Durante la legislatura precedente, a marzo di due anni fa, il governo e le parti sociali si sono riunite con lo scopo di conciliare lavoro e famiglia e di meglio regolare la genitorialità attraverso una modulazione degli orari di lavoro. L’intesa prevedeva la possibilità del congedo di maternità part time estendibile ad un anno, l’incentivazione del telelavoro, l’istituzione di banche dati e maggiore flessibilità negli orari di lavoro da parte delle aziende e dei datori.
Misure d’obbligo. Specie se si considera che, giustamente, si guarda con interesse agli incentivi alle assunzioni di donne e mamme.
In questi giorni si è riaperto il dibattito non solo sui diritti e il congedo di maternità, ma anche su quello di paternità.