Il bambino non mangia al nido, come comportarsi a casa?

Il bambino è stato inserito al nido, ma non vuole mangiare. È un classico e sono molti i genitori che devono fare i conti con questo problema. Avete parlato con le maestre e vi dicono che è tranquillo e avete anche la sensazione che all’interno della struttura sia contento. Ma allora perché non mangia e soprattutto una volta a casa come bisogna comportarsi?

Accesso all’asilo nido sempre più complicato e più caro: nuova indagine Cittadinanzattiva

 

Asili sempre più cari e soprattutto meno accessibili. Ci si lamenta sempre che in Italia non si fanno figli, la verità è che le famiglie non sono messe nella condizione di allargare il nucleo. Il motivo? Non ci sono le strutture e quelle che ci sono ovviamente sono a numero chiuso. Il quadro che sto per illustrarvi è stato ritratto dall’Osservatorio prezzi tariffe di Cittadinanzattiva.

Asilo Cip e Ciop: bambina di 3 anni anoressica

Domani ci sarà l’udienza in primo grado della vicenda che ha coinvolto due insegnanti dell’asilo nido Cip e Ciop di Pistoia accusate di matrattamenti nei confronti dei bambini. Le accuse sono pesanti come un macigno, supportate dalle prove schiaccianti delle telecamere istallate dalle forze dell’ordine. Il Pm ha chiesto condanne per lesioni gravi (e non gravissime come aveva chiesto la parte civile).

Pannolini lavabili all’asilo nido Arcobaleno di Certaldo (FI)

Si chiameranno “Babygreen”, ovvero “bambini verdi”, cioè “ecologici”. Se non proprio loro, almeno i loro “cambi” lo saranno. Dalle prossime settimane infatti, dopo una prima fase di sperimentazione “a domicilio” e una seconda durante la quale le educatrici del nido potevano accogliere i bambini che le famiglie decidevano volontariamente di cambiare così, 20 bambini su 54 dell’asilo nido Arcobaleno di Certaldo, in provincia di Firenze, verranno regolarmente cambiati ogni giorno con il pannolino ecologico, un pannolino composto da mutandina esterna in tessuto, che serve a contenere il pannolino vero e proprio, e pannolino di cotone spugnoso con all’interno una specie di assorbente dello stesso materiale (tutti lavabili) e una salvietta assorbente usa e getta.

preparare corredino asilo nido

Asilo nido, prepariamo insieme il corredino

 preparare corredino asilo nido

Tra pochi giorni ricomincia la scuola, e la caccia a zainetti, astucci e quaderni è oramai quasi terminata. Anche per i più piccini, i bimbi che andranno all’asilo nido, c’è però un corredino da preparare: ecco alcuni consigli che spero vi possano essere utili, ricordando comunque che le richieste possono variare da asilo ad asilo.

asilo nido rapporto Istat

Asili Nido, rapporto Istat sulla situazione in Italia

asilo nido rapporto Istat

Da poco più di una settimana, ultimi in ordine di tempo tra le varie strutture educative e scolastiche, hanno chiuso i battenti anche gli asili nido, una risorsa importantissima soprattutto per le mamme che lavorano e che dunque non hanno la possibilità di stare a casa con i propri figli. Ma qual è la situazione degli asili nido in Italia, quanto a diffusione del servizio e a utenza che riesce ad accogliere? 

Lo Yoga arriva a scuola

Fa bene al corpo e allo spirito, anche a quello dei bambini. Stiamo parlando dello yoga, la disciplina orientale che, dopo aver fatto presa nelle scuole americane, comincia ad avere una discreta diffusione anche negli istituti scolastici del nostro Belpaese. Lo apprendo, con grande piacere, leggendo la versione on line del quotidiano La Repubblica.

In realtà però il protocollo d’intesa fra il Ministero dell’istruzione e le più grandi associazioni che si occupano della pratica e della diffusione dello yoga in Italia è stato firmato già cinque anni fa quando in Puglia, a Barletta, prese il via l’esperienza del circolo didattico Savio.

Asilo nido, la fiducia ben riposta di noi mamme

asili nido sicuri

Care amiche, come purtroppo saprete un’altra maestra di asilo è stata arrestata di recente con l’accusa di maltrattare i bimbi che avrebbe dovuto accudire e proteggere. Tralasciando volutamente l’immensa rabbia che provo quando apprendo queste notizie dal telegiornale (e sono certa anche è così anche per voi), devo dirvi che come mamma di un bimbo che frequenta l’asilo nido dai ventidue mesi di vita non posso esimermi dal provare ansia e preoccupazione.

Quando mi trovai (ahimè) a dover scegliere se affidare mio figlio ai nonni o mandarlo al nido, scelsi senza esitazione quest’ultimo dal momento che, essendo io una lavoratrice atipica, pensai che piuttosto che lasciarlo a singhiozzo dai miei genitori sarebbe stato meglio inserirlo stabilmente in una struttura scolastica dove avrebbe potuto trascorrere del tempo con i coetanei; fu così il mio pargolo cominciò a frequentare il nido con grande felicità da parte sua e serenità da parte mia e di suo padre; infatti non ci mise molto ad ambientarsi e va sempre molto volentieri.

Come scegliere la babysitter

scegliere-babysitterOrmai sono trascorsi i mesi del congedo di maternità e tu devi trovare la soluzione migliore per lasciare il tuo piccolo, la mattina hai scelto per un nido, mentre il pomeriggio esclusa la possibilità di poterlo fare accudire dai nonni che ancora lavorano, stai valutando l‘idea della baby sitter. Scegliere qualcuno che stia con tuo figlio è un’impresa ardua, mille sono le domande che ti passano per la testa, sarà una persona responsabile? Lo accudirà con attenzione? Ci metterà la stessa pazienza che ho io nel dargli la pappa? Di certo non potrai mai avere la certezza di avere davanti una novella Mary Poppins, però per aver qualche certezza in più puoi chiamare delle tue amiche per farti dare qualche nominativo oppure puoi rivolgerti alle agenzie specializzate che selezionano le persone e che, prendendo una commisione al momento dell’assunzione garantiscono una maggiore professionalità.

La vita dura ma non impossibile delle mamme single

single in gravidanza

Un dato di fatto è che la nostra società sta lentamente cambiando e la famiglia intesa in senso “tradizionale” si sta modificando e sono in aumento le famiglie formate da un adulto e un bambino. In questo articolo voglio parlarvi delle mamme single e delle difficoltà cui possono andare incontro nel crescere un bambino. Mamma single per scelta o per necessità: un’impresa difficile ma non impossibile.

Già una mamma che ha un compagno può vivere il momento della nascita del proprio figlio come un cambiamento radicale nella vita e può capitare di sentirsi inadatta/inadeguata a quel nuovo ruolo; tutte sensazioni che una mamma single sente in modo amplificato. Ma questo non deve scoraggiarla; anzi deve essere un motivo in più per far sì che tiri fuori unghie ed artigli per dimostrare a se stessa che può (e deve) farcela.

La psicomotricità, un modo per socializzare

psicomotricitàLa socializzazione è una fase davvero importante per i nostri bambini, è uno degli elementi che ci spinge ad iscriverli a scuola e non a farli stare con una baby sitter quando ci assentiamo per andare a lavoro, è l’essenza del loro sviluppo e del loro percorso di crescita.  Per i bambini perciò tutte le attività che li portano a socializzare e a stabilire delle relazioni con gli altri sono fondamentali; una di queste attività è la psicomotricità una disciplina tesa a sviluppare i rapporti e le interazioni del bambino sia con gli adulti che con i suoi coetanei, attraverso la comprensione delle regole e il controllo del corpo e del linguaggio ad esso relativo.

Oggi nelle scuole materne e nei nidi d’infanzia spesso vengono organizzati corsi di psicomotricità, in cui i bambini sono coinvolti in attività che oltre ad insegnare loro a conoscere le nozioni del tempo, dello spazio, del corpo propongono la costruzione, la manipolazione, l’organizzazione di materiali e strumenti secondo stili personali di apprendimento.

Come scegliere tra la tata e l’asilo nido

tata

Le mamme lavoratrici che dopo il periodo concesso loro dalle legge devono tornare al posto di lavoro si ritrovano a dover fare una scelta: tata o asilo nido. Problema che non si pone se si ha la possibilità di lasciarlo ai propri genitori.

Per quanto riguarda il discorso tata i rischi principali riguardano il fatto che la persona scelta potrebbe poi rivelarsi poco seria e/o poco affidabile. Tuttavia la tata solitamente recandosi a casa elimina ad esempio il problema di svegliare il piccolo e di farlo uscire anche nelle giornate più fredde. Una tata inoltre permette turni di lavoro un po’ più lunghi e flessibili rispetto a chi sceglie l’asilo nido (anche se alcuni asili nido si stanno adeguando ai turni di lavoro dei genitori).