Quali sono i fattori di rischio del diabete gestazionale?

Il diabete gestazionale è una delle patologie tipiche della gravidanza che spaventa le mamme in attesa. Si tratta di disturbo metabolico molto serio: si chiama diabete mellito gestazionale e interessa, secondo le statistiche, circa 4 donne in attesa su 100. È una percentuale abbastanza alta. La buona notizia è la seguente: nella maggior parte dei casi dopo il parto si risolve spontaneamente.

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Medtronic Diabetes Junior Cup, dal 9 all’11 giugno a Milano

Si svolgerà dal 9 all’11 giugno, presso il centro sportivo Candido Cannavò dell’Idroscalo, il Medtronic Diabetes Junior Cup, il torneo europeo di calcio nato per sensibilizzare la popolazione e i piccoli pazienti su quanto sia impotante per i bambini affetti da diabete di tipo 1 lo sport e la condivisione di esperienze.

Diabete gestazionale, dieta e movimento per tenerlo sotto controllo

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Il diabete gestazionale è un disturbo che affligge le future mamme in una percentuale compresa fra il 3 e il 5 per cento. Molte di loro erano già diabetiche ma non lo sapevano, altre invece hanno sviluppato la malattia perchè portatrici di fattori di rischio predisponenti quali età superiore a trentacinque anni o precedenti casi di diabete in famiglia. Per questo motivo è fondamentale, in fase di pianificazione della gravidanza o quando si scopre di aspettare un bambino, fare tutti i controlli opportuni per verificare la presenza di diabete e prevenire eventuali complicazioni che potrebbero nuocere alla salute della mamma e a quella del nascituro.

Inoltre, quando la futura mamma è diabetica è fondamentale che segua una dieta equilibrata e che faccia, per quanto permesso dalla sua condizione, regolare attività fisica. Per quanto riguarda la dieta, la futura mamma dovrà privilegiare l’assunzione di pesce, oli vegetali e carboidrati complessi (pane, pasta e riso) e non esagerare con l’introito calorico giornaliero (che dovrà essere di circa 1700 calorie). Riguardo l’attività fisica, uno studio eseguito qualche anno fa all’Università di Perugia, dal gruppo Attività fisica del diabete Italia, ha messo in evidenza come il moto abbia il potere di normalizzare l’insulina, tenere a bada i triglideridi e aumentare la secrezione di ormoni regolatori quali cortisolo, glucagone, catecolamine.

Il parto in casa: cosa c’è da sapere

decidere di partorire in casaIn Italia non è molto diffuso ma spostandoci in Olanda la percentuale di mamme che decidono di partorire in casa è piuttosto elevata (circa una donna su tre mentre in Italia, secondo i dati dell’Associazione differenza maternità siamo intorno allo 0,4%). Ma intorno agli ’50 da noi era prassi piuttosto comune partorire in casa con l’ausilio di una levatrice.

Come contenuto all’interno dell’ultimo numero di Viversani & Belli però il parto in casa sebbene sia un’esperienza più naturale del parto in ospedale non è indicata per tutte le donne. Possono ricorrere al parto in casa le donne che hanno valori normali di pressione, che non hanno malattie come ad esempio il diabete gravidico e che non soffrono di anemia. Molto importante anche la posizione del bambino (deve trovarsi in posizione cefalica) e che la sua crescita nei nove mesi di gestazione sia stata regolare.