Se i genitori sono depressi, il bambino può avere problemi comportamentali

 

Capita spesso di sentir parlare di depressione post partum o baby blues. Purtroppo però non esiste solo quella correlata alla nascita di un figlio e sono molti i genitori, sia uomini sia donne, che soffrono di questo male dell’anima, che toglie le forze e la voglia di sorridere. Ma che conseguenze possono esserci sui bambini? È inevitabile che crescere con una mamma o un papà depresso inciderà sui suoi comportamenti.

Depressione post partum, con il cesareo aumenta il rischio

Il rischio di cadere in depressione dopo il parto aumenta se il bambino è venuto al mondo con il parto cesareo. A sostenerlo è uno studio condotto presso la Yang Ming University di Taiwan.

Secondo la ricerca in questione inoltre il rischio di depressione post partum aumenta del 48 per cento in caso di cesareo programmato. La causa di questo fenomeno risiederebbe, secondo gli studiosi, nel senso di fallimento e di perdita di controllo sperimentata dalle neo mamme cesarizzate.

Depressione pre-parto, la crisi di coppia mette a rischio la gravidanza

Non esiste solo la depressione post partum, quella forma depressiva che colpisce moltissime mamme dopo la nascita del bimbo. Purtroppo c’è un altro disturbo in agguato ed è stato ribattezzato “pre-baby blues“, ovvero la depressione pre-parto. Molte donne sono vittime dello sconforto proprio durante la gestazione. Il motivo? La mancanza di sostegno da parte del partner.

A sostenere questa tesi sono i ricercatori dell’istituto norvegese di sanità pubblica che, in un articolo in corso di pubblicazione su BMC Public Health, spiegano che la principale causa è da ricercare in un difficile rapporto con il compagno.

Depressione post partum, troppe donne restano sole

La depressione post partum, così come quella che sorge durante la gravidanza, è una delle esperienze più brutte che una donna possa fare. Lo so bene perchè sono passata attraverso entrambe: allo stato di enorme tristezza e prostrazione che caratterizzò quasi tutta la mia gravidanza infatti non tardò infatti a seguire, dopo qualche tempo, il cosidetto baby blues. Ricordo come se fosse ieri i momenti di enorme vuoto in cui io stessa non sapevo spiegarmi perchè quello che avrebbe dovuto essere uno dei momenti più belli della mia esistenza, l’attesa e, quindi, la nascita di mio figlio, si fosse trasformato in una delle esperienze più dure di tutta la mia vita.

Sinceramente non confidai a nessuno lo stato in cui mi trovavo anche perchè le lacrime che a volte non riuscivo a trattenere venivano equivocate (come se io non fossi felice di stringere finalmente fra le braccia mio figlio!!!!) o sottovalutate con uno “Stai su!” tra l’incoraggiamento e il rimprovero. Un’esperienza difficilissima dalla quale sono uscita molto lentamente, a fatica, con l’aiuto inconsapevole del mio bimbo; un’esperienza che molte, troppe di noi vivono ogni giorno. Leggendo il Corriere infatti, apprendo che nel nostro paese sono 90milla le neomamme che cadono nel tunnel delle depressione post parto e che solo nel 50% dei casi si giunge a una diagnosi e, di conseguenza, ad una terapia.