Diventare mamma, stare a casa o tornare al lavoro? Per alcune donne non è neanche più una decisione personale. La crisi sta togliendo la libertà di scelta soprattutto alle giovani coppie: due stipendi in famiglia sono importanti e, spesso, chi decide di stare a casa, lo fa per via della disoccupazione o perché il reddito è così basso che per versarlo tutto in asili o baby sitter, tanto vale occuparsi dei propri bambini personalmente.
astensione dal lavoro
Maternità, in Germania solo il 14% delle donne con un figlio torna al lavoro
Di storie di donne che perdono il lavoro per aver deciso di mettere al mondo un figlio è pieno il mondo, ma quella che vi racconto oggi fa decisamente più scalpore, perché parliamo di un personaggio pubblico, molto conosciuto in Germania. Lei è Andrea Nahles, segretario generale della Spd, il partito socialdemocratico e ha deciso di riprendere il suo incarico dopo 13 settimane dalla nascita della sua bambina.
Congedo di paternità obbligatorio, approvata proposta di legge
Tutti sanno che le donne lavoratrici che stanno per diventare mamma hanno il diritto e l’obbligo di astenersi dal lavoro per prendersi cura del proprio bambino senza perdere necessariamente il posto di lavoro. Non tutti, invece, sanno cosa spetta ai papà. Fino a poco tempo fa, i padri potevano al massimo usufruire dei loro giorni di riposo per accudire il nuovo arrivato. È di ieri, invece, la notizia che il Parlamento europeo ha approvato la proposta legislativa che prevede un congedo di paternità obbligatorio di due settimane. In questo modo, anche i neo-papà avranno il diritto e l’obbligo di astenersi dal lavoro per prendersi cura del neonato ed assistere la neo-mamma.
Il disegno di legge, proposto dall’eurodeputata socialista portoghese Edite Estrela ed approvato ieri a Strasburgo con 390 voti a favore, 192 contrari e 59 astenuti, prevede per i padri due settimane di assenza obbligatoria dal lavoro a paga completa.
Congedo dal lavoro per malattia del figlio
E’ conoscenza comune che le donne lavoratrici, durante la gravidanza e nei primi mesi di vita del bambino, possono usufruire del cosiddetto congedo di maternità, che permette loro di astenersi dal lavoro per il tempo necessario senza dover perdere necessariamente il posto. Quello che non tutti sanno, però, è che esiste un’altra forma di congedo che consente ad entrambi i genitori di astenersi dal lavoro in caso di malattia del proprio figlio.
Che cosa è il congedo per malattia di un figlio?
Si tratta del diritto dei genitori lavoratori all’astensione dal lavoro in caso di malattia, più o meno grave, del figlio che non abbia superato gli otto anni d’età. Nello specifico, il congedo, disciplinato dall’articolo 47 del Decreto Legislativo 151/2001, prevede che, per le malattie che si verificano entro il terzo anno di età del proprio figlio, i genitori possono astenersi dal lavoro, alternativamente, senza limiti di tempo.
Il congedo di paternità
All’interno di Gazzetta del Lavoro, il blog dedicato al lavoro ci siamo occupati già del congedo di paternità. Come ben sappiamo nel caso in cui la madre fosse impossibilitata ad occuparsi del piccolo, il padre può astenersi dal lavoro.
Ma non solo. Infatti secondo una recente norma il papà ha diritto al congedo anche nel caso in cui la madre sia casalinga.
Rivediamo i principali punti.
L’INPS ha accolto la sentenza del Consiglio di Stato (n. 4293 del 09.09.2008, Sezione VI) che ha esteso la norma dei riposi giornalieri anche al padre anche nel caso in cui la madre è casalinga e risulti impegnata in attività che la distolgano dalla cura del neonato. A questo scopo la madre casalinga è considerata alla stregua della “lavoratrice non dipendente”