Il caldo estivo in combinazione con il cambio delle abitudini che riguardano gli orari, i rit i sonno-veglia e le attività giornaliere, mette a dura prova l’appetito, soprattutto quello dei bambini. La loro alimentazione non deve risentirne considerando anche il fatto che le alte temperature comportino indirettamente una sostanziale perdita di sali minerali ed altre sostanze benefiche attraverso la sudorazione, proprio quelle che rappresentano delle preziose alleate per il loro benessere psicofisico. Ed allora, quali sono i cibi da preferire nell’ambito dell’alimentazione estiva dei bambini?
cibo e bambini
Cosa portare da mangiare in spiaggia per i bimbi
Siete pronti per scendere in spiaggia: teli presi, creme solari anche, secchiello e paletta non possono mancare e neanche il berretto. In quanto al cibo? Avete già deciso o siete in dubbio su cosa portarvi dietro per la merenda o il pranzo dei vostri bimbi? Inutile dire come siano banditi in generale, ma soprattutto al mare, sotto il sole cocente, piatti troppo elaborati o fritti, eccessivamente conditi e pesanti da digerire.
7 tramezzini farciti per bambini con foto
Vi capita mai di avere a che fare con i capricci dei bambini a tavola? Domanda forse retorica, è vero, credo sia accaduto a tutti di dover fronteggiare questo o quel rifiuto, anche immotivato, di fronte l’ennesimo piatto portato a tavola. A questo proposito vi consiglio dei tramezzini farciti per bambini con le relative foto, per andare sul sicuro. Si tratta di preparazioni golose con decorazioni spiritose che riproducono animaletti o omini, personaggi, insomma, per i quali i piccoli vanno matti. Risultano ottimi, infine, da proporre in occasione di feste di compleanno o buffet a tema. Eccole di seguito le immagini dei tramezzini più divertenti che ci siano, per conquistare i piccoli di casa e non solo.
Gusti alimentari dei bambini: non a tutti piacciono gli stessi cibi
Non è raro vedere i bambini impazzire di fronte a caramelle e/o patatine. Non è un mistero che in molti amino il cosiddetto cibo spazzatura, dal quale i genitori cercano, a volte senza successo, di tenerli alla larga. E se è vero che i bambini adorino cibi zuccherati e grassi, è anche vero che non tutti abbiano gli stessi gusti, anche e soprattutto in riferimento alla loro nazionalità. Proprio di questo tema si occupa una ricerca pubblicata sulla rivista Food Quality and Preference, che ha evidenziato come non tutti i bambini di età inferiore ai 10 anni abbiamo la predilezione per gli stessi alimenti.
Bambini a tavola, le regole del pediatra
Spesso si assiste a scene di ordinaria follia quando si parla di bambini a tavola. Capricci interminabili, cucchiaiate di pastina sparse quà e là per la cucina ed ancora urla e pianti perchè non si vuole abbandonare il gioco che si stava facendo. A questo proposito esistono una serie di consigli forniti dai pediatri al fine di contenere la situazione e limitare i danni. Ecco le regole per quanto riguarda i bambini a tavola.
Il cibo spazzatura influisce sull’intelligenza dei bambini
Di fronte al dilagare di sovrappeso e obesità infantile è nostro dovere interrogarci circa la qualità del cibo che portiamo in tavola per i nostri bambini. Tanto più che la ricerca sul tema non manca di darci notizie sempre più sconfortanti che devono per forza indurci a cambiare, laddove necessario, abitudini prima che sia troppo tardi. Infatti, secondo uno studio condotto dal Dipartimento di psicologia della Goldsmith University of Londono, il cosiddetto cibo spazzatura, oltre a causare obesità, incide negativamente sullo sviluppo cognitivo.
La pubblicità dei fast food è impressa nelle menti dei bambini
Si parla tanto della necessità che i bambini mangino cibo sano e genuino ma alla fine chi di noi non ha mai ceduto alla loro richiesta di passare la serata in quel famoso fast food? D’altra parte patatine, hamburger e bibita gassata e zuccherata non sono certo da demonizzare a patto che non li si consumi troppo di frequente. Tanto però basta, a quanto pare, perchè le giovani menti dei nostri figli si affezionino all’idea di mangiarli e provino un immenso piacere alla sola vista dei marchi che li pubblicizzano.
I bambini liberi di pasticciare con il cibo mangiano meglio
Dover ripulire seggiolone, pavimento, abiti e bimbo dopo ogni pasto certamente non è un compito piacevole per nessuno. Eppure applicare il concetto di perfezione casalinga anche ai nostri pargoli non solo non è sempre possibile (fortunatamente) ma può risultare anche controproducente. Il cibo non è solo una necessità e lasciare che i piccoli si sporchino un po’ mentre mangiano può aiutarli a viverlo anche come un piacere.
Infatti, secondo uno studio condotto dagli studiosi dell’Università di Nottingham su un campione di oltre centocinquanta bambini dai venti mesi ai sei anni di età, i piccoli lasciati a pasticciare con quello che hanno sul piatto sin dalle prime fasi dello svezzamento avranno, nell’immediato futuro, un rapporto migliore col cibo: impareranno a gustare di più gli alimenti, quelli sani soprattutto, e si sentiranno più sazi.
Dallo svezzamento in poi: come regolarsi con le porzioni di cibo
Diciamolo subito: il problema della quantità di cibo che un bambino mangia/dovrebbe mangiare fa parte di tutto quell’insieme di ansie e aspettative che noi mamme siamo bravissime a crearci.
Obesità infantile: Italia e Messico per la ricerca dei fattori socio-culturali
Non solo gli stessi colori della bandiera nazionale. Da oggi Italia e Messico sono accumunati dal comune sforzo di studiare i fattori socio-culturali alla base del sovrapeso e dell’obesità infantile. E’ quanto è emerso dal XI Congreso interamericano del Colegio de Pediatrìa a Monterrey, in Messico che ha stabilito uno studio della durata di due anni.
Come comportarsi se il bambino mangia troppo
E’ facile sentire i genitori lamentarsi perché il bambino non mangia: ha poco appetito e non finisce mai ciò che ha nel piatto. È sempre più comune però avere a che fare con piccoli che invece mangiano troppo e non per fame. Questo è un problema per tanti bimbi, infatti, hanno un rapporto col cibo quasi morboso e il loro desiderio di cibo sembra non placarsi mai. Ma come si fare dire no? E qui si cade nell’errore: quello di concedere troppo a rischio però non dell’educazione, ma della salute di vostro figlio.
È abbastanza normale nel corso della vita avere momenti di appetenza maggiore e minore, bisogna però capire se il cibo diventa una valvola di sfogo per un problema più grande. Può succedere nei periodi di difficoltà a scuola, o quando i mutamenti del corpo procurano imbarazzi e non li si sa gestire: gli alimenti si trasformano in una rassicurazione.
Quando far mangiare il bambino da solo
Molte mamme si chiedono se esista o meno un’età ideale nella quale il bambino debba iniziare a mangiare da solo; in realtà, come per le altre attività che il piccolo dovrà imparare a compiere, tutto dipende dai suoi tempi e dai segnali che manda ai genitori, come ad esempio il suo comportamento nei confronti del cibo e degli altri oggetti ad esso collegati, come posate e piatti. Se notate che il bambino è molto incuriosito da quello che lo circonda e che vuole afferrare tutto, potete iniziare a farlo provare a mangiare da solo.
Fin dallo svezzamento permettete al bambino di esplorare il cibo, non solo offrendogliene molte varietà, ma anche facendoglielo portare alla bocca da solo con le manine: è importante, infatti che conosca il cibo tramite il tatto, il gusto e l’olfatto, e che si abitui ad assaggiare di tutto. Per fargli prendere confidenza con le posate, dai sei mesi in poi potete dargli un cucchiaino, e dall’anno in poi una forchettina di quelle adatte ai bambini.
Quando il bambino avrà compiuto un anno, potrete lasciarlo mangiare da solo almeno per la prima metà del pasto e poi aiutarlo successivamente, lodandolo quando riesce portare un boccone in bocca da solo e in modo corretto.