Quando l’allattamento al seno è sconsigliato?

Allattare al seno un bimbo appena nato e fino ai sei mesi di vita è senza dubbio la soluzione migliore sia per lui che per la neomamma. Tuttavia in alcuni casi è davvero sconsigliabile e per nutrire il neonato si rende necessario ricorrere al latte artificiale. Questo capita quando la mamma è affetta da alcuni problemi di salute. Quali sono?

Quando l'allattamento al seno è sconsigliato?

Come superare possibili difficoltà dell’allattamento

Tutte le donne sanno allattare e non esiste seno che non produca latte dopo il parto. Non è poi così semplice, come ci hanno raccontato al corso preparto. E le mamme lo sanno bene, perché può capitare che il primo incontro con il proprio bambino sia difficoltoso, soprattutto se la montata non arriva e lui è decisamente affamato.

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Tiralatte, breve guida per usarlo correttamente

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Il tiralatte può sembrare uno strumento diabolico. Dopo il parto, con gli ormoni sballati e una fortissima stanchezza, attaccarsi al tiralatte non è propriamente il massimo. Quelli di nuova generazione elettrici non sono dolorosi, ma non sono neanche piacevolissimi da utilizzare. E poi bisogna dare il tempo al nostro seno che arrivi la montata lattea. Come si utilizzano.

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Allattamento al seno e tiralatte, uno stress a misura di mamma

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Durante le 40 settimane di gravidanza, nessuno ci racconta di quanto sia faticoso e stressante allattare al seno, così come può essere frustante stare attaccate al tiralatte diverse ore al giorno. È però così, almeno per alcune mamme. Dopo il parto ogni donna reagisce diversamente: ci sono signore che hanno subito la montata lattea, signore che invece fanno fatica a istaurare un certo feeling con il bebé e signore costrette a ritardare i tempi dell’allattamento magari perché il bimbo ha l’ittero ed è finito sotto la classica lampada, interrompendo il ciclo.

allattamento al seno

Per incentivare l’allattamento al seno, gli inglesi hanno istituito dei buoni spesa: è subito polemica

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Allattare al seno è un momento molto intimo, di contatto con il bambino. Non c’è donna in gravidanza che non s’interroghi con la sua capacità di poter nutrire personalmente il proprio bambino. Molte signore, però, partono prevenute o rinunciano alle prime difficoltà. Per questo motivo in una zona della Gran Bretagna, è stato pensato a un buono per le donne che allattano. In che cosa consiste? Ha un valore di 200 sterline (236 euro) e si può spendere nei supermercati e nei negozi del centro da 130 puerpere del South Yorkshire e del Derbyshire.

Allattamento materno, consulenze gratuite on line e telefoniche per le neomamme italiane

Si celebra fino al prossimo 7 ottobre, in Italia, la Settimana dell’allattamento materno. L’edizione 2012 della Sam, la quindicesima, è dedicata al decimo anniversario della pubblicazione, da parte di OMS e Unicef della Strategia globale per l’alimentazione dei neonati e dei bambini nata con l’obiettivo di promuovere l’allattamento al seno, soprattutto quello esclusivo nei primi sei mesi di vita, e ridurre di due terzi la mortalità infantile tra 0 e 5 anni.

Vantaggi dell’allattamento al seno e del latte artificiale

Allattamento al seno o latte artificiale?

Questo è veramente uno dei principali dilemmi su cui le scienze pediatriche si dividono e combattono a colpi di risultati di ricerche, casi clinici ed erudite argomentazioni.

Sono centinaia infatti i dati a favore del latte materno, così come quelli sull’artificiale.

Proviamo questa volta, affrontando il tema dell’allattamento naturale o artificiale, ad abbracciare un punto di vista più pragmatico.

MomFeed: il braccio meccanico che allatta

L’allattamento, sia esso naturale o artificiale, è uno dei momenti più intimi e speciali nella vita di mamma e bambino. Durante la poppata, infatti, si rafforza il legame genitore-figlio: si crea intimità, complicità, ci si osserva a vicenda e ci si conosce. Oggi, però, a causa della vita frenetica e dei mille impegni, molte mamme scelgono di rinunciare al piacere di allattare il proprio bambino, delegando questo piacere a qualcun altro e, notizia di pochi giorni fa, anche ad appositi robot.

Sembra fantascientifico ma è la realtà.

Allattamento artificiale: se prolungato può causare carenza di ferro

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Non tutte le mamme sono uguali, anzi. Ognuna, nell’accudire i piccoli, ha i propri tempi, le propri idee e i propri modi di fare. Questa diversità emerge in particolare per quello che riguarda l’allattamento. Ci sono mamme che scelgono di allattare il proprio bambino a lungo fino ai 3 anni e altre, invece, interrompono l’allattamento già a 6 mesi. Tutte queste situazioni presentano, sicuramente, dei pro e dei contro e sarà compito del pediatra indirizzare ogni donna e il proprio bambino nella strada migliore da intraprendere. Una recente ricerca del The Hospital for Sick Children (SickKids) e del St. Michael’s Hospital di Toronto in Canada mette, però, in guardia dai rischi di un allattamento artificiale prolungato. Nello specifico, lo studio ha evidenziato che allattare artificialmente oltre i 16 mesi di età comporterebbe nel bambino, oltre ai già noti problemi di carie ed obesità, una carenza di ferro.

Il latte materno favorisce un sano sviluppo intestinale nel neonato

allattare-al-seno1Allattamento al seno oppure allattamento artificiale?

I produttori di latte artificiale sostengono che più trascorrono gli anni e più il latte formulato assimiglia in tutto e per  tutto a quello materno, ma la realtà ci parla di qualcosa di diverso. Una nuova scoperta infatti viene ad avvalorare la superiorità a livello non solo nutrizionale ma anche a livello “terapeutico” del latte prodotto dal corpo materno. Questa nuova ricerca dimostra come il latte materno sia in grado di regolare e favorire il sano sviluppo intestinale del neonato.

Le mamme che allattano al seno sono migliori delle altre?

mamme che allattano sono migliori

Care amiche mamme e future mamme, oggi mi permetto di usare lo spazio che mi è concesso qui sul blog per raccontarvi la mia storia e proporvi, a partire da questa, un piccolo spunto di riflessione. Sono certa comprenderete che il mio intento è tutt’altro che provocatorio e il mio contributo di oggi vuole solo aprire uno spazio di discussione su un tema molto sentito da tante neo-mamme che per scelta o per motivi non dipendenti dalla loro volontà non hanno allattato i figli al seno.

Quando è nato mio figlio io ero molto stanca; gli ultimi mesi della gravidanza furono molto pesanti, eravamo in piena estate e io ero costretta a riposo a causa di una minaccia di parto pretermine alla 32ma settimana. Non vedevo l’ora che il piccolo nascesse perchè pensavo che tutto sarebbe stato più facile ed io, finalmente riacquistata la forma fisica e il pieno controllo del mio corpo, sarei stata più efficiente e serena. Avevo già deciso che non lo avrei allattato al seno anche perchè le precedenti esperienze negative di qualche amica mi avevano spaventata e d’altra parte io ero poco propensa a fare questa scelta già da molto tempo prima di aspettare un bambino.

L’allattamento misto, con aggiunta di latte artificiale

allattamento-mistoOggi ho deciso di parlarti del cosiddetto allattamento misto, ciòè l’integrazione di latte artificiale dopo le poppate di latte materno. Questo è un argomento un pò spinoso da trattare, infatti ci sono mamme che non vogliono assolutamente dare la famosa aggiunta al loro piccolo e altre invece che non si creano alcun problema, io sinceramente credo che ci siano casi in cui l’integrazione sia necessaria e possa essere fatta senza provare sensi di colpa per aver privato il piccolo del nostro latte.

Personalmente ho avuto delle esperienze abbastanza catastrofiche con l’allattamento al seno, i mei figli piangevano mentre mangiavano e la quantità di latte non era mai abbastanza, a volte ho tenuto duro, altre volte mi sono detta che non potevo impazzire e che il mio nervosismo avrebbe solo nuociuto ai miei bambini. Ma veniamo al dunque, sulle confezioni di latte artificiale leggiamo questa frase

il latte materno è l’alimento ideale per il lattante. Qualora l’allattamento al seno non sia sufficiente o possibile, dietro parere del pediatra, si può ricorrere ad un latte formulato. L’alimentazione con il solo latte non è sufficiente dopo il 6° mese di vita.

Il passaggio dal seno al biberon

passaggio latte biberon

Anche se vorrebbe allattare al seno per il maggior tempo possibile, può accadere che a un certo punto la mamma si accorga di non produrre latte a sufficienza per soddisfare le esigenze del proprio piccolo; in questo caso le richieste di essere nutrito si fanno più frequenti e la crescita ponderale rallenta. Per ovviare al problema il pediatra consiglia in genere di fare un’aggiunta di latte artificiale integrando il seno con il biberon che viene offerto al termine della poppata al seno (se il bambino è proprio affamato non avrà molte difficoltà ad adattarsi alla nuova situazione) oppure alternando i due tipi di allattamento nel corso della giornata.

Vi sono però dei casi in cui, anche se l’allattamento materno procede senza intoppi, la neomamma è costretta ad interromperlo o a variarne il ritmo perchè, ad esempio, deve tornare a lavoro; in tal caso una soluzione può essere rappresentata dall’uso del tiralatte che permette di raccogliere e mettere da parte il latte materno perchè venga somministrato con il biberon mentre la mamma non c’è.

La stitichezza nel neonato, un disturbo comune

stitichezza-neonatoHai portato il tuo piccolo da pochi giorni a casa e hai notato che non evacua regolarmente e che prova e riprova ad emettere le feci ma non ci riesce, ed ora? Come ti devi comportare? E’ normale oppure c’è da preoccuparsi? In primis c’è da dire che moltissimi neonati accusano stitichezza, alcuni perché vengono allattati artificialmente e ciò comporta feci più solide e meno facili da espellere altri per caratteristiche anatomiche della muscolatura intestinale che ancora non lavora in modo efficiente. In ogni caso non c’è da preoccuparsi poichè si tratta di un disturbo funzionale e non di una malattia organica.

Normalmente viene definito stitico un neonato che per più di due giorni non riesce ad espellere le feci e quando le emette queste non hanno una costistenza liquida ma tendente al solido, l’emissione delle feci risulta dolorosa e spesso il sederino si arrossa. Come ti ho già detto ciò può essere provocato da fattori alimentari, ambientali o anatomici.