disturbi gravidanza

Disturbi e complicanze in gravidanza potrebbero essere causati da un batterio

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I primi mesi di gravidanza sono davvero faticosi: le mamme in attesa devono fare i conti nella maggior parte dei casi con una fastidiosa nausea. Superato il primo trimestre, i disturbi non finiscono, dalla nausea si passa al reflusso. Secondo un nuovo studio realizzato dai ricercatori Sant’Anna e dell’Università di Torino pubblicato sul World Journal of Gastroenterology, alcune complicazioni tipiche della gestazione sono causate dall’Helicobacter pylori.

Save the children, il Rapporto sullo stato delle madri

E’ stato diffuso proprio in questi giorni, alla vigilia della Festa della mamma, il dodicesimo Rapporto sullo stato delle madri nel mondo stilato dall’associazione umanitaria Save the children. I dati emersi, registrati su scala globale, sono abbastanza sconfortanti almeno per quanto riguarda la sicurezza e la salute delle mamme e dei bambini, soprattutto nei paesi in via di sviluppo.

Secondo il Rapporto infatti sono ben 48 milioni le donne nel mondo che partoriscono senza l’aiuto di personale medico o ostetrico mentre due milioni lo fanno addirittura in completa solitudine senza neppure un familiare a sostenerle, in conseguenza di ciò ogni giorno mille tra donne e bambini muoiono per complicanze legate al parto e queste morti sarebbero evitabili se ad assisterli ci fosse un’ostetrica.

Ipotermia terapeutica per limitare i danni al parto

Sappiamo tutte molto bene che la carenza di ossigeno o la mancanza di afflusso di sangue al cervello, al momento del parto, possono generare sofferenza cerebrale nel neonato con gravi ricadute sulla sua salute. Nei casi meno gravi il danno può essere arginato con la rianimazione ma cosa possono fare i medici quando le condizioni del piccolo si rivelano più serie?

Una nuova speranza arriva “dal freddo” e gli esperti la chiamano ipotermia terapeutica o cooling. Il trattamento, già introdotto in diversi ospedali dell’Italia del nord e adesso praticato anche all’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma, consiste infatti nel porre il neonato su un materassino refrigerante collegato a una macchina che mantiene la temperatura costantemente sui 33°C circa. Tutto per circa 72 ore, durante le quali i parametri vitali e l’attività cerebrale del piccolo vengono costantemente monitorati.

Fecondazione in vitro, il caffè riduce le complicanze

Sono sempre più numerose le coppie che scelgono la fecondazione in vitro per avere un bambino. Certo, non sempre questo trattamento funziona: possono esserci, infatti, numerose complicanze.  Sembrerebbe che la caffeina possa ridurre eventuali rischi che possono mettere anche in pericolo la vita della donna.  Quali? Uno di questi è la dilatazione dei vasi sanguigni con una possibile conseguente fuoriuscita del sangue nei tessuti. Tutto ciò sarebbe causato dai farmaci utilizzati per stimolare le ovaie.  In gergo tecnico, questo disturbo si chiama sindrome da iperstimolazione ovarica o OHSS e ne sono soggette circa il 30% delle signore che scelgono la fecondazione, quasi una paziente su tre.

Questa sindrome si manifesta con alcuni dolori addominali o un po’ di gonfiore, alcune donne non avvertono neanche il medico con urgenza, ma è davvero gravi perché comporta problemi di coagulazione del sangue e anche danni renali e alle ovaie.

Ogni minuto una donna muore di parto

morire durante il parto

Quello di cui vi sto per parlare, le donne che muoiono per parto, è un argomento molto triste; credo però sia giusto sensibilizzare l’opinione pubblica e magari anche le istituzioni affinché trovino al più presto una soluzione.

Pensate che  nel mondo ogni minuto una donna perde la vita a causa di complicazioni legate alla gravidanza e al parto. Non solo. Anche l’aborto clandestino o comunque sia praticato in condizioni non sicure provoca moltissimi decessi: ben 68 mila. Questi sono soltanto alcuni dei dati presentati a Roma, presso la sede dell’Enciclopedia italiana, da ActionAid, Aidos e Cestas che hanno curato il rapporto 2010 La salute materna dai finanziamenti al campo. Le politiche che fanno la differenza.