Il prick test per la diagnosi delle allergie

Il prick test è l’esame diagnostico maggiormente usato nella diagnosi di allergie nei bambini di tutte le età. Consiste nell’applicare sulla pelle del bimbo qualche goccia dei diversi allergeni da testare e nel farle penetrare sottocute pungendo la pelle con un apposito strumento. Se il bambino è allergico ad una sostanza, nel giro di un quarto d’ora compare, in corrispondenza della puntura, un rigonfiamento cutaneo pruriginoso detto pomfo. Il prick test è un esame rapido, semplice, poco invasivo e del tutto indolore e per questo è adatto anche ai bambini più piccoli.

Come si esegue

Il prick test si esegue generalmente sull’avambraccio: a circa 5 cm dal polso e al massimo a 3 cm dalla fossa antecubitale. La pelle non deve essere trattata in alcun modo: disinfettanti o altri preparati potrebbero, infatti, alterare la reattività della cute e, quindi, l’esito del test.

CANI, BAMBINI

Cani, alleati naturali contro le allergie del bambino

Secondo uno studio pubblicato sulla rivista Journal of Pediatrics e condotto dai ricercatori del Children’s Hospital di Boston in collaborazione con la University of Cincinnati, i bambini di un anno che vivono e giocano con un cane hanno minori probabilità di sviluppare un eczema  a 4 anni e di diventare allergici al pelo di gatto.

La ricerca ha analizzato un campione di 638 bambini figli i cui genitori erano allergici, e dunque ritenuti maggiormente a rischio di sviluppare allergie. Tutti sono stati monitorati dalla nascita sino al quarto anno di età e sottoposti annualmente a 17 differenti test allergologici. I risultati sono stati quelli che vi abbiamo anticipato: i bambini che  avevano un cane erano meno predisposti a sviluppare l’eczema, se l’animale era presente sin dai primi giorni di vita. Al contrario se il cane e il bambino erano stati tenuti lontani la probabilità di avere eczemi aumentava di ben 4 volte.