I nuovi eroi dei bambini sono i protagonisti dei videogame

 

Gli eroi fanno sognare e aiutano a diventare grandi, ad avere grandi ideali e a combattere un po’ le paure. Quali sono i miti dei più piccoli? Di solito si trovano nella letteratura e nei cartoni animati. Dopo anni di Superman, Uomo Ragno, e i più recenti Winx e i Gormiti, oggi è nel mondo dei videogiochi dove nascono i nuovi eroi degli under 15 e i più amati pare siano gli Skylanders Swap Force, considerati i personaggi protagonisti dei giochi preferiti dai bambini italiani.

videogame 

I videogiochi un’ora la giorno aiutano la socializzazione

videogiochi.jpg

Per anni abbiamo messo sotto processo l’uso dei videogiochi, considerati dannosi per il bambino. Intendiamoci, l’opinione generale non è cambiata ma è bene non esagerare. Come sempre lo strumento in sé non è pericoloso, ma è l’uso che se ne fa a necessitare un certo controllo. Secondo uno studio condotto su 5 mila ragazzi tra i 10 e 15 anni dalla Oxford University (Gb) e pubblicato sulla rivista ‘Pediatrics’, un’ora al giorno non fa male.

Dislessia bambini videogiochi aiutano

Dislessia bambini, i videogiochi aiutano

Dislessia bambini videogiochi aiutano

Molto spesso i genitori si trovano a dover imporre ai propri figli un uso limitato dei videogiochi. A lungo andare rischiano di creare dipendenza, favoriscono la sedentarietà, a volte anche l’indolenza. Come per tutti gli oggetti però a mio avviso non possono essere demonizzati a prescindere e molto dipende dall’uso che se ne faccia. In base ad un recente studio condotto dall’Università di Padova si sarebbe scoperto che giocare ai videogiochi può essere di un certo aiuto ai bambini dislessici, ed aiuterebbe anche la risoluzione del disturbo.

Sport e bambini, i consigli dei pediatri

I bambini trascorrono all’aria aperta molto meno tempo di quanto non accadesse una volta e, complice la crisi, sono sfumate per molti di loro anche le possibilità di fare un po’ di sport in palestra. Non per questo però bisogna rinunciare all’idea di far praticare loro della sana attività fisica. Per aiutare i genitori ad orientarsi su cosa davvero sia importante per mantenere i bambini attivi i pediatri italiani hanno elaborato uno strumento di facile e immediata consultazione. Vediamo di cosa si tratta dopo il salto.

Alcuni videogiochi rilassano i bambini

I videogame sono da sempre considerati molto divertenti, ma anche poco educativi. Inoltre, negli anni numerosi studi hanno dimostrato che producono effetti collaterali poco piacevoli: rendono i bambini più aggressivi e tolgono il sonno, ma c’è di più. Influenzano anche lo stimolo della fame. Un nuovo studio mette in luce un nuovo aspetto. Secondo due ricercatori della Ohio State University (Usa) alcuni videogiochi aiutano i più piccoli, ma anche gli adulti, a rilassarsi e a essere un po’ più gentili.

Pasti più calorici per i bambini che giocano ai videogame prima di pranzo

Molti ragazzi e molti bambini perdono ora davanti ai videogame. Non siamo certo qui per demonizzare questo tipo di giochi, ma dopo aver verificato che gli intrattenimenti digitali disturbano il sonno, ora un gruppo di ricercatori della Children’s Hospital of Eastern Ontario di Ottawa ha notato che i piccoli che trascorrono prima di pranzo un’ora davanti a un videogioco – ma anche alla televisione – tendono a consumare pasti più calorici.

In media si parla di 163 calorie in più, che non sono poche, equivalgono, infatti, a una merenda.  La ricerca quindi mette in relazione l’utilizzo delle nuove tecnologie con il rischio obesità.  Ci sono quindi due costumi da analizzare: da una parte il poco movimento e la vita sedentaria, dall’altra il tipo di alimentazione.

Insonnia da tecnologia attiva, sempre più adolescenti ne sono vittime

Social network, sms, videogiochi e posta elettronica tolgono il sonno agli adolescenti di tutto il mondo. E’ questa la conclusione cui sono giunti diversi team di studiosi sintetizzata nei dati, riguardanti i giovani americani, della statunitense National Sleep Foundation; dati secondo i quali gli adolescenti dormono in media un’ora e mezza in meno di quanto dovrebbero e uno su dieci dorme addirittura meno di sei ore a notte.

Le conseguenze? Catastrofiche! Stanchi e assonnati, i giovani non hanno le forze per affrontare la giornata. E’ questa la cosiddetta sindrome da sonno insufficiente, spiega al Corriere della Sera il dottor Fabio Cirignotta, direttore del Centro di Medicina del Sonno del Policlinico Sant’Orsola di Bologna; un vero e proprio disturbo che insorge a causa della riduzione volontaria delle ore di riposo notturno determinata in gran parte da cattive abitudini quali appunto l’uso di strumenti tecnologici nelle ore serali.

Obesità giovanile, spesso cela dipendenza

Purtroppo sappiamo bene che i bambini e gli adolescenti italiani sono fra i più obesi d’Europa: il 6%  vive al Nord del Paese, mentre oltre il 17% al Centro-Sud. Quello che, forse ancora non sapevamo è che spesso i problemi di sovrappeso e obesità dei nostri ragazzi nascondono problemi ben più gravi di dipendenza da alcol, sostanze stupefacenti e gioco d’azzardo.

A giungere a questa sconcertante conclusione è stato un gruppo di ricercatori dell’Istituto di fisiologia di Pisa, in base all’analisi delle risposte fornite a un questionario da un campione di 40mila adolescenti fra i 15 e i 19 anni. Più precisamente, secondo gli studiosi pisani, un adolescente su quattro non riesce a fare a meno di fumo, alcol, droga e gioco d’azzardo e gli adolescenti obesi sono più propensi dei coetanei normopeso a fare uso di sostanze stupefacenti.

Bambini, piccoli geni del computer a soli 2 anni

I bambini di oggi hanno un sesto senso tecnologico molto sviluppato. Se ci pensate, dieci anni fa alcuni lavori non esistevano o stavano per nascere (come i blogger) e ora con internet facciamo la spesa, ci informiamo, fa parte della nostra vita. Questa nuova dimensione, ovviamente, ha coinvolto anche i bambini che imparano prima a usare il pc e poi a leggere e scrivere. Nascono già con un intuito da piccoli informatici.

Questo quanto è emerso da una ricerca firmata Avf, azienda che produce antivirus e che ha realizzato un progetto di ricerca per studiare l’interazione tra i bambini e le tecnologie. Molti genitori non avranno bisogno di questi dati, per avere la consapevolezza che le nuove generazione hanno sviluppato alcune abilità.

Dipendenza da videogiochi, bambini depressi e ansiosi

La dipendenza da videogiochi rende i bambini ansiosi e depressi e li espone al rischio di insuccesso scolastico e di sviluppare fobia sociale. Questa la conclusione a cui sono giunti un gruppo di studiosi della Iowa State University, coordinati dal dottor Douglas Gentile. I risultati dello studio, condotto in collaborazione con altri cinque ricercatori di Hong Kong e Singapore, sono stati pubblicati su Pediatrics, la rivista dell’American Psychiatric Association.

Lo studio, che segna un altro punto a sfavore della dannosa abitudine di passare troppe ore davanti a un videogioco, ha preso in considerazione un campione di tremila bambini, il cui stato di salute è stato monitorato per un periodo di due anni. Secondo i risultati ottenuti tutti trascorrevano in media venti ore a settimana incollati davanti ai videogiochi e una percentuale di bambini compresa tra l’8 e il 10 per cento è risultata affetta da dipendenza patologica.

I videogiochi 3D fanno male alla vista dei bambini sotto i 6 anni

I videogiochi 3D fanno male alla vista dei bambini con meno di sei anni. A comunicarlo è stata proprio la Nintendo con un comunicato ufficiale. Riportiamo la notizia, perché è appena passato il Natale e sono sicuramente tante le famiglie che si sono dotate di console tecnologiche. L’azienda, per non togliere il piacere del gioco ai genitori o ai fratelli più grandi, ha fatto comunque sapere che esiste una modalità che blocca l’interazione 3D per i bambini più piccoli. In questo modo i vostri pupi possono giocare solo in versione 2D, salvando i loro occhi.

Ma torniamo alle console di nuova generazione. Sappiamo bene che la tecnologia, in generale, non fa benissimo agli occhi (anche guardare troppo televisione non aiuta). L’avviso però è arrivato in occasione dell’uscita sul mercato della nuova console di gioco portatile, il 3DS di Nintendo, anche se l’avvertimento è per tutto il 3D.

Bambini e videogiochi, i maschi non diventano più aggressivi

Con buona pace delle mamme costituzionalmente contrarie ai videogiochi, tra cui la sottoscritta, sembra che il loro utilizzo non renda i bambini più aggressivi. A dimostrarlo è uno studio condotto presso la Yale University e pubblicato sulla rivista Pediatrics, che ha preso in considerazione però un campione di adolescenti di età compresa fra 14 e 18 anni. Secondo gli studiosi nel 95% dei casi i videogiochi in cui i nostri figli vengono chiamati a combattere cruente battaglie virtuali sono del tutto innocui mentre solo il 4,9% dei ragazzi sviluppa una vera e propria dipendenza.

Anzi sembra addirittura che i videogiochi facciano bene ai nostri figli più grandi che, cimentandosi in questo passatempo almento un’ora a settimana, restano lontani da droga e tabacco. Questo però vale solo per i maschietti; le femmine invece si che sarebbero poratae ad assumere atteggiamenti più aggressivi con i coetanei, concedendosi di tanto in tanto anche una sigaretta.