Il Lotus Birth è un particolare tipo di parto, definito integrale, che prevede che il bambino appena venuto al mondo rimanga attaccato alla propria placenta attraverso il cordone ombelicale che non viene reciso subito, come da prassi, ma lasciato attaccato fino al distacco autonomo. Si tratta, in sostanza, di attendere pazientemente che la placenta si stacchi naturalmente: ciò può avvenire in un minimo di tre giorni fino ad un massimo di 10. Chi decida di affidarsi a tale metodo sostiene di voler attendere che il distacco tra il bebè e la placenta avvenga solo quando entrambi siano pronti, nel totale rispetto dei tempi.
cordone ombelicale
Donazione del sangue del cordone, quali sono i criteri di esclusione
La donazione del sangue cordonale e quindi delle cellule staminali è un gesto di generosità molto importante. Non tutte le mamme possono però donare. È importante conoscere i requisiti di esclusione permanente perché in alcuni casi è meglio non farsi illusioni, soprattutto se la gravidanza arriva dopo una malattia grave o dopo un percorso importante. A volte, avere un bimbo è già un regalo enorme, che va accettato così, a braccia aperte godendosi il momento e magari prendendosi il proprio tempo.
Seracell, la banca per conservare il sangue del cordone ombelicale
Il futuro dei nostri figli potrebbe dipendere dalle cellule staminali. Sono una risorsa sempre più preziosa perché in grado di auto-replicarsi, di riparare i tessuti danneggiati e soprattutto possono essere utilizzate per guarire gravi malattie, quali i tumori del sangue o alcune patologie del sistema immunitario. Per questo motivo la Comunità scientifica raccomanda, al momento della nascita, la conservazione o la donazione del sangue cordonale, ovvero presente nel cordone ombelicale.
Una vita che nasce rigenera la vita, il convegno sulla donazione del cordone ombelicale
Si parla ancora troppo poco di donazione del cordone ombelicale e purtroppo sono numerose le famiglie che non sanno che questo piccolo tubicino, ricchissimo di cellule staminali, può essere di grande aiuto per la salute dei bambini malati (non solo del proprio piccolo). Ma non mancano solo le informazioni scientifiche. Vi siete mai chiesti come avviene la donazione e soprattutto a quali strutture rivolgersi?
La cicatrizzazione del moncone ombelicale
Il cordone ombelicale (o funicolo ombelicale) collega il feto alla placenta e permette al bambino di vivere all’interno dell’utero materno. Quando viene reciso, al momento della nascita, ne rimane un piccolo pezzetto attaccato all’addome del neonato; è questo il cosiddetto moncone ombelicale, destinato a cadere da solo dopo un periodo variabile tra sette e quindici giorni dopo la nascita.
Neonato abbandonato tra i rifiuti: sta bene e si chiama Mario
Si chiama Mario, il neonato che è stato abbandonato ieri a Brescia. È stato trovato vicino a dei cassonetti della pattumiera e ha solo due giorni. Oggi ho deciso di soffermarmi su questa storia, dopo il post di ieri, in cui abbiamo parlato dell’abbandono in ospedale dei bebè. Si tratta di un gesto legale e soprattutto di tutela del minore che consente alla mamma di metterlo al mondo in piena sicurezza (e anonimato) e di lasciarlo alla struttura, che se ne prenderà cura nel migliore dei modi. Per Mario non è stato così. È stato infilato in sacchetto di plastica e gettato come immondizia nei pressi del conservatorio.
A trovarlo è stato una donna. Si è accorta che questo sacchetto si stava muovendo e che potesse esserci dentro qualcuno di vivo, certo non un bambino. Il primo pensiero è stato un cucciolo di cane o di gatto. Invece, c’era lui, con la pelle chiara, per fortuna in buona salute, e con ancora il cordone ombelicale attaccato. È stato all’ospedale che hanno deciso di chiamarlo Mario (pesa 2 chili e 950 grammi ed è lungo 50 centimetri).
L’esposizione all’inquinamento in gravidanza potrebbe causare disturbi comportamentali nel bambino
E’ davvero senza fine l’elenco dei danni dell’inquinamento ambientale sull’uomo ed è sconcertante vedere come a farne le spese, lo abbiamo già detto, siano sempre più spesso i nostri figli; infatti, secondo una ricerca condotta presso il Columbia Center for Children’s Environmental Health, esisterebbe una relazione fra l’esposizione della madre all’inquinamento ambientale durante la gravidanza e l’insorgneza di disturbi psichici e del comportamento quali iperattività, deficit di attenzione e depressione infantile.
Lo studio ha preso in esame un campione di duecentoquindici bambini dei quali è stato analizzato alla nascita il sangue del cordone ombelicale; lo scopo era quello di valutarne i livelli di un marcatore biologico legato all’esposizione ad alcuni agenti inquinanti da combustione tra cui gli idrocarburi policiclici aromatici che, inalati dalla futura mamma, raggiungono il feto attraverso la placenta e si legano al suo dna condizionanone, a quanto sembra, lo sviluppo.
Pulizia del neonato, tutto l’occorrente
Come sapete già, per fare il primo bagnetto al neonato è opportuno attendere che il moncone del cordone ombelicale cada; prima di allora il bambino viene lavato “a pezzi”: faccia, collo (non dimenticatelo mai), mani e sederino. In questo periodo di all’incirca otto giorni per lavare il bambino vi occorrerà un contenitore di acqua tiepida, una spugna, una tovaglia morbida e pulita, dei dischetti di cotone, che utilizzerete per la pulizia degli occhi e del nasino, un batuffolo di cotone per la pulizia delle orecchie (che dovrà essere interna ed esterna). Già nei primi giorni di vita del bambino sarà opportuno curare l’igiene delle unghia che andranno accorciate almeno una volta a settimana utilizzando forbici dalle lame arrotondate.
Quando la caduta del moncone ombelicale vi permetterà di fare il bagno al bambino vi occorrerà invece un bel po’ di roba in più che avrete cura di tenere a portata di mano sul fasciatoio o su un ripiano vicino alla vasca da bagno se è lì che laverete il piccolo. Per il bagnetto vi occorre: del sapone neutro liquido, una spugna, dei dischetti di cotone, un asciugamani morbido e pulito, un termometro per verificare che la temperatura dell’acqua sia adeguata.
Cordone ombelicale, reciderlo pochi secondi dopo può prevenire alcune malattie
Tutte noi sappiamo quanto sia importante il cordone ombelicale nella crescita del feto, lo è anche dopo perché contiene come abbiamo detto più volte le famose cellule staminali, cellule preziose per la loro versatilità. La notizia di oggi riguarda proprio il cordone ed il fatto che questo forse viene reciso troppo presto durante l’ultima fase del parto, il legame che c’è tra madre e figlio andrebbe mantenuto più a lungo perché ciò aiuterebbe il piccolo ad essere tutelato rispetto ad alcune malattie.
Lotus Birth: una procedura in cui il cordone ombelicale non viene reciso
Oggi voglio parlarvi di una pratica non molto diffusa in Italia ma che in altre parti del mondo viene invece praticata più di frequente: il Lotus Birth.
Che cos’è esattamente il Lotus Birth?
E’ un rituale del dopo-parto, dei primi giorni di intimo isolamento. La nostra cultura occidentale ha perduto in gran parte questi rituali importantissimi del dopo-parto e i nostri bambini mostrano segni di essere cresciuti troppo in fretta, spinti verso una fase di crescita successiva prima di essere essenzialmente pronti, con l’inquietudine e la dissociazione che tutto ciò comporta. – Jeannine Parvati Baker-
Ed ancora:
Lotus Birth è il modo più dolce, sensibile e rispettoso per entrare nella vita.
E’ la procedura di nascita in cui il cordone ombelicale non viene reciso e il neonato resta collegato alla sua placenta. Pochi giorni dopo la nascita (dai 2 ai 10, ma di media 3/4) il cordone si separa in modo naturale dall’ombelico del bambino. Il distacco avviene quando entrambi, bambino e placenta, hanno realmente concluso il loro rapporto e decidono sia giunto il momento della separazione
Queste sono le parole esaustive tratte dal sito Lotus Birth che spiegano in maniera più che esaustiva cosa si intende con questa pratica che concretamente consiste nel “non fare”.
L’ultima fase del parto: il secondamento
In questi ultimi giorni ti ho parlato della fase dilatativa e della fase espulsiva del parto, in realtà c’è una terza parte, il secondamento, che spesso viene posta in secondo piano perchè avviene quando il tuo bimbo è già venuto al mondo. Una volta uscito il bambino, mentre lo coccoli e lo tieni tra le braccia, l’ostetrica si preoccuperà di verificare l’espulsione della placenta e degli annessi fetali, una procedura che di solito richiede circa venti minuti, ma che può durare anche un’ora. A volte può accadere che la placenta e il cordone ombelicale, elementi che per nove mesi hanno nutrito e garantito il benessere e lo sviluppo del tuo cucciolo, vengano espulsi senza neppure tu te ne renda conto, a volte invece può servire l’aiuto dell’ostetrica e di qualche piccola spinta.
Dopo aver dato alla luce il tuo bambino la placenta si distacca dalla parete uterina, prima attraversa la cervice uterina e poi viene espulsa dalla vagina, l’ostetrica in questo momento potrebbe anche facilitare l’espulsione tirando leggermente il cordone ombelicale. In questa fase è molto importante che l’ostetrica controlli la placenta per verificare che sia integra e che non siano rimaste delle parti all’interno dell’utero, in questo caso potresti essere soggetta a emorragie oppure potresti aver bisogno di un raschiamento da effettuare alla visita di controllo.
La guida delle gravidanza: 32esima settimana
LA TRENTADUESIMA SETTIMANA DI GRAVIDANZA
Mancano otto settimane al parto e ora dovrai pensare se hai dimenticato di comprare qualche cosa, consultati con qualche tua amica che già ha partorito lei ti potrà aiutare a completare la lista di cose da fare. Sai che nel momento del parto potresti sentire freddo ai piedi, il consiglio è quello di mettere nella valigia dell’ospedale un paio di calzini pesanti da mettere durante il travaglio. Porta anche un mollettone per raccogliere i capelli, sicuramente durante il parto i capello sciolti potrebbero infastidirti.
Se hai ordinato la carrozzina richiama il negozio e sollecita che la facciano arrivare qualche giorno prima della data prevista per la nascita, in modo che tu possa provare come funziona, come si smonta e si rimonta e che tu la possa preparare con i lenzuolini e le copertine che hai preso per il tuo bambino.
La guida dell gravidanza: 31esima settimana
LA TRENTUNESIMA SETTIMANA DI GRAVIDANZA
Ormai mancano circa due mesi al lieto evento e tu stai pianificando tutto quello che accadrà, dove partorirai, se farai l’anestesia epidurale, se donerai il cordone ombelicale o se lo conserverai in una banca privata. Hai ordinato la carrozzina e hai già lavato tutto il corredino del tuo piccolo, ricordati di tagliare tutte le etichette ai body e alle tutine potrebbero fare irritazione alla pelle delicata del tuo piccolo.
Potresti essere un pò nervosa in queste settimane, il parto si avvicina e l’ansia di non sapere cosa ti aspetta ti fa discutere spesso con il tuo compagno, lo farai entrare con te in sala parto oppure preferisci stare da sola con l’ostetrica? Questo dipende sia da te che dal suo carattere, avrai bisogno di una persona coraggiosa e che ti possa essere di conforto, non di qualcuno più spaventato di te.
La guida della gravidanza: 30esima settimana
LA TRENTESIMA SETTIMANA DI GRAVIDANZA
Ormai mancano dieci settimane tonde e tonde e tu cominci davvero a sentire il peso del tuo pancione, ricordati di indossare la pancera ti darà un grande sollievo. La notte con tutta probabilità inizierai a sentire qualche piccola contrazione, non ti allarmare sono contrazioni preparatorie assolutamente innocue che aiutano il tuo utero al lavoro che dovrà compiere in prossimità del parto.
Sai che dopo la nascita del bambino dovrai abituarti a riposare nei momenti in cui lui dormirà? Se vuoi conservare le forze e riuscire ad allattare serenamente è bene che tu dorma quando lui dorme, anche perché appena nato le pause tra una poppata e l’altra saranno talmente ravvicinate che ti sembrerà che appena finito dovrai riiniziare.