Le contrazioni sono un fenomeno fisiologico che accompagna la donna durante tutti i nove mesi di gravidanza. Si tratta della risposta dell’utero all’ossitocina che favorisce l’aumento della concentrazione di ioni di calcio nelle cellule muscolari uterine. Tutto questo attiva delle sostanze (l’actina e la miosina) che determinano l’accorciamento delle fibre muscolari e, quindi, le contrazioni. Durante la gravidanza, le contrazioni possono presentarsi sporadicamente e con irregolarità (le cosiddette contrazioni di Braxton Hicks) e servono all’utero per adattarsi alla crescita del feto e prepararsi al parto. Le vere e proprie contrazioni, però, sono quelle che indicano l’inizio del travaglio e servono a dilatare il collo dell’utero per la fase espulsiva del parto. Queste contrazioni sono più evidenti, dolorose e soprattutto regolari.
Generalmente, le contrazioni hanno un’intensità crescente: partono deboli per poi raggiungere il picco più doloroso e poi regredire. Quando si avvicina il momento del parto e le contrazioni diventano più frequenti e regolari è importante capire quando bisogna recarsi in ospedale e per farlo occorre monitorare la frequenza ed il ritmo delle contrazioni. Misurare le contrazioni e, in particolare, controllare quanto durano e l’intervallo che c’è tra loro, può risultare utile per tenere sotto controllo quello che sta accadendo.