A meno di un mese dalla dichiarazione di incostituzionalità del divieto dell’eterologa, si registra un numero cosiderevole di richieste di potere usufruire di tale modalità di fecondazione. Sarebbero ben 3.500 le domande giunte dal 9 aprile scorso. Come afferma Elisabetta Coccia, presidente dell’Associazione dei centri di fecondazione Cecos Italia, il numero di richieste è elevato, ma si è ancora in attesa di indicazioni chiare e precise da parte del Ministero della Salute su come procedere.
cronaca
Scambio di embrioni, individuati i genitori biologici grazie al DNA
Individuati i genitori biologici dei due embrioni impiantati nell’utero di una donna presso l’ospedale Pertini di Roma. L’esame del DNA ha permesso di identificarli grazie alla compatibilità genetica accertata. Per il momento resta escluso il coinvolgimento degli altri genitori nella vicenda. L’esame, effettuato su cinque coppie, quella in attesa dei due gemelli ed altre quattro che insieme a questa si erano sottoposte la mattina dell’oramai celebre 4 dicembre scorso alla procreazione assistita presso l’Ospedale romano. I medici confermano: si è trattato di un errore umano. La vicenda ha preso il via in seguito alla denuncia dei genitori in attesa dei due gemelli presentata alla procura, attraverso l’avvocato Pietro Nicotera.
Fecondazione artificiale: scambio di embrioni, clamoroso errore
E’ incredibile ma è successo davvero. Presso il “Sandro Pertini” di Roma sarebbe avvenuto un clamoroso errore di scambio di embrioni fra due coppie. Da un paio di settimane l‘Unità per la sterilità dell’Ospedale romano è chiusa per volere della Regione Lazio che ne ha bloccato l’attività. Il 4 dicembre scorso quattro coppie si sarebbero sottoposte al trattamento di fecondazione assistita, dopo una serie di esami e controlli medici facenti parti della prassi, come di consueto. Ma evidentemente qualcosa deve essere andato storto ed i numerosi esami effettuati non sarebbero bastati ad evitare uno scambio di embrioni.
Sorelline uccise dalla madre, Lecco
E’ di ieri l’ennesima triste notizia della morte di tre bambine per mano della propria mamma. Una donna di origine albanese, residente a Lecco, all’aba di ieri mattina ha tolto la vita alle sue tre figlie di 13, 11 e 4 anni. Quella che fino a ieri era considerata una famiglia normale è stata stroncata in seguito al gesto insano della madre delle bimbe, in via di separazione dal marito, che al momento della tragedia si trovava in Albania per motivi di lavoro. A lanciare l’allarme un vicino di casa, alla quale la donna si era rivolta poco dopo l’alba a seguito della tragedia il quale, dopo avere chiamato un’ambulanza ed essersi reso conto di quanto accaduto, si sarebbe rivolto anche ai carabinieri.
Bambini uccisi dal padre, sgozzati due piccoli di 2 e 8 anni
E’ successo ancora. Ancora una volta un genitore si è macchiato del più terribile dei delitti, uccidere i propri figli. E’ accaduto in Brianza, a Giussano. Michele Graziano, questo il nome dell’uomo, ha sgozzato ieri i suoi due figli, una femmina di 8 anni ed un maschietto di soli 2. L’uomo, che stava affrontando un momento non facile, dopo la separazione dalla seconda compagna, era depresso e preoccupato di non poter offrire più ai suoi figli ciò di cui avessero bisogno.
Veleno ai bambini tra le caramelle di Halloween
Non sarà stata piacevole la sorpresa di una mamma di Sesto Fiorentino nel trovare, tra le caramelle ed i dolcetti vari raccolti dal proprio figlio durante la notte di Halloween, una bustina di insetticida. Una bustina di colore azzurro che spiccava decisamemente tra i dolciumi, ha subito attirato l’attenzione della donna, che, dopo avere letto la scritta riportata sopra si è resa conto trattarsi di deltametrina, un insetticida: notando poi tra le avvertenze quella di “Consultare un centro antiveleni in caso di intossicazione”.
Gravi due bambini caduti da escavatore durante festa di compleanno
Una festa di compleanno tra bambini finita male quella svoltasi in una cava di Cuggiono, in provincia di Milano, sabato 5 ottobre. Tre il numero dei bambini feriti in maniera grave, numerosi altri offesi lievemente. Presenti alla festa i compagni di classe del festeggiato, una ventina circa, di età compresa tra i 12 ed i 13 anni. Dopo un pomeriggio passato in allegria, tra giochi e divertimenti vari, il padre del ragazzino, nonchè proprietario della cava, probabilmente per leggerezza, avrebbe proposto un giro sull’escavatore, come ultima attività prima della fine della festa.
Bambini uccisi dal padre prima dell’incendio
Solo un paio di giorni fa apprendevamo la tragica notizia della morte di due bambini di 9 e 13 anni a causa di un incendio sviluppatosi nell’appartamento sito nella palazzina in cui vivevano a Ono San Pietro, in Vallecamonica, in provincia di Brescia. Per i bambini, rinvenuti ormai carbonizzati su un letto, non c’è stato niente da fare mentre il padre, con loro al momento della tragedia, era stato trasportato tramite elisoccorso all’ospedale di Esine. Oggi al dolore si affianca la rabbia. Dopo l’autopsia effettuata su corpo dei due bambini è emerso come nei loro polmoni non fosse presente alcuna traccia di fumo. Da quì all’ipostesi di reato il passo è breve, il padre li avrebbe uccisi prima del rogo. Tra le possibili modalità l’utilizzo di sonnifero o veleno o un soffocamento.
Siena, bambino sbranato dai due cani di famiglia
Si torna a parlare di cani e bambini. E’ di ieri la triste notizia della morte di un bambino di soli 17 mesi deceduto per opera dei due cani di famiglia, un incrocio tra pastore tedesco e rottweiler, che lo hanno sbranato nel giardino di casa. Il fatto è accaduto in provincia di Siena, a Petriccio Belriguardo, sito in periferia. Purtroppo a scatenare l’evento una serie di fatti susseguitisi l’uno dopo l’altro.
Bimbo dimenticato in auto dal padre
Sembra talmente surreale da credere che sia impossibile eppure è vero. E’ successo martedì 4 giugno, ma non si tratta di un caso isolato. Come si può dimenticare un figlio in auto per 8 ore? Un essere indifeso, legato al seggiolino, impossibilitato a reagire, a far notare la sua presenza? Eppure ciò è quanto accaduto a Piacenza. Il piccolo Luca di soli due anni non ce l’ha fatta, e dopo avere passato in auto al sole ben 8 ore è stato ritrovato dal padre avvertito dopo l’allerta del nonno. Lo stesso nonno che recatosi all’asilo per prendere il nipotino si è sentito dire dalle maestre che Luca, quel maledetto giorno, non era stato portato a scuola.
Bambini gettati dal balcone dalla madre, restano in gravi condizioni
Rimangono gravi le condizioni dei due bambini gettati dal balcone ad opera della madre sabato 18 maggio. Il più grande, di 6 anni, resta ricoverato in rianimazione a Legnano mentre la sorellina, di soli tre, si trova a Bergamo presso l’Ospedale Papa Giovani XXIII con gravi traumi al torace e all’addome a differenza del fratello che ha invece sbattuto violentemente la testa. L’accaduto, verificatosi in un appartamento di Busto Arsizio, costituisce l’ennesimo gesto insensato da parte di una madre.
La sentenza di Rignano Flaminio: qualche riflessione
Avrete letto tutte, probabilmente, della sentenza emessa nei giorni scorsi in merito ai presunti abusi su bambini della scuola materna “Olga Rovere” di Rignano Flaminio: tutti gli imputati sono stati assolti perché “il fatto non sussiste”. Dopo aver letto questa notizia, molti pensieri si sono susseguiti nella mia testa, e vorrei condividere con voi alcuni spunti di riflessione.
Soccorsa dalla polizia stradale, partorisce in autostrada
Penso di poterlo affermare con ragionevole certezza: ogni futura mamma desidera che il proprio parto proceda secondo un determinato copione. Molto probabilmente, immaginiamo di avvertire le prime contrazioni, di riconoscerle come quelle “buone” (ovvero quelle che ci avvisano che il momento è davvero arrivato), di prendere la nostra bella valigetta preparata con il giusto anticipo e di arrivare rapidamente in ospedale, dove potremo affidarci con tranquillità agli “addetti ai lavori”. Ecco, non sempre va così.
Mamme a tempo perso e pusher a tempo pieno
Non che ci sia una vera e propria emergenza, ma ultimaente si sente spesso l’associazione tra reati connessi allo spaccio di droga e la maternità. La prima impressione è che ci si sente in una sorta di inviolabilità, un lascia passare che approfitta della buona fede: “ti pare che una mamma spaccia”?!? Le stesse mamme che trovano le strisce rosa al supermeccato occupate e che alla fila in banca o alla posta non c’è nessuno a concederle il posto.