Nascite a suon di pianoforte: nell'ospedale di Biella la rivoluzionaria tecnica

Nascite a suon di pianoforte: nell’ospedale di Biella la rivoluzionaria tecnica

Si chiama Emiliano Toso, è biellese, ha 41 anni e lavora presso un Istituto di Ricerca piemontese. Biologo cellulare, è allo stesso tempo compositore ed appassionato di musica. E’ stato “scoperto” dall’Istituto Marquès di Barcellona presso il quale è stato invitato ad incantare i presenti con la sue note su un palco a dir poco singolare, quello del centro della fertilità spagnolo. La sua vocazione è quella di comporre una musica che possa in qualche modo influire positivamente sulla salute e sul benessere altrui. Come? Tramutando i dati scientifici negli effetti delle composizioni e del suono a livello cellulare.

Nascite a suon di pianoforte: nell'ospedale di Biella la rivoluzionaria tecnica

pancione ascolta musica

I suoni ascoltati nel pancione possono influenzare il linguaggio del bambino

pancione ascolta musica

Avete già previsto quale musica far ascoltare al vostro bambino? Dal quinto mese in poi potreste mettere delle belle cuffie sul pancione e prevedere dei momenti di relax. È molto importante e con il seguire della gravidanza, noterete che anche il piccolo che si sta preparando alla nascita ha dei gusti ben chiari. È importante anche per un altro motivo. Secondo uno studio finlandese, i suoni ascoltati prima della nascita possono aiutare a prevenire le malattie genetiche legate al linguaggio come la dislessia.

Ascoltare musica attivamente rende i bambini più felici e socievoli

L’ascolto attivo di musica ha sullo sviluppo psichico del bambino effetti ancora più positivi che il semplice ascoltarla. Infatti, far partecipare bambini di meno di un anno di età a una sorta di lezione di musica invitandoli a battere il tempo di una ninna nanna o una filastrocca su uno strumento a percussione e a canticchiarci su li rende più felici e socievoli.

La ninna nanna è utile?

ninna nanna bambini

Secondo uno studio condotto qualche anno fa al conservatorio di Bologna, i bambini che hanno ascoltato la mamma cantare mentre erano ancora nel pancione non solo riconoscono, una volta nati, le canzoni che si ripetevano più di frequente ma raggiungono l’intonazione già verso i quattro-cinque anni (con due anni di anticipo). Inoltre, l’abitudine di cantare al proprio piccolo la ninna nanna, anche se non sempre lo aiuta ad addormentarsi, gli permette comunque di prendere familiarità con la musica.

Quest’ultima informazione è per me di enorme conforto dal momento che seppure io abbia sempre cantato per il mio bambino sin da quando lo portavo in grembo (gli cantavo in continuazione Avrai di Baglioni) non ho mai avuto in alcun modo l’impressione che riconoscesse i brani da me scelti quando, una volta venuto al mondo, ho provato a farglieli riascoltare. Per di più, con mio grande disappunto e nonostante tutti i miei sforzi, non sono mai riuscita a farlo addormentare cullandolo e cantandogli una nenia.

A due giorni dalla nascita il piccolo riconosce la musica

neonato che ascolta musicaForse vi sembrerà impossibile eppure a soli due giorni dalla nascita i piccoli sono in grado di riconoscere le note musicali ed addirittura di riconoscere le stonature. Sono arrivati a questo stupefacente risultato un team di ricercatori guidato da Daniela Perani dell’università Vita-Salute del San Raffaele di Milano che ha monitorato diciotto bambini di due giorni di vita mentre ascoltavano musica

sottoponendoli a una risonanza magnetica funzionale, una tecnica che permette di vedere il cervello al lavoro

Ritmo, una gravidanza a suon di musica

musica-feto-ritmoOrmai è assodato che la musica fa bene ai bambini, sia durante la vita intrauterina sia dopo la nascita, come abbiamo visto in numerose occasioni, ma in America, il paese delle stravaganze, hanno saputo come mettere a frutto questa realtà scientifica con un gadget teconologico che ha un non so che di futuristico, il Ritmo Advanced Pregnancy Sound System, un dispositivo che permette di far ascoltare la musica al feto condividendo con lui i tuoi gusti musicali. Ritmo consiste in una fascia dotata di quattro mini altoparlanti che una volta collegata al tuo iPod o a un comune Mp3 trasmette qualunque melodia ad un volume assolutamente innocuo per il tuo bambino.

La musica di Beethoven innervosisce il feto

feto

Si sapeva già che il feto già nell’ materno fosse in grado di sentire i suoni provenienti dall’esterno; ora però ne sappiamo anche qualcosa in più. E questo grazie all’ecografia 3D e 4D di cui si è parlato nel corso nel corso del secondo congresso nazionale della Fiog, Federazione Italiana di Ostetricia e Ginecologia concluso da pochi giorni e svoltosi a Torino.

E’emerso che il suono più gradito dal feto è quello della madre ma anche che le musiche di Vivaldi e Mozart erano in grado di calmarlo a differenza di quelle di Beethoven e Brahms che invece lo innervosiscono.