle di secondo livello per i parti difficili.

Scoliosi e gravidanza, i timori della futura mamma sono infondati

Sembra che molte donne affette da scoliosi temano a tal punto che la gravidanza peggiori la propria condizione da rinunciare alla gioia della maternità. Per fortuna però sembra che questo sacrificio non sia affatto necessario a patto di mettere in atto tutta una serie di accorgimenti atti a tutelare la salute della futura mamma.

Ad affermarlo, sul Corriere della sera, è Fabio Zaina dell’Istituto Scientifico Italiano Colonna Vertebrale (ISICO) che conferma la possibilità che una scoliosi grave (in cui cioè la curvatura della schiena supera i 30 gradi) possa andare incontro a un peggioramento a causa del peso del pancione prima e del bimbo da tenere in braccio poi, ma assicura anche che rinforzare i muscoli della schiena (quelli che sorreggono la colonna vertebrale) già in fase di pianificazione della gravidanza, e quindi prima del concepimento, è un’ottimo modo per scongiurare il peggio.

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Esiste un modo giusto per essere mamma?

mamma-e-figlioMentre pensavo a quale argomento proporvi in questa calda giornata di giugno,mi è venuto in mente che oggi avrei voluto aprire un piccolo dibattito con voi. Cosa significa essere madri? Esiste un modo migliore per esserlo? Ci sono buone madri e madri cattive? Questa riflessione nella mia testa si è maturata nel corso di questi splendidi mesi trascorsi nella redazione di Tuttomamma ed anche rispetto a ciò che ho letto e discusso con voi sulla nostra fan page di Facebook.

Epidurale, tutte le risposte

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Cos’è l’epidurale?

L’epidurale può essere definita un mezzo per ridurre il dolore del parto. Non si tratta infatti di una vera e propria anestesia ma un analgesico a basso dosaggio che permette di sentire ancora le contrazioni e di camminare. I farmaci usati infatti non vanno in circolo nel sangue ma rimangono a livello delle fibre nervose coinvolte nel dolore del parto dove agiscono nel giro di circa dieci minuti e rimangono attivi per circa due ore.

Come viene fatta l’epidurale?

L’epidurale viene fatta al momento ritenuto opportuno da ostetrica e ginecologo e solo una volta che il travaglio è a buon punto. Si fa inserendo un catetere (che rimane per eventuali iniezioni successive) nel cosiddetto spazio epidurale, ovvero tra le vertebre della zona lombare e la membrana che avvolge il midollo spinale in una zona che si trova poco sopra il punto vita.