Come difendere i bambini dagli abusi e dalla violenza? anzi, come imparare ai bambini a difendersi? A quest’ultima domanda hanno cercato di dare una risposta esauriente gli esperti riuniti alla Mediateca di Santa Teresa da Terre des Hommes 1, in occasione della presentazione del suo kit IO mi Proteggo – strumenti a misura di bambino per la prevenzione degli abusi sull’infanzia. Dal congresso è emersa la necessità di coinvolgere direttamente i bambini nella difesa dagli abusi, mettendo a loro disposizione dei mezzi che parlino la loro stessa lingua. Si ma come? lo spiega Federica Giannotta, Responsabile Diritti dei Bambini di Terre des Hommes:
bullismo
Depressione da social network, attenzione ai nostri figli adolescenti
Tuttomamma è un blog che si occupa molto di neo e future mamme e dei loro piccoli. Tuttavia, da qualche tempo a questa parte, ci fa piacere dedicare i nostri post alle mamme che hanno già figli adolescenti. L’adolescenza è un periodo molto delicato, in cui mamma è papà sono spesso chiamati a dura prova più di quanto non accadesse durante l’infanzia dei loro, un tempo, bambini. Oggi, in particolare, parliamo di social network e degli effetti deleteri che può avere sui ragazzi il loro uso eccessivo e scriteriato, soprattutto laddove si annidano fragilità e insicurezza.
Secondo uno studio condotto presso la statunitense American Academy of Pediatrics, infatti, i ragazzi che presentano problemi comportamentali e/o un basso grado di autostima rischiano di vedere peggiorata la propria condizione a causa dei social network. Questo, secondo i ricercatori, a causa dell’inevitabile confronto con i coetanei più popolari e del rischio che si verifichino episodi di cyber-bullismo, come quello di cui è rimasta vittima una quindicenne americana, suicidatasi dopo essere stata pesantemente derisa dai compagni sul suo profilo di facebook.
Corsi anti-bullismo per i bambini delle Elementari
Non è la prima volta che affrontiamo il tema del bullismo, perché purtroppo nelle scuole (e non solo) è sempre più diffuso. Lo troviamo tra i bambini piccoli, tra i ragazzi più grandi e non fa neppure distinzione di sesso. Esistono però i programmi antibullismo nelle scuole e sono in grado di ridurre fino al 72% il pettegolezzo tra gli studenti, una forma di vessazione verbale che, secondo gli esperti, arriva spesso a sfociare in atti di bullismo fisico, anche in manifestazioni di violenza.
Questo almeno quanto sostiene uno studio dell’Università di Washington e pubblicato su School Psychology Review, da cui si evince che il gossip e le chiacchiere maligne possono scatenare reazioni violente e che tre mesi di corso anti-bulli ha portato ottimi risultati.
Cyber-bullismo, la violenza viaggia online
I bulli sono sempre esistiti, ma oggi la violenza tra i ragazzi e tra i bambini sta davvero dilagando. Forse il problema si è aggravato perché la maleducazione viaggia su più canali, come la televisione e soprattutto la Rete, che da un lato è un meraviglioso strumento, dall’altro può diventare anche pericoloso. Da qualche anno ormai ha preso piede quello che in gergo è stato definito cyber bullismo e le principali vittime sono proprio le regazzine.
A darne notizia sono un paio di sondaggi che, effettuati in Norvegia dall’agenzia di ricerche di mercato TNS Gallup e dalla compagnia telefonica Telenor, dimostrano che due adolescenti su tre sono femmine. Il cyber-bullismo può avvenire sia attraverso immagini che attraverso il testo: fotografie private che viaggiano online senza autorizzazione, ma anche frasi offensive postate su bacheche virtuali (da Facebook a Twitter).
I bambini vittime di abusi di rischiano di diventare adulti violenti
Oggi scegliamo un argomento davvero molto doloroso, ma quando ho letto questa notizia mi è sembrata giusta condividerla con voi, mamme, e sentire anche la vostra opinione. Dietro a storie di abusi e violenze sui minori può celarsi un’altra precedente storia di degrado e abusi. La tesi di alcuni ricercatori londinesi è quella che gli adulti malati, che abusano di bambini, sono in realtà dei bambini abusati, come se la violenza incorporata da piccoli si trasformi in altra violenza da grandi.
A dimostrarlo sono stati gli esperti del National Clinical Assessment and Treatment Service xhe hanno condotto uno studio su un gruppo di 27 bambini fino ai 10 anni di età che hanno molestato fratelli, amici o compagni di scuola, i classici piccoli bulli. Questi ragazzini hanno mostrato di essere mentalmente disturbati e di non essere in grado di formare delle relazioni sane.
Il bullismo inizia all’asilo e spesso coinvolge le bambine
Il bullismo si sta diffondendo tra i bambini. Se prima si trattava di un fenomeno sociale, tipico degli adolescenti, ora la fascia di età si è nettamente abbassata, tanto che è stato definito un fenomeno trans-sociale. Il luogo in cui manifesta maggiormente, ovviamente, è la scuola, dove ogni giorno nel 49,9% delle classi si compiono atti di bullismo. Ma vera notizia è che le famose pupe sono diventate delle baby bulle, visto che un bullo su 6 è donna e si sta diffondendo, in modo preoccupante, anche nella scuola materna. Ma questa è solo una delle facce del disagio minorile: per dimostrare il proprio potere, bambini e adolescenti si espongono a situazioni di rischio, a volte anche estremo.
Il bullismo in genere si manifesta verso gli 8 anni, ancora alle elementari, quando le classi si stanno strutturando e anche i rapporti tra i compagni devono equilibrarsi. Purtroppo in Italia, ci sono esempi già di bulli di 4 anni, che aggrediscono i coetanei, prima verbalmente e poi fisicamente. Le cause scatenanti sono la diversità, razziale o della disabilità e nelle medie e al liceo si aggiunge anche l’omofobia.
Giochi all’aperto vietati all’80% dei bambini italiani
È difficile sentire nelle strade il vociare dei bambini che giocano, magari in parchetto. Questo perché le città italiane hanno sempre spazi dedicati a piccoli e poi perché i genitori tendono a chiudere in casa i figli. È il classico atteggiamento della vita moderna: le persone crescono sole e alienate, magari chattando o navingando in Intenet davanti allo schermo freddo di un pc o inviando sms con il cellulare. Il risultato? Questo comportamento è alla base dei disagi degli adolescenti di oggi: abuso di alcol e droghe, suicidi, bullismo potrebbero essere spiegati anche dal fatto che ai nostri piccoli manca oggi la libertà di movimento e il tempo libero.
L’80% dei bambini non gioca più all’aria aperta: non esiste più il senso di aggregazione spontaneo o la voglia incontrasi per divertirsi insieme, magari con poco. Su questo argomento hanno dibattuto molti esperti durante il 66esimo Congresso della Società italiana di pediatria (Sip).