Far mangiare i bambini spesso è un’avventura, una vera fatica. Serrano la bocca, urlano, strillano, alcuni sputano. Sono numerosi i genitori che vivono il momento della pappa come una sorta di incubo. Come si supera questa fase? Un gruppo di ricercatori di Cincinnati ha però individuato una possibile strategia perché i ragazzi finiscano per scegliere di loro spontanea volontà di convertirsi a un’alimentazione ricca di ingredienti salutari. Ci vogliono tanti sorrisi e cibi sani.
bambini che non mangiano
Se il bambino non mangia cosa fare? Il decalogo dell’Ospedale Bambino Gesù
Il fatto che i bambini facciano i capricci di fronte al cibo rappresenta una scena vista e rivista, l’abbiamo sicuramente fatto anche noi a nostro tempo. Alzi la mano chi almeno una volta si sia rifiutato di assaggiare verdura o frutta. Ciò se da un lato può costituire un comportamento naturale, dall’altro, se trascurato, potrebbe portare anche, nei casi peggiori, a forme di obesità nei bambini. A questo proposito intervengono gli esperti dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù i quali hanno stilato un decalogo destinato ai genitori che abbiano a che fare con dei figli caratterizzati da difficoltà relative all’alimentazione. Per far si che i bambini superino le diffidenze iniziali con alcuni tipi di alimenti ed impedire che possano verificarsi episodi di neofobia (ovvero la paura di entrare in contatto con cibi sconosciuti,) ecco le regole suggerite.
Cosa fare se il bambino non mangia
Un bambino che si rifiuta di mangiare o che non finisce tutto il proprio pasto è sempre motivo di grande preoccupazione per mamma e papà. Non sempre però dietro allo scarso appetito di un bambino si nasconde un vero problema di salute, tanto più che spesso il pediatra, consultato dagli allarmati genitori, conferma che il piccolo cresce regolarmente in peso e in altezza.
Cosa fare allora se questo è il vostro caso? Anzitutto non costringete vostro figlio a mangiare se non ne ha voglia, questo comportamento infatti contribuirebbe solo ad instaurare un cattivo rapporto con il cibo. Per lo stesso motivo non usate il cibo per ricattarlo (ad es. dicendogli “se non mangi non andremo a giocare al parco”) o, al contrario, per premiarlo, peggio che mai promettendogli che gli darete cibi dolci come ricompensa per aver mangiato. In quest’ultimo caso il bambino potrebbe giungere alla conclusione che siete disposti a tutto pur di vederlo mangiare e di conseguenza usare il cibo per ottenere quello che desidera.