Questa la proposta di legge della Commissione Federale per le Questioni Famigliari della Svizzera che rilancia la proposta di 14 settimane per la madre, 8 per il padre e le restanti 16 da suddividere tra la neo-mamma e il neo-papà, in base alle proprie esigenze. C’è da dire che attualmente in Svizzera non esiste un congedo paternità.
Intanto la proposta punta soprattutto a favorire uno stile e una qualità di vita più soddisfacente piuttosto che aumentare gli stipendi secondo gli svizzeri.
Obiettivo primario è quello di coinvolgere maggiormente il padre nella crescita dei figli e consentire al tempo stesso alla madre di riprendere il lavoro senza necessariamente ridurlo, come spiegato dalla presidente della commissione, Anja Wyden Guelpa.
Importante anche la parte economica però: i congedi verrebbero remunerati all’80% dello stipendio previsto e potrebbero essere utilizzati entro il complemento dei tre anni dei bambini.
Il costo del progetto verrebbe quantificato in un miliardo e mezzo di franchi, circa 1,3 miliardi di euro, fin troppo per Jean-Marc Probst, vice-presidente del padronato svizzero, insostenibile a suo dire per la piccole e medie imprese.
I sostenitori sono certi che l’investimento verrebbe ripagato positivamente dalla ricadute fiscali offerte alle donne nel momento in cui venga loro offerta la possibilità di tornare a lavorare nel momento in cui il marito ha maggiore tempo a disposizione per fare il padre.
Intanto i cittadini svizzeri verranno chiamati a decidere da un punto di vista referendario sulla materia del congedo paternità: la proposta del referendum è l’introduzione dei un congedo della durata di 4 settimane.
CONGEDO PER PAPA’ LAVORATORI, COME FUNZIONA
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