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Pap test, come si esegue

Il collo dell’utero, altrimenti detto cervice, può essere interessato da diverse tipologie di disturbi: infezioni, infiammazioni, displasie (alterazioni della cervice che possono avere evoluzione tumorale) e cancro. Quest’ultimo in particolare, rappresenta una delle cause di morte più comuni per le donne di età compresa fra 35 e 55 anni e la sua diagnosi tempestiva è di fondamentale importanza per una prognosi positiva. Uno degli strumenti più efficaci ed importanti di cui noi donne disponiamo in questo senso è il Pap test; un esame rapido e indolore cui tutte noi dovremmo sottoporci almeno ogni tre anni.

Il Pap test, noto anche come striscio, nacque nel 1943, anno in cui fu messo a punto dal citologo rumeno Papanicolau con lo scopo di valutare lo stato delle cellule dell’utero al fine non solo di diagnosticare il cancro della cervice ma anche di individuare eventuali lesioni che potrebbero avere esito tumorale, così come la presenza di semplici infiammazioni. Come accennato, è un test del tutto indolore, dura pochi minuti e può essere eseguito durante una normalissima visita ginecologica (potete quindi chiedere al vostro medico di effettuarlo in ogni momento).

La fase dilatativa del parto

sala-travaglioTi ho già parlato qualche giorno fa della fase espulsiva del parto, oggi ti parlerò della fase dilatativa che rappresenta il momento vero e proprio del travaglio. Come sai durante la gestazione il collo dell’utero deve essere chiuso ermeticamente, anche se purtroppo ci sono dei casi in cui invece questa parte risulta incontinente e si deve applicare un cerchiaggio. A partire dalla trentottesima settimana di gravidanza inizierai ad avvertire le contrazioni che prepareranno la cervice uterina al giorno del parto, questa sotto l’azione delle contrazioni diventerà più morbida ed inizierà ad accorciarsi.

Quando inizierà il travaglio vero e proprio, cioè quando le contrazioni avranno una cadenza ritmica e torneranno circa ogni tre minuti con una durata di almeno un minuto, il collo dell’utero si appianerà totalmente divenendo un tutt’uno con la parete uterina e poi comincerà a dilatarsi. Questa fase può durare anche diverse ore e tu dovrai cercare di riposare tra una contrazione e l’altra, dovrai bere e ricaricare le tue energie mangiando qualcosa di dolce. Gli alimenti più adatti sono quelli che si digeriscono facilemente e che sono energetici, come un cucchiaino di marmellata o di miele, una zolletta di zucchero, una caramella o una fetta biscottata.

La fase espulsiva del parto

fase-espulsiva-partoOggi vi voglio parlare della fase finale del parto, la cosiddetta fase espulsiva. E’ il momento più coinvolgente del parto quello in cui tu dovrai essere più attiva e nel quale raccoglierai tutte le forze che nascondi dentro di te per far nascere il tuo bambino.

Il periodo espulsivo avviene dopo che la cervice uterina si trova nel momento di massima dilatazione, ovvero ha raggiunto i dieci centimetri ed il collo è completamente appianato. Questo momento succede appunto alla fase dilatativa e di solito, ma non è una regola, tra le due fase si crea un momento di stop in cui potrai riprendere fiato prima del rush finale. Subito dopo sentirai una fortissima pressione sul retto e avvertirai come un impellente stimolo di andare in bagno e quindi di spingere. A quel punto sarà il tuo corpo a dettare le regole del gioco, tutto avverrà nella maniera più naturale dovrai solo assecondare i messaggi che il tuo fisico ti lancia.

La fase espulsiva ha una durata che varia da un’ora-un’ora e mezzo nel caso si parli di un primo figlio a mezz’ora-un quarto d’ora nel caso si parli di parti successivi. Una variabile fondamentale è rappresentata anche dalla testa del bambino e dal suo peso, più il bimbo è piccolo più sarà facile spingerlo fuori.

Durante la fase espulsiva sfrutterai al massimo la tua muscolatura addominale per effettuare le spinte, sarai attiva e con tutta probabilità farai tutto da sola, perché solo tu sai qual’è il momento migliore.