Succede spesso che, nonostante gli insegnamenti di mamma e papà, i bambini si lascino andare a comportamenti aggressivi verso gli altri. Questa aggressività, però, pur suscitando le preoccupazioni dei genitori, rappresenta una fase passeggera nel processo evolutivo del bambino del tutto normale. Atteggiamenti aggressivi, come il picchiare, l’urlare o il colpire degli oggetti, costituiscono, infatti, degli importanti strumenti attraverso cui il bambino manifesta i propri stati d’animo. Questo avviene soprattutto durante la prima infanzia ed in particolare verso i 2-3 anni, quando il bambino non sa ancora parlare bene ed esprimere verbalmente le proprie emozioni ed inizia a relazionarsi con gli altri. Con la conquista di una maggiore padronanza del linguaggio, l’aggressività fisica tenderà a diminuire, rimanendo, però, presente fino ai 5 anni di età.
Anche se i comportamenti aggressivi sono piuttosto comuni tra i bambini nei primi anni di vita e rappresentano uno strumento naturale di comunicazione, è bene che i genitori li tengano sempre sotto controllo per valutare eventuali anomalie e distorsioni nella loro normale evoluzione.