Sono giorni duri questi, l’inevitabile ondata di caldo è arrivata e sta già mettendo a dura prova la nostra penisola. Ad esserne maggiormente colpiti sono i bambini. Tra i disagi legati all’afa c’è la difficoltà nel dormire che, chi abbia dei bimbi piccoli in casa, avrà sicuramente già testato. Ecco che dormire diventa una sfida. Chi non abbia a disposizione l’aria condizionata che, ricordiamo, va sempre utilizzata con moderazione anche di fronte alle temperature più alte, dovrà destreggiarsi tra un pianto ed un capriccio notturno. Ecco a questo proposito dei trucchi che possono attenuare la percezione del calore ed aiutare un po’ tutta la famiglia a trascorrere una notte serena.
come far dormire i bambini
Come fare abituare il bambino a dormire da solo
Si tratta di un’ardua impresa ma fare abituare il nostro bambino a dormire da solo è un’operazione che va fatta, per il suo bene e per la sua emancipazione. Certo è che dal punto di vista di una mamma possa risultare difficile, spesso ci si sente colpevoli nel cercare di farlo rimanere nel lettino nonostante i pianti interminabili in presenza dei quali ci si stringe il cuore. Ma con pazienza, amore e soprattutto in maniera del tutto graduale, senza forzature ed apprensioni, il risultato desiderato si otterrà senza traumi da parte di entrambe le parti.
Neonati, qual è la posizione corretta per dormire
Una volta portato a casa il bebè è un cucciolo da accudire con cura che i genitori vorrebbero proteggere da ogni piccola o grande insidia. Uno dei dubbi più frequenti riguarda la posizione in cui dovrebbe dormire. Sono tante le domande che i neo genitori vanno a porsi a riguardo ed alle quali il Ministero della Salute risponde in maniera decisa consigliando di farlo riposare a pancia in su. Tale posizione, infatti, ridurrebbe notevolmente il rischio della SIDS, ovvero della tanto temuta morte in culla. Avvenimento non ancora del tutto chiarito dalla medicina, la morte in culla si eviterebbe proprio facendo dormire il proprio bebè in posizione supina almeno fino ai 6-8 mesi.
Il sonno del neonato, parte seconda: il metodo Hogg
Insegnare al bambino ad addormentarsi da solo e a dormire tutta la notte: un sogno per molte mamme e un argomento piuttosto spinoso, che non manca mai di suscitare polemiche tra opposte fazioni.
Il sonno del neonato, parte prima: il metodo Estivill
“E la notte, ti dorme?” è in genere la seconda o terza domanda che viene rivolta a una neomamma a spasso con il suo bambino dopo “Come si chiama?” e “Maschietto o femminuccia?”. La risposta più giusta sarebbe, a mio avviso: “Ha un mese, e non dorme, come è normale che sia.”
Cosa fare se il bambino non dorme di notte
In genere verso i sei-otto mesi di vita, con grande sollievo da parte di mamma e papà, la maggior parte dei bambini comincia a dormire per tutta la notte (o quasi). Non è raro però che alcuni continuino a svegliarsi, addirittura fino ai cinque anni di età. Per risolvere il problema è fondamentale capire le ragioni di questo comportamento, mentre se non ve ne sono, almeno apparentemente, può venirci in aiuto qualche piccolo stratagemma. Vediamo.
Un buon rapporto genitori-figlio aiuta i bambini a dormire meglio
Un bambino che dorme sereno e tranquillo per tutta la notte è il sogno di tutte le mamme ed i papà. Purtroppo, però, il sogno non sempre si realizza e molti genitori si trovano a dover fare i conti con un bimbo che non dorme o dorme ben poco. Il problema, che rischia di mandare in tilt i genitori, è stato più volte affrontato da medici e scienziati che hanno cercato, spesso invano, di trovare una soluzione. Alcuni ricercatori americani della Penn State University (USA) hanno tentato di dare una risposta agli interrogativi dei genitori sul sonno dei bambini. Un recente studio della Penn State University, infatti, ha evidenziato che il segreto per favorire il sonno dei bambini risiede nel tempo che i genitori trascorrono con i propri bambini.