Come riconoscere e prevenire le allergie primaverili nei bambini

Le allergie sono un vero problema per la nostra società e purtroppo quelle primaverili arrivano puntuali come un orologio. Pensate che secondo i dati diffusi dall’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, ci sono almeno milione e mezzo di bambini e ragazzi con allergie nasali e pollinosi. Il fenomeno, nel nostro Paese, esplode di solito tra marzo e aprile, quando cipressi, mimose, ulivi, parietarie e graminacee rilasciano i loro pollini in grande quantità. Come riconoscerle e difendersi?

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Bambini allergici, ecco come affrontare le vacanze

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Avere un bambino allergico è sempre molto preoccupante per i genitori, soprattutto se si deve partire per le vacanze. Come gestire il problema senza vincolare tutta la famiglia e mettere a rischio la sua salute? Allora nel caso di allergia alimentare, ovviamente è necessario scrivere in anticipo all’hotel (se fate la pensione completa o la mezza pensione) facendo presente il problema e ricordarlo una volta arrivati.

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Allergia primaverile in gravidanza, come affrontarla

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Sono sempre più numerose le persone che soffrono di allergie. È abbastanza comune quindi trovarsi nel corso della gravidanza ad affrontare questo genere di disturbo. In gestazione, il nostro corpo spesso ha delle manifestazioni nuove, a causa dei cambiamenti ormonali e dell’immunodepressione. Potreste quindi veder scomparire completamente i sintomi o scoprirvi per la prima volta allergici a qualcosa. La domanda che coglie tutte le mamme in attesa è la seguente: come mi curo? Tra le righe: quali farmaci posso assumere?

Allergie primaverili, cosa fare se colpiscono in gravidanza

Allergie primaverili, cosa fare se colpiscono in gravidanza

Allergie primaverili, cosa fare se colpiscono in gravidanza

Continui starnuti, sensazione di naso tappato e che cola, occhi arrossati sono solo alcuni dei sintomi delle allergie primaverili. Chi ne soffre avrà già iniziato a farci i conti. Ma cosa succede se le allergie colpiscono in gravidanza? Come si può cercare di tenere a bada i disturbi connessi nella massima sicurezza per la propria salute e per quella del bambino? Non è del tutto veo che non si possa ricorrere a dei farmaci appositi. Se circa il 20-25 % delle donne in età fertile soffre di allergie è anche vero che durante la gravidanza in molte scoprano che i sintomi ad esse connessi si amplifichino. Rinunciare a curarsi sarebbe impensabile, ma ciò deve essere effettuato tenendo conto dei possibili rischi per la salute del feto.

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La pioggia peggiora le allergie dei bambini

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La pioggia lava via tutto, lo smog e le malattie. È questa una comune credenza totalmente infondata e lo dimostrano i dati di una nuova statistica sulle allergie, elaborata dall’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma a seguito delle piogge che si sono verificate di recente. Che cosa è emerso? Nella settimana dal 31 gennaio al 7 febbraio 2014 sono aumentati di oltre il 20 percento i ricoveri di bambini per problemi respiratori, quali asma, bronchioliti e polmoniti.

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Le allergie in gravidanza

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Anche se non si è mai sofferto di allergie può capitare che proprio durante la gravidanza questo spiacevole disturbo faccia la propria comparsa a causa dei cambiamenti ormonali che inducono un abbassamento delle difese immunitarie che rende la donna sensibile a sostanze che prima non avevano su di lei alcun potere allergizante. Una vera seccatura, considerato che proprio l’attesa di un figlio è il momento meno indicato per assumere farmaci che potrebbero facilmente risolvere il problema. Ma non bisogna disperare perchè spesso basta mettere in atto qualche accorgimento per evitare che la situazione peggiori o si protragga troppo a lungo.

Evitare e curare l’asma nei bambini senza farmaci

Le vecchie convinzioni, quelle semplici, che circolavano attraverso i proverbi e il senso comune prima della massiccia diffusione di informazioni mediche specialistiche, sono spesso confermate da nuove scoperte o da ammissioni di ricercatori e medici.

Sembra il caso della rivincita della “minor igiene” di quella, forse, eccessiva cui si è inneggiato negli ultimi anni, almeno per ciò che riguarda i disturbi legati all’asma: il vecchio detto delle nonne “lascialo giocare fuori e sporcarsi che si rinforza!” ritorna ad avere la sua credibilità.

Nonostante l’asma possa essere un disturbo temporaneo nei bambini (che in molti casi non si ripresenta nell’età adulta), nonostante possa essere causata da una predisposizione genetica o da episodi e comportamenti inopportuni (troppo stress o ansia durante la gravidanza, sostanze tossiche in casa – ad es. il pavimento in pvc, alimenti allergenici e irritanti – le noccioline, abuso di farmaci – il paracetamolo) sembra esserci infatti una correlazione piuttosto rilevante tra il rischio di svilupparla e l’esposizione ai microrganismi ambientali.