Figli narcisi e infelici, gli errori educativi dei genitori moderni

Figli vanitosi, convinti di essere i più bravi, senza però far fatica o avuto un reale riscontro. Come mai? Ovviamente è merito o colpa di mamma e papà, che tendono a gonfiare l’autostima del bebè nella sua accezione più positiva, ma porta il bambino verso la deriva di sopravvalutare se stesso rispetto ai suoi pari. È questo quanto hanno compreso un gruppo di esperti dell’Ohio State University e dell’università di Amsterdam, che hanno analizzato il comportamento di 565 bimbi olandesi fra i 7 e gli 11 anni e dei loro genitori.

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Come educare il bambino correttamente? 8 regole per sgridarlo senza traumi

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Se crescere per nove mesi un bambino nel pancione può sembrare un’impresa titanica, solo quando arriva il momento dell’educazione ci si rende conto di quanto sia realmente difficile il ruolo di genitore. Non è per nulla semplice dare l’esempio, imporre delle regole e far capire al piccolo la differenza tra giusto e sbagliato, soprattutto se la differenza è fatta di minime sfumature. Lo psichiatra infantile americano Gerard E. Nelson ha elaborato un metodo composto da 8 regole che possono essere d’aiuto.

No grida insulti bambini crescono insicuri

No a grida e insulti, i bambini crescono insicuri

No grida insulti bambini crescono insicuri

Un nuovo studio condotto dalle Università di Pittsburgh e del Michigan e pubblicato recentemente sul sito della rivista Child Development ha dimostrato come sgridate e urla nei confronti dei propri bambini possano in qualche modo farli sentire inadeguati creando degli effetti collaterali sullo sviluppo della loro personalità. In particolare sono state monitorate ben 976 famiglie con figli di 13 e 14 anni. A seguito di un’indagine il 45% delle madri e il 42% dei padri ha ammesso di aver utilizzato un metodo disciplinare cosiddetto verbale rivolgendo ai propri figli rimproveri gridati ed appellattivi “offensivi”.

Fatti e parole: dividono maschietti e femminucce?

Il modo con cui i bambini affrontano i momenti difficili la dice lunga.

Comunemente si pensa che maschi e femmine, già sin da piccoli, reagiscano in maniera diversa ai problemi, rischiando entrambi di cadere in errori e dinamiche piuttosto comuni e di nutrire poca sensibilità nei confronti dell’altro sesso.

Foto e interventi chirurgici per migliorare il proprio corpo

Due notizie diverse di questi giorni, ma profondamente interconnesse: l’una sul fatto che i medici americani accusano Photoshop (uno dei più famosi programmi di grafica) di creare false aspettative nei giovani, l’altra sul fatto che non accennano a diminuire le richieste di chirurgia estetica, soprattutto negli adolescenti.

Leggere al bambino: un investimento per il suo futuro

Leggere ad alta voce è un investimento per il bambino, forse più di mettere sul suo conto in banca un bel gruzzolo di denaro.

Non sono solo studi scientifici a sostenerlo, ma anche l’esperienza di associazioni che su questa questione si impegnano da anni.

Il progetto no-profit Nati per leggere, per esempio, non è nuovo, è stato lanciato da più di dodici anni da psicologi, pediatri e bibliotecari per promuovere la lettura ad alta voce ai bambini sin dai primi 6 mesi di vita.

Oggi si può dire che leggere ad alta voce ad un bambino significa innanzitutto abituarlo a distinguere tra le parole, riconoscere la loro musicalità e perchè no, innamorarsi di essa.

Un fumetto per bambini su guerra e nucleare

Il manga No alla guerra, No al nucleare è un libricino che dallo scorso marzo si è diffuso in Italia. Viene dal Giappone ed è stato scritto da Rokuro Haku per informare le nuove generazioni su temi importanti, come la guerra combattuta con armi atomiche, l’energia prodotta dalle centrali nucleari e le malattie causate da sostanze radioattive.

Se il periodo di crescita che va dai 6 anni in poi, fino alla fine dell’adolescenza, è quello in cui è più facile e più produttivo apprendere e se non sempre i genitori o gli insegnanti riescono a trovare il modo giusto per educare e acculturare i bambini su temi importanti, spesso vitali, un fumetto potrebbe essere un buon modo per “imparare divertendosi” o almeno per imparare e non morire di noia.

Educazione, fuori casa con mamma e papà

I bambini, si sa, sono sempre molto allegri e vivaci ma questo non vuol dire che hanno il diritto di fare tutto quello che vogliono. E’ molto importante, infatti, che i genitori insegnino ai propri figli il rispetto di determinate regole sociali che li aiutino a comportarsi educatamente in tutti i contesti, sia pubblici che privati.

Capita sovente di vedere al ristorante, sugli autobus, nei negozi o per strada genitori stremati e arresi di fronte ai capricci e alle marachelle dei propri bambini. Per evitare queste situazioni, spesso imbarazzanti, è fondamentale che i genitori diano ai propri figli delle indicazioni chiare e precise e delle regole ferme e coerenti per indicare loro cosa è giusto fare e cosa no. In questo modo i bambini vengono educati a stare correttamente in pubblico evitando ai genitori di rinunciare ad uscire o di concedersi una cena fuori o un cinema.