Il termine è scaduto, la data presunta del parto è ormai passata e il bimbo non vuole saperne di venire al mondo. Questo suscita spesso nelle future mamme, soprattutto se alla prima gravidanza, molte ansie e preoccupazioni. Un ritardo del parto, però, non indica per forza che qualcosa non va e non dovrebbe, quindi, agitare la donna in dolce attesa. Innanzitutto, la data del parto, stabilita dal ginecologo, è solo presunta ed indica approssimativamente lo scadere del termine. Non sempre, infatti, è possibile stabilire con esattezza quando sia avvenuta l’ovulazione, soprattutto in presenza di cicli lunghi ed irregolari. Se la gestante, inoltre, ha avuto in famiglia casi di gravidanza oltre il termine è più probabile che segua anche lei lo stesso percorso a causa del fattore familiarità.
Non bisogna dimenticare, inoltre, che la mente riveste un ruolo primario sull’andamento ormonale e il condizionamento psicologico può influire sulla gravidanza, ritardando anche il parto.