Dislessia, Tachidino è la nuova App per aiutare i bambini

La dislessia non è un ostacolo insormontabile. Si può superare con l’aiuto di un bravo logopedista e ora anche di un’App. Aiutare Tachidino, l’amico dinosauro, a catturare una specifica caramella colorata che sbuca all’improvviso e percorre traiettorie vivaci e casuali. Quando il bambino cattura il bon bon giusto compare per brevissimo tempo una parola da leggere e da suggerire a Tachidino: se il suggerimento è corretto il dinosauro può mangiare il dolcetto.

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Dislessia, all’Ospedale Bambin Gesù si studia una nuova terapia per i bambini

Una volta la dislessia era considerato quasi un handicap. Non si conosceva, non si curava e i bambini con questo disturbo, purtroppo, non venivano seguiti e recuperati a dovere. Oggi per fortuna non è più così. La medicina è andata avanti e la dislessia è un ostacolo superabile. Un nuovo studio, condotto dai ricercatori di Neuropsichiatria Infantile dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù in collaborazione con il Laboratorio di Stimolazione Cerebrale della Fondazione Santa Lucia, ha elaborato una nuova terapia.

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Dislessia nei bambini, al via la piattaforma e-learning per il disturbo linguistico

La dislessia è un problema più diffuso di quanto non si creda. Spesso non si conosceva, non si diagnosticava, oggi i ragazzi possono essere aiutati. È stato presentato a Roma dalla Fondazione Telecom Italia, Ministero della Salute e Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca, per la realizzazione di strumenti tecnologici in risposta a specifiche esigenze per la dislessia, accessibili a famiglie, docenti, studenti e pediatri attraverso un portale unico, un progetto dedicato proprio a questo disturbo linguistico.

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Dislessia settimana europea dedicata 5 9 Ottobre 2015

Dislessia, la settimana europea dedicata dal 5 al 9 Ottobre 2015

Dal 5 al 9 ottobre è in programma la settimana europea dedicata alla dislessia, disturbo specifico dell’apprendimento che colpisce il 3% dei bambini italiani. Spesso oggetto di dubbi e preoccupazioni, l’iniziativa mira ad aumentare la consapevolezza rigurdante il disturbo grazie ad una serie di incontri ed eventi. Ciò che preme sottolineare è come la dislessia non abbia a che fare con l’intelligenza.

Dislessia settimana europea dedicata 5 9 Ottobre 2015

disturbi linguaggio logopedia

Giornata Mondiale della Logopedia, filo diretto con il logopedista

disturbi linguaggio logopedia

Si celebrerà domani, 6 marzo 2013, la Giornata Mondiale della Logopedia, la disciplina che si occupa delle cura e della prevenzione dei disturbi della voce, della comunicazione e del linguaggio sia nei bambini che negli adulti. Il logopedista è quindi il professionista cui bisogna rivolgersi nel caso si sospetti che i nostri figli siano affetti da un disturbo specifico del linguaggio.

Dislessia bambini videogiochi aiutano

Dislessia bambini, i videogiochi aiutano

Dislessia bambini videogiochi aiutano

Molto spesso i genitori si trovano a dover imporre ai propri figli un uso limitato dei videogiochi. A lungo andare rischiano di creare dipendenza, favoriscono la sedentarietà, a volte anche l’indolenza. Come per tutti gli oggetti però a mio avviso non possono essere demonizzati a prescindere e molto dipende dall’uso che se ne faccia. In base ad un recente studio condotto dall’Università di Padova si sarebbe scoperto che giocare ai videogiochi può essere di un certo aiuto ai bambini dislessici, ed aiuterebbe anche la risoluzione del disturbo.

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Dislessia in aumento tra i bambini, spesso le diagnosi sono sbagliate

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Ci sono delle malattie che sembrano moderne, nel senso che caratterizzano il nostro secolo, come celiachia, l’intolleranza al glutine, che fino a 15 anni fa era quasi sconosciuta, e la dislessia. Prima i bambini erano definiti disordinati e disattenti, oggi invece appena si nota una pigrizia nell’imparare a leggere o una fatica particolare a prestare attenzione scatta la diagnosi per dislessia. È importante fare una precisazione: si tratta di un disagio, non di una malattia.

Dislessia, in arrivo nuovi strumenti didattici per gli studenti

Sono 200mila gli studenti italiani affetti da disturbi specifici dell’apprendimento (dislessia, disgrafia, discalculia) che necessitano di metodi di insegnamento flessibili per adeguarsi allo standard dei compagni di classe. Proprio per rispondere a questa loro esigenza, a partire da quest’anno scolastico saranno introdotte, in tutti gli istituti, importanti novità: per cominciare avranno a loro disposizione strumenti didattici e tecnologici quali registratori, computer e calcolatrici, le prove scolastiche subiranno degli adattamenti (gli scritti ad esempio potranno essere sostituiti con gli orali o fatti al computer) e ogni scuola varà un referente per la dislessia.

I disturbi dell’apprendimento, la discalculia

La discalculia è un disturbo specifico dell’apprendimento che interessa il 6% dei bambini in età scolare e si manifesta come difficoltà nel riconoscimento e denominazione dei simboli numerici e nella loro scrittura. Il bambino affetto da discalculia presenta anche difficoltà ad associare i numeri alle quantità corrispondenti, a numerare in ordine crescente e decrescente e nella risoluzione di problemi. Analogamente, il disturbo si manifesta attraverso la difficoltà a contare, ad eseguire le operazioni matematiche, anche mentalmente, a imparare a memoria le tabelline e così via. Tutto ciò in assenza di ritardo mentale o altre patologie neurologiche che possano spiegare le manifestazioni.

Il disturbo quindi non interessa tanto le abilità di ragionamento logico del bambino, quanto piuttosto le sue capacità di memoria, lettura e scrittura, e di esecuzione delle procedure di calcolo; inoltre, come abbiamo già visto a proposito della disgrafia, anche alla base della discalculia sembrano esserci deficit di coordinazione visuo-motoria e il disturbo si manifesta spesso in associazione con la dislessia. Poichè il disturbo interferisce non solo con l’apprendimento ma anche con le attività della vita quotidiana che richiedono abilità matematiche, il bambino discalculico potrebbe manifestare difficoltà nell’apprendimento di tutte quelle abilità sociali che implicano classificazione, seriazione, comprensione delle relazioni spazio-temporali.

I disturbi dell’apprendimento, la disgrafia

La disgrafia rientra, insieme a dislessia, discalcalculia e disortografia, nel gruppo dei disturbi specifici dell’apprendimento. Come abbiamo già accennato brevemente, la disgrafia è un disturbo che riguarda il linguaggio scritto, ovvero le abilità del bambino relative alla esecuzione della scrittura sia alfabetica che numerica. In particolare, il bambino affetto da disgrafia presenta, durante l’atto dello scrivere, difficoltà di coordinazione motoria che interferiscono con l’apprendimento scolastico e con altre attività quotidiane e che non dipendono da patologie pre-esistenti che implicano disturbi della coordinazione motoria.

Il disturbo tende a farsi presente, indicativamente, a metà del ciclo elementare quando cioè il bambino ha acquisito un certo grado di personalizzazione della scrittura. E’ in quest’epoca infatti che le difficoltà di scrittura vengono rilevate, generalmente dagli insegnanti. Queste si presentano già attraverso un impugnatura errata della penna e/o della matita, inadeguatezza del tratto (troppo forte o troppo debole), mancato rispetto dei margini del foglio e del rigo, dimensioni inadeguate delle lettere e loro inversione all’interno delle parole. Le difficoltà del bambino nell’esecuzione dello scritto sono evidenti, con un ritmo di scrittura che può risultare estremamente lento o, al contrario, estremamente veloce.

I disturbi dell’apprendimento, definizione

I disturbi specifici dell’apprendimento (DSA) rappresentano una categoria eterogenea di disturbi che si manifestano in età scolare e riguardano esclusivamente l’acquisizione delle abilità scolastiche (lettura, calcolo, scrittura). La diagnosi di disturbo dell’apprendimento viene posta infatti quando i risultati ottenuti dal bambino in test standardizzati di calcolo, lettura ed espressione scritta sono significamente inferiori a quanto ci si attende in base alla sua età, intelligenza e livello di istruzione.

In altre parole, il disturbo riguarda una o più delle aree su-indicate ma il bambino non presenta alcun deficit intellettivo anche se le difficoltà di apprendimento interferiscono non solo con il rendimento scolastico ma anche con tutte le attività quotidiane che richiedono abilità di calcolo, lettura ed espressione scritta. Più precisamente, nel gruppo dei disturbi specifici dell’apprendimento rientrano:

Figli perfetti, vogliamo davvero questo?

Oggi care mamme volevo fare una riflessione con voi, un pensiero sulle aspettative che abbiamo verso i nostri figli e sull’idea stessa che abbiamo di loro. Questo pensiero nasce dalla mia esperienza di mamma ma anche da ciò che, io che sono una attenta osservatrice e ascoltatrice, vedo e sento dalle altre mamme che mi circondano. Vuole essere un’autocritica e uno stimolo alla riflessione.

Avete mai pensato che spesso riversiamo sui nostri figli le nostre “mancate” aspirazioni? I nostri piccoli, perlomeno molti di loro, già in tenera età fanno magari due sport e un corso di musica, hanno più impegni del Presidente degli Stati Uniti d’America. E poi i compiti e le festicciole di compleanno. Ma ce la faranno a sostenere questi ritmi? E’ davvero necessario che facciano tutto questo oppure è solo una nostra ansia da prestazione e da figlio perfetto?